Candidati e Recruiter: spunti per il 2021
Premessa numero 1: il motivo di questo mio articolo è che leggo sempre più spesso, anche qui su LinkedIn, di #Candidati delusi dal proprio #Recruiter, magari per i modi freddi e impersonali con cui non di rado viene comunicata la decisione di non procedere con l'iter di selezione. E leggo anche di #Recruiter che si lamentano dell'insistenza di alcuni #Candidati, che non si rassegnano ad una risposta negativa, e anzi li cercano insistentemente al telefono, per mail, o direttamente in ufficio, chiedendo spiegazioni in merito.. Premessa numero 2: io sono un Recruiter..
Fatte queste doverose premesse, vorrei dare una personale interpretazione della situazione attuale: ci troviamo in un periodo, a seconda del settore, con più o meno evidenti difficoltà a livello occupazionale. E' quindi abbastanza capibile come un Recruiter non possa trovare lavoro a 100 candidati, se le aziende clienti lo incaricano di trovare per loro 10 profili: con ogni probabilità le 90 persone non selezionate si troveranno ad essere deluse, sfiduciate, arrabbiate, e via dicendo.. Eppure, come detto sopra, le critiche che più spesso vengono mosse ai Recruiter dai Candidati, non sono quasi mai relative al non aver trovato loro un lavoro (capitano anche quelle, ma paradossalmente sono la minoranza), ma sono invece relative, come già detto, al "modo" in cui è stato comunicato che "la scelta è ricaduta su un altro candidato".
Allora, a questo punto, il problema cambia completamente: se il problema è davvero questo, il Recruiter ha un certo margine di manovra; diventa parte attiva di una possibile soluzione. Si potrebbe iniziare a lavorare su questo aspetto, sull'empatizzare di più col Candidato. Se iniziamo a vederla sotto quest'ottica, capiamo che forse basterebbero alcuni semplici accorgimenti, per i 90 candidati dell'esempio di prima, quelli che non sono stati considerati ideali per quella fantomatica posizione:
- innanzitutto dobbiamo dar loro una risposta. SEMPRE.
- poi possiamo darla il prima possibile, senza lasciarli più del necessario nel limbo dell'attesa.
- poi, magari, possiamo dare un seppur brevissimo feedback sulle motivazioni del perché la scelta si è orientata su un altro candidato.
Attenzione: sono accorgimenti sì semplici, ma per nulla scontati, anche a livello pratico. A difesa della mia categoria posso dire infatti che appena finito un processo di selezione, inizia una trafila di procedure per l'assunzione che assorbono completamente il Recruiter stesso. Procedure che tra l'altro devono essere concluse in tempi rapidissimi, per garantire la soddisfazione di tutte le parti coinvolte. E, perfezionata quella assunzione, si spera ce ne siano altre, da portare a termine anch'esse il prima possibile.
Lo spunto quindi è questo: prima di inviare un messaggio automatico con una frase fatta a chi non è stato scelto per questa o quella posizione aperta, prendiamoci 10 secondi di pausa. E in quei 10 secondi ricordiamoci quando anche noi eravamo in cerca di un lavoro, e come avremmo voluto poter ricevere un feedback, anche negativo, ma che ci desse la possibilità di capire per quale motivo non andavamo bene per quella specifica posizione, in modo da poterci migliorare o anche indirizzare le nostre ricerche verso altre posizioni, magari più indicate a noi. Io l'ultimo lavoro l'ho trovato così: due Recruiter e una Professoressa Universitaria mi hanno detto che non andavo bene per quello che cercavo; così mi sono preso del tempo per riflettere sui consigli ricevuti, ho quindi reindirizzato le mie energie verso altro, mi sono formato ulteriormente, ed ora posso dire di fare quello per cui sono portato naturalmente..
E sapete una cosa: devo ringraziare chi mi ha dato quel feedback negativo, della lunghezza di 3 righe di mail o in 2 minuti di telefonata.
Certamente è un processo che prima di essere esteso ad ogni candidatura nella sua totalità, va implementato poco per volta, per valutare tempi e costi, ma d'altra parte questo è solo uno spunto su cui riflettere, non un regolamento aziendale incontestabile. Ma forse i benefici sarebbero importanti, se non altro sotto l'aspetto etico e morale.
Iniziamo quindi davvero a trattare gli altri come vorremo essere trattati noi, Recruiter, ma anche semplicemente persone: diamo più attenzione a chi per quella candidatura ci ha messo la faccia, magari anche con un po' di imbarazzo nel momento di presentarsi al mondo come una persona senza un lavoro; a chi inviando il suo CV per quella candidatura, ha iniziato a sperare di poter fare una sorpresa alla fidanzata o alla mamma col suo nuovo lavoro; a chi ha guardato la mail magari 20 volte al giorno per essere sicuro che la mail di risposta non fosse finita nello spam.
Cambiamo il paradigma, diamo quel qualcosa in più a chi è nella stessa posizione in cui anche noi sicuramente ci siamo trovati prima di avere questo nostro, fantastico mestiere. E così, forse, anche qui su LinkedIn troveremmo meno messaggi carichi di rabbia, e potremmo iniziare, ma davvero, Candidati e Recruiter, a collaborare in modo ancora più produttivo e snello, per raggiungere insieme quegli obiettivi che tra l'altro sono comuni a entrambi: la ricerca della soddisfazione di tutte le parti interessate, attraverso la ricerca del giusto match. Ma sempre con tanto rispetto e la giusta attenzione. Per tutti..
CdA & CEO Mentor | AI Strategist |Leadership |Performance Manager |Keynote Speaker | Passaggio Generazionale | Investitore in StartUp e Corporate | Eldom | Food | Fashion | Furniture | Autore “I 3 Cappelli del Manager”
3 anniOttimo articolo Marco, mai smettere di lavorare su questo tema, facendo formazione continua su candidati ed imprese.
Recruiter e training coordinator
4 anniCiao Marco, ti faccio i miei complimenti! Il testo è chiaro e il messaggio giunge diretto a candidati e recruiter, entrambe le figure possono comprendere le reciproche posizioni e orientare così pensiero e azione. Empatia e comunicazione efficace sono elementi importanti che ognuno di noi deve sviluppare. Buon lavoro, Lisa
Business Development & Management Consultant - Strategic R&D - MOB Manager
4 anniUuhmmm ..sbaglio o si è già letta da un bel pò?...ama il prossimo tuo come te stesso....
Impiegata amministrativa logistica
4 anniMarco Della Moretta ho condiviso. Grazie per questi preziosi consigli. Buona serata
CEO|Consulenza agli imprenditori| ricerca e selezione personale| Lavoro temporaneo e fisso Ticino-Italia|formazione
4 anniMarco Della Moretta sono orgogliosa e fiera di te! Si perché in questo articolo tu esprimi con sensibilità e profondità ciò che io in sintesi professo ogni giorno : che bisogna avere massimo rispetto per tutti coloro che si rivolgono a noi per la ricerca del loro lavoro..e parlando di rispetto tocchi il punto saliente nel dire che e' fondamentale dare un reale feedback sul perché la sua candidatura non è andata a buon fine...basta davvero poco per fare la differenza..serve un poco di umanità quella stessa umanità che vorremmo essere riservata anche a noi! Appunto tradotto in una frase : tratta il tuo prossimo come vorresti trattassero te! Questo in Point Service SA accade!