Chiudono i Centri Commerciali
La desolazione di uno Sopping Center chiuso

Chiudono i Centri Commerciali

  • Parte dagli Stati Uniti l'ondata di chiusure degli shopping center
  • Il rapporto redatto da Credit Suisse stima che dal 20% al 25% dei centri commerciali soffriranno nei prossimi 5 anni. La causa è la chiusura di molti negozi.
  • Nel 2017, 6.400 store hanno cessato l'attività. Nel 2018 ci si aspetta la chiusura di altri 3.600.
  • L'immagine mostra un centro commerciale desolatamente chiuso dopo che importanti insegne hanno abbassato la saracinesca.

Non parlo di catastrofe, ma sicuramente i piccoli e medi shopping center non attirano più le insegne del commercio al dettaglio.

Sia i negozi sia i loro contenitori, gli shopping center, sentono la concorrenza delle vendite on line e della ritrovata vitalità, in alcune aree, dei centri storici.

Le insegne chiudono perchè la location non attira traffico sufficiente a rendere remunerativa la presenza in quello shopping center

Gli shopping center piccoli e medi sono cresciuti come funghi e la concorrenza è spietata

Scarsissima o assente la capacità di attirare i millenials e le generazioni più giovani.

Chi crea un centro commerciale lo fa come investimento edilizio più che come investimento nel retail organizzato.

Chi gestisce gli S. C. non sa come usare il local e digital marketing per creare interesse e traffico.

Le insegne con brand riconosciuto e di valore vengono inquinate se presenti in centri commerciali fallimentari.

Chi possiede un marchio, non sempre capisce l'importanza di instaurare una relazione prima, durante e dopo l'acquisto col cliente. Inoltre trascura tutte le forme di fidelizzzione perchè le vede come forme indirette di sconto e non come premio ai clienti.

La vendita assistita è un concetto preistorico. Oggi si utilizzano le tecniche della customer experience.

Store managers e sales assistant devono essere costantemente formate sui gusti dei nuovi clienti e sulle più avanzate tecniche di relazione/vendita.

Il brand manager deve elabolare un piano di brand building e customer relationship utilizzando non solo i classici strumenti di marketing, ma anche quelli digitali. Perchè il suo obiettivo principale è raccogliere informazioni e dati sui clienti e potenziali acquirenti da utilizzare per camapagne di vendita mirate e specifiche.

Il prezzo è importante, infatti i discount non chiudono, se non hai altro da proporre. Per questo è vitale definire il posizionamento dello shopping center in modo accurato e oggettivo. Utilizzando sia ricerche ad hoc che l'analisi dei dati clienti raccolti. Senza questo si naviga a vista. Idem per i brand.

C'è una grande resistenza culturale a capire che non esistono barriere fra i muri dello store e l'on line. Chi lo comprende sa che è un'alleanza e non una rivalità.

La creatività e l'invenzione diventano sempre più importanti sia nel creare shopping center che siano luoghi di intrattenimento e aggregazione, sia nel creare store e collezioni dalla forte identità esclusiva. Il "me too" ha vita breve.

Gestori di centri commerciali, brand manager e store managers sovente non sanno COME fare per adattarsi a clienti e comportamenti d'acquisto moderni.

Sopravvive, e bene, chi sa adattarsi ai nuovi tempi utilizzando tutte le tecnologie a disposizione.

Allargare il perimetro operativo con nuove aperture di stores per aumentare il fatturato senza cambiare cultura e modalità d'approccio ai clienti è pericoloso, perchè portati a reiterare modelli di business superati e fallimentari.

Il cliente è il prodotto. I dati e la loro analisi sia a livello di shopping center che di brand store servono per creare attrazione e cattura tramite una customer experience positiva.

Rilevo forte carenza professionale nelle capacità di nalisi dei dati, che in molti casi esistono.

Il COME fare non si improvvisa. Il cosa fare può reiterare un modello esausto. L'esperienza ventennale, tanto vantata da alcuni proprietri di shopping center o brand store, è un limite e non un vantaggio.

La disponibilità ad apprendere, a rimettere in discussione convinzioni incistite, a testare nuove formule di business e un po' di umiltà nell'ascoltare chi porta esperienze fresche e vincenti sono i requisiti per cambiare un conto economico asfittico in uno che può crescere a due cifre ogni anno.

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