C'era una volta in America. Il declino del principio della responsabilità nella raccolta del pubblico risparmio
Photo: Alex Nabaum

C'era una volta in America. Il declino del principio della responsabilità nella raccolta del pubblico risparmio

C’è stato un tempo non lontano in cui nella tutela del risparmio gli USA erano per me un modello: pochi essenziali adempimenti ex ante per chi raccoglieva pubblico risparmio, e punizioni (soprattutto monetarie) dolorosissime per chi ex post veniva scoperto con le mani nella marmellata.

Ricordo che alla convention nazionale dei financial planners USA nel 1996 a Phoenix scopri’ con stupore che laggiù anche i singoli consulenti finanziari persone fisiche (quindi senza requisiti patrimoniali) potevano esercitare la gestione dei patrimoni dei clienti.

“In Italia non è possibile - dissi scandalizzato -: solo organizzazioni come le banche e le SIM possono farlo. Chissà quanti casi di frode avrete in questo settore”.

“No, solo pochi casi” mi rispose un financial planner.

“E come è possibile?”

“Perché - mi rispose sprezzante - se uno si appropria indebitamente dei soldi dei clienti, quando viene scoperto viene prontamente spogliato di tutti i suoi beni, spedito in galera, e quando ha finito di scontare la pena, se vuole riprendere l’attività, può farlo alle isole Figi, perché con il nostro Paese ha chiuso per sempre”.

Questo spirito non c’è più. La giustizia USA non è stata in grado di farsi risarcire quasi nulla dai responsabili della grande crisi del 2008, nessuno dei quali è mai stato arrestato/condannato. Poi leggo qui che anche negli USA (come da sempre in Europa) i burocrati stanno perdendo tempo per stabilire cosa inserire obbligatoriamente nei documenti da consegnare ai clienti, se 4 pagine siano sufficienti o ce ne vogliano 5 etc., facendo finta di ignorare che il 99.9% dei clienti in ogni caso non li leggerà mai.

Ma il massimo (o meglio, il minimo), è il premio Nobel Thaler che dice nell'articolo citato che la soluzione è quella di rendere queste informazioni “machine readable” affinché siano elaborate in automatico per dare dei ranking di prezzo/qualità (in un settore in cui la qualità si può percepire - forse - solo molto, molto ex-post, mai ex-ante).

Ps: tutto questo è indipendente dal presidente USA di turno, o della maggioranza al Senato o al Congresso. E’ il risultato dell’alleanza trasversale burocrati-studi legali-compliance di settore.

ANTONIO GRIECO

Responsabile attività di intermediazione presso Assidir Srl

6 anni

Ad essere onesto, talvolta ho la sensazione che ci sia un eccesso di regulation e di compliance, che serve più a mettere al sicuro la propria posizione (lavarsi la coscienza?) che a voler concretamente tentare a risolvere un problema.

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