Si può vivere senza speranza?
Ieri sera un mio amico medico che si relaziona con migliaia di pazienti ogni giorno, mi ha detto che io sopravvaluto l'umanità... che gli adulti in verità sono solo dei bambini che pretendono, ricattano, manipolano e che stanno bene dentro i loro limiti e i loro condizionamenti, almeno finché qualcosa dall'esterno li disturba (un evento, un incontro sconvolgente, uno squilibrio fisico o emotivo) e li spinge verso la ricerca di una soluzione; ma sempre fuori e sempre rapida e poco impegnativa, senza chiedersi perché è successo? E anche in tal caso, se c'è sofferenza, fanno di tutto per restare nei propri limiti.
Per una come me, che studia e ricerca da una vita strumenti e metodi per conoscerete stessa, i propri limiti e andare oltre è davvero doloroso accettare la staticità di una simile realtà. Significherebbe vivere senza speranza e per me non è possibile.
La speranza è nel cambiamento, nell'evoluzione che è alla base della vita. Senza evoluzione non c'è vita e la vita è fatta di opportunità. Ma cosa significa evolvere? Ormai è chiaro che non basta la vita ordinaria a farci evolvere, non è più sufficiente. C'è qualcosa alla base del sistema che abbiamo creato che non funziona. E' necessario espandere la coscienza. Come può una società farsi carico di bambini e sempre solo di bambini? Per essere adulti maturi dobbiamo metterci in gioco volontariamente, con la giusta intenzione e autentico impegno.
Certo, conoscere la realtà da cui partiamo è importante, è il primo passo da compiere, lo riconosco: ho paura di non valere abbastanza. E poi? Come facciamo ad andare oltre la paura? Beh, i maestri che ho conosciuto mi hanno sempre detto, fai ciò che ti fa più paura intenzionalmente e con consapevolezza e mantieni la tensione dentro di te... quella tensione si trasformerà in forza.
Possiamo veramente scoprire che cosa c'è oltre la soglia conosciuta usando il CORAGGIO per superare la PAURA, qualsiasi essa sia? Vergogna, abbandono, umiliazione, tradimento, solitudine... la mia esperienza è sì! Possiamo! E' questo che ci fa crescere, diventiamo più grandi attraversando la tensione che la paura condizionata genera dentro di noi, un passo alla volta, e più forti accogliamo parti di noi che non agiranno più al posto nostro. Andare oltre i limiti imposti dai condizionamenti, dalla cultura, dall'educazione a cui tutti siamo sottoposti in modo seriale dal momento che nasciamo. Diamoci gli strumenti e il tempo necessari, senza scuse e senza procrastinare. Ecco come possiamo ESSERE un'umanità migliore, partendo da noi stessi.
La psicanalisi e tutte le sue correnti, tutte le discipline di crescita personale esoteriche, alchemiche e mistiche emerse in occidente negli ultimi 50 anni (a ognuno la più consona), sono nate per offrire l'opportunità all'umanità-infante di crescere, cominciando dall'essere accolta, ascoltata e contenuta nelle emozioni, perché raramente il genitore (madre) è stato in grado di farlo. In una società come quella che abbiamo creato come biasimare questo femminile incapace di assolvere questo compito? Il più delle volte danneggiato a sua volta da ferite mai riconosciute e cicatrizzate. Così, giriamo tutti a vuoto in un circolo vizioso e perpetuo.
Se il bisogno non nasce da dentro di sé nulla accade; rimaniamo solo delle impalcature esteriori senza fondamenta che vagano nel mondo e, al primo scossone (perdita del lavoro, malattia, fine di un matrimonio o di una relazione, etc.), crolliamo ed è lì che emerge la depressione, l'abisso, il vuoto del nostro nulla interiore. E la società deve farsene carico. Una volta c'era da augurarsi che lo scossone non arrivasse mai e per alcuni sembrava proprio non accadere; ma oggi, con i tempi che viviamo... non ci è più permesso. Siamo tutti CHIAMATI ad espandere la nostra coscienza.
