Ciò che conta è ...
Ognuno di noi si genera una sua filosofia di vita, oppure ne prende in prestito alcune per un pò. Queste diverse visioni determinano la nostra percezione ed il nostro agire. Su linkedin sono quotidiane le discussioni sul giusto approccio al lavoro, alla responsabilità sociale, alle priorità nella gestione delle risorse umane, e potrei continuare. La cosa divertente è che spesso nessuno ha mai ragione fino in fondo.
In un mio libro ho scritto che ciò che lasciamo alla fine di tutto sono semplicemente: "un ricordo ed i nostri figli", intesi come future generazioni.
Quindi lasciatemi scrivere un pensiero di gratitudine, un ricordo. Mercoledì ho fatto una cosa straordinaria, ho trascorso due ore all'asilo con mia figlia. E' stato il suo primo giorno. Voi direte, cosa c'è di straordinario?
Mia figlia ha 4 anni, ma soprattutto, una malattia rara e 10 interventi chirurgici alle spalle. Quella ordinarietà di tanti è stata un traguardo emozionante. Non ha importanza che tu sia un Ceo, o un impegato, un barista o il proprietario di una catena di ristoranti, l'unica cosa che conta è esserci quando è il momento.
La dignità di un "padre di rarità" è tutta lì, il non dover scegliere se lavorare o curare il proprio figlio, ma semplicemente essere lì . Questa condizione non è scontata, troppo spesso è una scelta difficile per tutti.
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Il primo giorno di mia figlia è avvenuto grazie al lavoro straordinario di tanti professionisti, spesso sottopagati, stretti nella morsa di burocrazie inutili, ma armati di grande passione.
Dirigenti scolastici, educatori, insegnanti di sostegno, cooperative sociali, qualche assistente sociale, sindaci, medici, infermieri, e potrei continuare.
L'economia sta cambiando, ed il terzo settore sarà l'ammortizzatore sociale principale, ma che il cambiamento sia reale dipende da tutti noi.
Cosa conta per me? Il Kairos, il tempo speso bene, il tempo dedicato a migliorare la vita di mia figlia e di tutti i bambini senza infanzia.
E per voi, cosa conta veramente?