Casalinghe in tempo di pandemia

Casalinghe in tempo di pandemia

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Ci stavo pensando da un po’ di tempo, ma finalmente mi sono deciso a mettere su carta (digitale…) una mia riflessione sulla gestione della famiglia da parte di una mamma/casalinga con 3 figli piccoli, in periodo di pandemia; il “soggetto” in questione è ovviamente mia moglie.

Premetto che con questa riflessione non voglio sminuire tutte le altre combinazioni tra persona (uomo/donna/mamma o no/single con o senza figli etc.) ed inquadramento (lavoratore/casalinga/hobbista/mantenuto etc.). La mia riflessione si basa esclusivamente sul mio punto di vista verso il “soggetto esaminato”, visto che non ho avuto modo di esaminarne altri nella stessa situazione; se lo avessi fatto probabilmente sarei qui a discutere sugli effetti di un mattarello sulla testa. A dire il vero probabilmente lo farò dopo che mia moglie avrà letto che l’ho denominata “soggetto esaminato”🤣.

Mia moglie, da adesso in poi la chiamerò con il suo vero nome, Antonella, prima della nascita del nostro primo figlio ha sempre lavorato, non è la cosiddetta casalinga per scelta e non è vittima di un marito patriarca che la usa come schiava. Stiamo insieme dall’Agosto del 1998, siamo andati a convivere ad inizio 2003, ci siamo sposati nel 2005 ed i figli sono arrivati nel 2013,2014 e 2016.

Sin dalla prima convivenza abbiamo sempre condiviso tutti gli impegni che bisogna sostenere come gruppo familiare. Eravamo due ragazzi che lavoravano e dopo il lavoro avevano voglia di svagarsi e divertirsi (bei tempi…) ed anche le piccole cose come le pulizie di casa, lavatrici etc, sembravano cose impegnative (ri bei tempi…).

Con l’arrivo del primo figlio Antonella è stata costretta a lasciare il lavoro; non abbiamo nessun parente a portata di mano che potesse dare una mano, siamo nati in Sicilia, viviamo a Bergamo e tutti i parenti sono ancora lì, e sinceramente non ci andava di versare l’intero stipendio di lei per pagare una persona che avrebbe cresciuto nostro figlio. Ok, è stata una nostra scelta, ma in Italia non hai tante alternative.

Se abbiamo fatto dei ragionamenti sul riprendere il lavoro, eventualmente dopo qualche anno una volta inserito il piccolo al nido, tutto è saltato per l’arrivo prima del secondo figlio e poi della terza figlia. Ok, anche qui scelta nostra, e sappiamo come si usano i contraccettivi, quindi evitiamo battute 😉. In ogni caso i nostri figli sono la cosa più preziosa che abbiamo e mai torneremmo indietro, se fosse possibile farlo.

Da qui in poi, per forza di cose, i ruoli in famiglia si sono sempre di più definiti. Io il papà che lavora ed Antonella mamma casalinga con i figli da gestire tutta la giornata, fino a quando non hanno cominciato a frequentare prima la scuola materna e poi man mano le primarie. Ovviamente, una volta a casa finito il lavoro, cominciava il mio ruolo di aiutante per la gestione dei figli (si, il genitore che lavora e arriva a casa a fine giornata è visto così dai bambini😒 ), e di collaboratore per il resto delle cose infinite da fare (bei tempi… cit. me stesso qualche riga sopra😭 ).

Con il passare del tempo, ovviamente, io acquisivo sempre più esperienza nel mio lavoro ed Antonella sempre più esperienza nel suo (perché di lavoro si tratta…), ed anche se ha pensato di cercare qualche lavoro da fare la mattina mentre loro sono a scuola, è praticamente impossibile trovarlo con orari e flessibilità che coincidano con le tue esigenze.

