COLPO DI FRUSTA DA SINISTRO STRADALE: SPETTA IL RISARCIMENTO DEL DANNO?
Per colpo di frusta si intende il trauma da distorsione del rachide cervicale e rappresenta una delle conseguenze più comuni dei sinistri stradali che compromette i movimenti del collo e della spalla, provocando dolore e senso di rigidità.
Per guarire da tale trauma, talvolta, è sufficiente qualche giorno di riposo, altre volte occorre più tempo e cure mediche, salvo i casi più gravi da cui possono derivare anche invalidità permanenti.
Per danno biologico si intende, comunemente, la lesione permanente e/o transitoria all'integrità psico-fisica della persona, suscettibile di accertamento e valutazione medico-legale e che prescinde dalla capacità di fare reddito del soggetto; tale danno viene quantificato sulla base di apposite tabelle che consentono ai giudici di effettuare i calcoli tramite criteri certi e specifici dalle stesse forniti.
Fino a qualche anno fa, in caso di colpo di frusta, il risarcimento del danno era frequentemente liquidato; ciò ha implementato i casi di truffe alle compagnie assicurative e indotto il legislatore a novellare l’art. 139 del Codice delle Assicurazioni il quale, nella sua attuale formulazione, subordina la risarcibilità del danno alla persona per lesioni di lieve entità al riscontro medico legale da cui risulti visivamente, ovvero che sia strumentalmente accertata, l’esistenza della lesione stessa.
Dalla lettura della disposizione codicistica in argomento, si comprende come potrebbe risultare particolarmente gravoso ottenere il risarcimento danni dall’assicurazione. Si tratta, in sostanza, di dimostrare la lesione subita, ovvero il colpo di frusta, attraverso radiografie o lastre che dimostrino il danno patito.
A supporto di ciò, la giurisprudenza di legittimità, con una recente pronuncia, ha ribadito che il riconoscimento del risarcimento danni da colpo di frusta, presuppone la produzione di prove concrete al di fuori di ogni ragionevole dubbio.
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Gli ermellini, inoltre, hanno mitigato il rigore della novella dell’art. 139 cod. ass. precisando che “un accertamento medico non può essere imbrigliato con un vincolo probatorio che, ove effettivamente fosse posto per legge, condurrebbe a diversi dubbi non manifestamente infondati di legittimità costituzionale” (cfr cass. ord. 20339/2020).
Appare evidente, dunque, che non sempre la produzione della lastra è necessaria, in quanto, anche un esame clinico senza radiografia può evidenziare indizi che, inequivocabilmente, riconducono all’esistenza della distrazione del rachide cervicale.
Ai fini della risarcibilità del colpo di frusta, la vittima di un sinistro stradale deve recarsi al pronto soccorso e, in caso di lesioni riscontrate a seguito di appositi esami strumentali dovrà acquisire il relativo referto medico e sulla base dello stesso formulare la richiesta di risarcimento.
In mancanza di prove certe, strumentali, in grado di attestare la presenza della lesione, il risarcimento non è comunque escluso, purché vi siano altri documenti da cui si evince, al di fuori di ogni ragionevole dubbio, che il soggetto abbia subito una lesione.