Che cosa sei disposto a perdere?
É una domanda che spesso aiuta le persone a iniziare il proprio viaggio di trasformazione all’interno di un percorso clinico o evolutivo.
Le risposte sono le piú differenti.
“Non sono disposta a lasciare la mia bellezza”
“Non sono disposto a perdere i miei capelli”
“Non sono disposto a perdere la mia forza”
La domanda che possiamo porci é: quale parte in noi é cosí attaccata a questa bellezza, a questi capelli, a questa forza da spaventarsi all’idea di lasciarli andare?
Proviamo a contattare quella parte fragile, vulnerabile, spaventata. Come tutte le nostre parti piú sensibili, potrá guidarci verso altre parti di noi che non abbiamo contattato ancora in maniera profonda.
Sono le parti che ci parlano della nostra forza, non di quella fisica ma di una forza che attinge a un livello superiore, meno materico.
Tutti noi affrontiamo viaggi evolutivi non per cancellare quelle paure, non per ignorare quello che ci spaventa perdere, non per cambiare gli eventi intorno a noi, ma per imparare proprio da quelle paure, da quello spavento e da quegli eventi come padroneggiare i nostri stati interiori.
Come abbeverarli, quando sono inariditi e ci sembra di non provare emozioni.
Come contenerli, quando ci sembra di esplodere come un fiume in piena, senza argini.
Come curarli, quando ci sembra che il dolore o la sofferenza siano piú grandi di quello che possiamo sopportare.
Come fare?
Iniziamo a guardare in faccia i nostri attaccamenti, iniziamo a accoglierli, a accarezzarli dentro di noi e scopriremo che con la stessa cura con cui i monaci accudivano il Buddha bambino noi possiamo accudire le nostre parti interne. Le parti profonde che piú urgono per essere guardate e ascoltate sono proprio le parti che ci condurranno verso la nostra forza, il nostro potere personale, le nostre risorse.
Le nostre risorse interne spesso sono come congelate, troppo raffreddate per non aver ricevuto calore, cura, amore.
Ogni percoso clinico e evolutivo é un accompagnamento a un graduale scongelamento e disvelamento delle risorse che ognuno di noi ha, come un eroe in viaggio che a ogni meta raggiunge la piú grande, impagabile delle conquiste: la libertá interiore.
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