CENTRALI FOTOVOLTAICHE E CONSUMO DI SUOLO
L’energia elettrica ricavata da campi fotovoltaici aveva fino a qualche anno fa solo interesse sperimentale, considerata l’alta inaffidabilità della risorsa, l’altissimo costo, e la scarsissima produzione specifica. L’uso di questo sistema di produzione era riservato alle apparecchiature a bassissimo consumo, a moduli spaziali e ad edifici non raggiungibili da altri sistemi di produzione a rete. In realtà le potenzialità del fotovoltaico si spingevano ben oltre l’utilizzo per piccole utenze; negli anni 2000, col favore di leggi incentivanti l’uso di questa produzione di energia (il c.d. conto energia), fiorirono in Italia numerose società registrate nel nostro Paese ma d’origine straniera, molte nord americane, che cominciarono ad installare campi fotovoltaici di notevoli dimensioni. Un impianto costruito a Montalto di Castro, vicino Viterbo, aveva una potenza di ben 50 MWe, occupando un’area di 100 ettari (1.000.000 mq). Accanto a questo poi vennero costruiti altri campi di potenza oscillante tra 24 e 6 MWe, in funzione degli spazi concessi e della vicinanza alle stazioni elettriche di smistamento. E, come succede spesso in Italia, l’assalto alla diligenza cessa solo quando la diligenza si ferma e viene svaligiata. In Irpinia, in Sardegna, come nel Molise e in Sicilia si è fatto abuso dell’eolico, e in Puglia, in Sicilia, come pure nel Lazio, del fotovoltaico se ne è fatto tanto da far venire una crisi di rigetto, al punto da consentire ed agevolare solo il fotovoltaico su tetto. In verità, quando gli incentivi sono venuti a mancare, tutte quelle società di provenienza straniera hanno chiuso le attività, mettendo il personale italiano a carico dei contribuenti. Eppure il fotovoltaico ha avuto un peso sulla rete nazionale, con vantaggi indiscutibili sul consumo di combustibile fossile. Se pensiamo all’andamento (c.d. a sella) dei consumi giornalieri di energia, massimi nelle ore c.d. di punta per via dei consumi industriali che sono per l’appunto nelle ore più assolate del giorno, per soddisfare le quali prima del fotovoltaico era necessario, pagando tariffe superiori alla norma, avviare i turbogas di punta, ora questa necessità si è praticamente azzerata grazie alla massima energia fornita dal fotovoltaico proprio in quelle ore. Peraltro il Gestore della rete di trasmissione (TERNA) sta predisponendo le sue stazioni elettriche di accumulatori di energia (batterie in c.c.) al fine di non disperdere questa preziosissima fonte rinnovabile che assieme all’eolico consente notevoli risparmi sulle forniture fossili, e rispetto per l’ambiente. I pannelli fotovoltaici sono per la maggior parte di provenienza orientale, costi assai contenuti e rendimenti nella media; per poter vendere quelli europei ci si è inventato una sorta di bonus per cercare di allinearsi con quelli extra UE. In verità il costo dei pannelli si molto abbassato e presso alcune ditte c’è rimanenza per via di progetti non andati in porto. Il conto energia, infatti, viene modificato costantemente e rincorrere gli incentivi che vanno via via diminuendo assieme alle autorizzazioni crescenti non è cosa da poco. Si è allora aperto un mercato dei c.d. progetti cantierabili, cioè quelli che necessitano solo degli investimenti per essere realizzati, e spesso questo mercato nasconde strani giri di affari. Chi compra il progetto cantierabile di solito deve ricorrere alle banche per il finanziamento, così tra una pratica e l’altra il tempo passa ma la dead line per ottenere la tariffa incentivata resta sempre la stessa. E allora i miracoli li deve fare il cantiere che nel giro di appena tre mesi, tanto per fare un esempio per esperienza dello scrivente, riesce a mandare in parallelo 24,2 MWe. In quel caso vennero fatti due turni di lavoro dalle ore 6 alle ore 24 utilizzando le fotoelettriche. Oggi di campi fotovoltaici se ne fanno sempre meno, ma neppure di pensiline fotovoltaiche, crollati gli incentivi, c'è grande richiesta. Peccato, perchè in quest'ultimo caso , non ci sarebbe consumo di suolo ma solo il vantaggio di dare ombra alle auto in sosta durante le giornate assolate d'estate (vedi il parcheggio di lunga sosta c/o l'aeroporto di Fiumicino e i parcheggi di Commercity di Roma, rispettivamente di 2,5 MWp e 5,0 MWp realizzati sotto la direzione dello scrivente).