BTP e mattone
Molti dei miei clienti sono soliti paragonare gli andamenti degli investimenti nei mercati finanziari, soprattutto con quello dei BTP e delle case, perché sono storicamente stati gli investimenti più utilizzati soprattutto dagli anni 90’ ad oggi. Facciamo chiarezza.
I BTP (Buoni poliennali del tesoro) sono titoli obbligazionari emessi dallo Stato Italiano. Consistono in titoli che danno garanzia del capitale (salvo fallimento dell’emittente) e una cedola periodica fino a scadenza del titolo. Raggiunta tale data, si riottiene il capitale inizialmente investito (per questo è considerata una formula “a capitale garantito”). Apparentemente sembra l’affare del secolo perché:
· Offre protezione;
· Interessi garantiti;
· Investe nel Paese in cui viviamo e quindi ci sentiamo più al sicuro perché crediamo di sapere tutto del luogo in cui siamo nati.
Quali sono gli svantaggi? Prima di addentrarci nella soluzione, dobbiamo contestualizzare il mercato: ci troviamo in una fase storica in cui i prezzi di tali titoli sono sopra alla pari (significa che il titolo nasce ad un prezzo pari a 100, e oggi vale 110,120 ecc…) e gli interessi sono bassi. Perché? Perché fino ad un anno fa, l’economia Europea cresceva in maniera resiliente e, Mario Draghi, governatore delle BCE (Banca Centrale Europea) per dare un impulso al sistema economico, ha iniettato liquidità a basso costo acquistando circa 60 miliardi al mese soprattutto di titoli governativi europei tra cui soprattutto BTP. Tutto ha innescato enormi vantaggi, tra cui:
· Un abbassamento degli interessi che i vari stati devono pagare agli acquirenti dei propri titoli statali per incentivarli ad acquistarli; e quindi a sostenere meno spese per il proprio bilancio;
· Tali risorse risparmiate dovevano essere investite per rilanciare in attività profittevoli in grado di rilanciare le proprie economie;
· Ha permesso a persone che volevano contrarre prestiti, di farlo a tassi bassi.
Gli svantaggi, sono che chi oggi chi vuole acquistare BTP, deve pagare prezzi alti e avere interessi bassi (intorno all’1,5%).
Per l’investimento nel mattone, andiamo a vedere il trend degli ultimi anni:
Questo grafico è molto esaustivo nel capire che, prima del fallimento di Lehman Brother nel 2008, a causa dello scandalo dei mutui sub prime, i prezzi delle case erano ai massimi perché le banche erano disposte anche a dare il 105, 110 120% della richiesta fatta dai clienti per mantenere la domanda verso gli immobili alte in modo tale che prezzi rimanessero ad un livello esageratamente ai massimi e quindi evitare che gli immobili in loro possesso perdessero di valore. La bolla è scoppiata a causa del numero elevato di persone dichiarate in default. Da qualche anno a questa parte, il mercato immobiliare italiano, sembra in ripresa, ma dubito che ritorni ai valori alti di quasi 10 anni or sono perché, gli istituti bancari, difficilmente commetteranno i medesimi errori. Inoltre anche le spese di mantenimento sono alte. Senza trascurare poi gli eventuali mancati pagamenti degli affittuari.
A questo punto starete pensando che, per il lavoro che faccio, stia portando acqua al mio mulino. Ma, con questo articolo, desidero solo aprire gli occhi sulla diversificazione del proprio patrimonio su più asset allocation perché il discorso di mettere tutte le uova in più panieri sarà sempre valida nei secoli dei secoli.