Cittadinanza ed equità digitali: da Philadelphia un esempio di partenariato pubblico-privato per superare il divide

Cittadinanza ed equità digitali: da Philadelphia un esempio di partenariato pubblico-privato per superare il divide

Il significato della locuzione “cittadinanza digitale” coniuga gli aspetti peculiari del termine “cittadinanza” con quelli propri della “competenza digitale”. Pertanto l’appartenenza a una comunità, la partecipazione alle attività sociali e civiche per il suo funzionamento (con diritti e doveri), passando da strumenti e competenze digitali, assicurano al “cittadino digitale” un proprio profilo identitario, un ambiente inclusivo e la garanzia di equità di status. Tutto ciò richiede, in primis, “equità digitale” per ciascun cittadino, al quale devono essere garantiti, per queste sue funzioni, l’accesso alla rete e l’utilizzo di idonei strumenti digitali. 

Sebbene l’educazione alla cittadinanza digitale sia stata introdotta anche nell’insegnamento scolastico, nel contesto nazionale ci sono ancora alcune problematiche da risolvere. In Italia il Codice dell’amministrazione digitale riconosce a tutti i cittadini il diritto a utilizzare i dispositivi digitali al fine di inserirsi nei procedimenti amministrativi pubblici: ne sono un esempio il sistema pubblico di identità digitale, i fascicoli del cittadino (previdenziale, sanitario, ecc.), i pagamenti informatici, l’erogazione di servizi online. Tuttavia, non esiste nel nostro Paese un vero e proprio piano di equità digitale, anche se gli indirizzi di innovazione e trasformazione digitale del PNRR spingono in questa direzione.

È di fatto ancora palese il digital divide dovuto principalmente al diverso orientamento all’educazione digitale della popolazione (in base a età, istruzione, ruolo lavorativo, ecc.), alle differenti disponibilità economiche per l’acquisto di strumenti digitali e/o per il collegamento a sistemi di connessione, alla frammentarietà della rete Internet sull’intero territorio e al limite, a tutt’oggi esistente, dell’efficacia della portata del segnale.

Esempi da oltre oceano, nello specifico da Philadelphia, danno lo spunto per superare queste difficoltà. Piani locali che vedono l’apporto di partnership pubblico-private sono la strada vincente per scalare step by step le difficoltà di larga scala. Tornano in primo piano le comunità, partendo da quelle più piccole, i quartieri, che con questa strategia diventano “istituzioni di ancoraggio digitale” a supporto domestico oppure per costruire, con il tramite di infrastrutture urbane (edifici pubblici, mezzi di trasporto, arredo urbano), ancoraggi diffusi per l’inclusione digitale di tutta la popolazione, in qualunque luogo. Una soluzione che passa dalla condivisione fra settore pubblico e privato di un problema di ambito urbano portando a risultati positivi per la collettività. Senza trascurare le indicazioni e il feedback della risposta cittadina.

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