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Gualtieri-Raggi-Michetti. L'infimo profilo dei programmi per Roma Capitale.
Sono i candidati più quotati nei sondaggi per le elezioni a sindaco della Capitale, ma hanno dei programmi di così basso livello, da far inorridire i loro stessi apparati di partito. Dalla scandalosa riconferma del sistema delle immonde discariche di rifiuti, all'assenza di un programma per la realizzazione di termovalorizzatori; dal progetto di Gualtieri per l'istituzione di sportelli "creativi", all'assenza di un piano dei trasporti e della mobilità; dalla sterile esaltazione della Roma dei Cesari all'assoluta mancanza di un progetto urbano per una città del futuro; la campagna elettorale langue in un clima di inedia e incompetenza.
E il bigliettajio sui bus? Su questo tema, Michetti certo batte Gualtieri. Sul colore dei mastelli per la raccolta porta a porta e sul rattoppo delle buche stradali, invece, ci sarà battaglia all'ultimo sangue. Cosicché, mentre le metropoli del cosiddetto terzo mondo, in Africa come in Asia o in America Latina, progettano piani decennali per lo sviluppo urbano, pianificano politiche dei trasporti e della mobilità, inaugurano linee metropolitane avveniristiche, costruiscono grattacieli ecologici, spostano interi aeroporti per fare spazio alla crescita ordinata delle città e per dar luogo alla creazione di parchi urbani, costruiscono termovalorizzatori di ultima generazione per smaltire i rifiuti e produrre energia ed illuminazione pubblica per interi territori urbani; a Roma si discute di campi rom, sportelli, bigliettai, fontanelle (con o senza nasone?), rattoppo delle buche stradali, riparazione di marciapiedi sconnessi, ideazione di inutili piste ciclabili e ricerca di terreni dove stabilire nuove discariche puzzolenti ed inquinanti per smaltire i rifiuti urbani.
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Il loro programma per Roma non è molto dissimile da quello, all'epoca avanzatissimo, previsto da Papa Pio IX due secoli fa: manutenzione delle fontanelle, rifacimento della pavimentazione stradale con sampietrini antisdrucciolo per facilitare il transito delle carrozze e dei cavalli, miglioramento del sistema fognario, raccolta a domicilio dei rifiuti urbani e loro sversamento in discariche fuori dalle mura di cinta della Città. In più, rispetto ad oggi, i Papi dei secoli passati avevano un occhio di riguardo per l'arredo urbano ed arricchivano la Città di piazze, monumenti, statue e fontane. In compenso, non essendoci ancora le biciclette, non avevano previsto le piste ciclabili sui marciapiedi, che sono invece il simbolo più avanzato della modernità romana proiettata nel futuro...
Il futuro è già tra noi ed i suoi costruttori pretendono di governarlo a colpi di elucubrazioni radio-radiofoniche sull'antica Roma, di campi rom da distruggere senza assegnare agli occupanti nuove abitazioni, di mastelli per la raccolta della spazzatura, di discariche, ecoballe, di sportelli e finestrelle... BENVENUTI NEL QUARTO MONDO!