Tralasciando le varie fasi intermedie, si arriva al 2020, primo anno della pandemia mondiale, prima esperienza di lock down, paure e tutto quello che ne consegue. Siamo rimasti tutti insieme in casa solo tre settimane, poi fortunatamente l’azienda per cui lavoro ha riaperto i battenti, ed abbiamo gestito insieme anche la nostra prima esperienza di didattica a distanza per i primi due figli (prima e seconda elementare) con la piccolina che girava per casa mentre gli altri erano collegati; anche se sul lavoro mi sono trovato di fronte a problemi che non avevo mai affrontato, non sono minimamente paragonabili alle difficoltà che ha dovuto affrontare Antonella in casa, con la DAD per i primi due figli da gestire in orari diversi mai coincidenti, la piccolina che giustamente voleva le sue attenzioni, nei minuti di vuoto tra una DAD e l’altra da far studiare o spiegare cosa non avevano capito bene, nel frattempo cucinare, il tutto da sola, senza mai una pausa e senza poter prendere aria al parco e far sfogare i bambini. L’ho vista escogitare ogni tipo di soluzione per evitare di far annoiare i bambini, anche quando avrebbe potuto buttarsi sul divano lasciandoli in balia di qualche videogame, preparare pranzi e cene degni dello chef più innovativo, con piatti presentati con faccine o forme di animali e con gli ingredienti disponibili in attesa di fare lunghe file ai supermercati distanziati ed a numero chiuso, sperando di trovare quello che piace a loro, di sorridere e scherzare anche quando avrebbe avuto voglia di urlare o di piangere. In questo periodo, quando ero sul posto di lavoro e si presentava un “problemone” di quelli tosti mi bastava pensare a tutto questo per sminuire subito la questione ed affrontarla con un sorriso.

Mi viene da sorridere anche quando leggo delle varie “skill” che dovrebbe avere una figura di responsabile, prendo anche la mia per esempio, ed immagino anche di essere ad un colloquio di lavoro dove all’improvviso vedo arrivare in slow motion Antonella con passo fiero e con sguardo sicuro; ecco, in quel caso mi alzerei porgendole la mano e dicendo “ok vado, con te non posso competere”.

Ah, nel frattempo in questo periodo abbiamo:

·        Traslocato 😫

·        Il mio secondo figlio ha rotto la tibia 😵 💫

·        Abbiamo preso tutti insieme il covid 😷

·        Preso un cagnolino 😱

Concludendo, ribadendo il fatto che tante cose dipendono dalle scelte che abbiamo fatto noi, vorrei solo fare un inchino a tutte quelle persone come Antonella, lei per prima ovviamente, che senza batter ciglio affrontano le difficoltà (problem solving), riescono a mantenere unita la famiglia (team leader), riescono a gestire ogni singolo figlio in modo autonomo riuscendo a capire le esigenze di ognuno (conoscenza dei sistemi gestionali e capacità di negoziazione), riescono ad organizzare tutto al minuto ed incastrando l’impossibile nella giornata (abilità organizzative e di pianificazione), riescono ad organizzare gli armadi e tutto quello che c’è da sistemare in modo quasi maniacale (organizzazione dei sistemi di stoccaggio), e potrei continuare all’infinito inserendo anche la skill più rara del pokemon MewTwo .

Cavolo, vorrei avere io un curriculum così pieno di skill, e non capisco perché una volta finita la fase che, nella crescita dei figli, prevede la presenza indispensabile o quasi della mamma, per una persona con queste capacità sia impossibile trovare lavoro, trovandosi contro la solita frase “eh, ma è da tanto tempo che non lavori”; le persone così non hanno mai smesso di lavorare.

Io ho sempre dato il mio contributo e continuerò sempre a farlo, su tutti i fronti, ma senza Antonella non ce l’avrei mai fatta, probabilmente anche lei senza di me, ma lei è sicuramente il mio, anzi il nostro team leader, ti amo❤️

Condividete la mia analisi?

Grazie a chi avuto il tempo e la voglia di leggere

Davide Conti

Sales Engineer presso Camozzi Automation S.p.A

2 anni

Spettacolo! 🔝

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