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Come dicono i maestri zen, quando il discepolo è pronto il maestro appare. Per alcuni sarà un maestro d'asilo, per altri elementare, per altri ancora un professore universitario, un guaritore, uno sciamano o un profeta... a seconda del viaggio che dobbiamo compiere. Anche pretendere di seguire lo stesso maestro, con l'amico del cuore, il fidanzato, la moglie... se non c'è una vera corrispondenza, significa vibrare ancora e ancora nella paura, nel trattenere. Ma se trattieni, il nuovo non può giungere a te. Può andare bene per un po', se ci aiuta a rafforzarci, ma poi, il lavoro interiore è solitudine, te lo 'smazzi' da solo come si dice in gergo... senza aggrapparti all'altro, che ha tutto il diritto di fare a sua volta il suo lavoro interiore.
Ognuno di noi DEVE aiutare se stesso e uso un imperativo perché è la responsabilità di ogni membro dell'umanità, ESSERE maturo, forte, capace di stare dritto sulla propria schiena, oggi più che mai. Finché saremo convinti che siano gli altri da doverci accudire, sostenere, riconoscere, a farci da stampella nella vita... restiamo piccoli, bambini egoisti anche se abbiamo una famiglia, una bella casa, denaro, un lavoro prestigioso... stiamo solo recitando un ruolo. Giochiamo ad essere adulti ma non lo siamo veramente e la società ce lo rispecchia, mai come adesso, non è più disposta a farsene carico. Non abbiamo alcuna capacità decisionale individuale vera, siamo sudditi di un sistema interiore ed esteriore che non funziona e non osiamo neppure riconoscerlo.
Non sarebbe più semplice essere individui che riconoscono la DIVERSITA' come VALORE anziché schierarci sempre a favore o contro l'idea di qualcun'altro? Non ci sarebbe bisogno di leggi e regole imposte dall'esterno, perché le leggi e le regole sarebbero dentro di noi. Può suonare utopistico, ma non lo è.
FLUIRE nella vita come la natura, rispettando i clicli di nascita e morte senza trattenere e forzare nulla. Cosa abbiamo ottenuto trattenendo, pretendendo, ricattando, prevaricando, aggredendo? Basta guardarsi intorno, non è poi così difficile comprenderlo.
Ognuno di noi nasce con gli ingredienti necessari a compiere il proprio viaggio, l'astrologia umanistica ad indirizzo psicologico che studio da un anno, mostra molto bene la verità di questa affermazione. Tutti siamo chiamati al viaggio dell'eroe, che poi è il nostro personalissimo viaggio in questa esistenza. In buona sostanza siamo chiamati ad integrare ciò che non conosciamo di noi attraverso le esperienze e le relazioni, ovvero ciò che è esterno a noi, con lo scopo di riportare dentro di noi i nostri pezzi mancanti per completare il nostro puzzle. Parti di noi che proiettiamo e riconosciamo nell'altro (chiunque altro), ragione per la quale ci attrae o ci respinge... lo scopo è incontrarle e viverle una per una per riportarle dentro di noi.
Il mondo intorno a noi riflette ciò che siamo come umanità. Inorridiamo davanti alle guerre tra popoli, alle aggressioni, alle prevaricazioni, alle pretese, alle minacce, ai ricatti... eppure siamo costantemente in guerra dentro di noi o in conflitto con qualcuno fuori di noi (a seconda del carattere, introvertito o estrovertito). Aggrediamo l'automobilista o il marito che vuole lasciarci, la moglie che ci rompe le scatole con le sue richieste di fare cose che non ci va di fare, i figli perché ci chiedono di essere presenti quando abbiamo già così tante cose da fare ma siamo stanchi e vorremmo tanto un minuto per noi. Ovunque ci troviamo, siamo immersi in comportamenti infantili che chiedono disperatamente che qualcuno là fuori non si azzardi a toccare le nostre ferite, quelle di cui siamo innamorati perché ci giustificano nei nostri comportamenti anziché farcene carico e sanarle.