Come abbassare la nostra emotività
Allo psicologo capita spesso di trovarsi a contatto con persone che hanno un disagio, o un particolare problema che non permetta loro una facile e rapida soluzione.
L’ascolto empatico permette al paziente di sentirsi compreso, finalmente trova una persona che lo capisce e finisce naturalmente, con il chiedere più delle vere e proprie soluzioni, che dei consigli.
In questi momenti è importante non farsi trascinare dall’entusiasmo e, frenare la lingua, perché l’obiettivo dell’ascolto non è dar risposte o soluzioni, ma aiutare l’interlocutore a trovarle da solo.
Una volta che si parla di un problema e delle situazioni particolari che si sono create, nonché delle persone che ne sono coinvolte, prima o poi si parlerà anche delle possibili soluzioni.
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Se l’interlocutore riesce a trovarle da solo, cambierà il suo ruolo di ascoltatore: infatti, se prima l’obiettivo era aiutare a far passare il parlante da una soluzione emotiva ad una razionale, ora bisogna aiutarlo a trovare una strategia efficace.
Se l’interlocutore si trova nel giusto stato d’animo, è utile chiedere (non offrire) quale potrebbe essere una possibile soluzione per migliorare la condizione del momento.
Sicuramente saranno presenti stati d’animo negativi come la rabbia o la disperazione, per questo bisognerà pensare ad abbassare l’emotività che si è creata, prima di cercare di trovare insieme una soluzione al problema, in quanto tali stati d’animo sono talmente forti da impedire di pensare e riflettere.
Ogni volta che siamo attaccati nella nostra identità o in una nostra idea o altro che ci riguarda, è il caso di gestire in primo luogo la rabbia e l’ostilità, invece che il contenuto dell’attacco (J. Richardson, 2007).
È un errore diffuso il cercare di difendersi, perché questo viene inteso dall’altro come un contrattacco e ciò serve solo ad aumentare l’emotività.
Per Approfondimenti: Comunicare Bene – La Comunicazione come Forma Mentis ediz. Psiconline
Questo libro tratta la comunicazione verbale e non verbale, il linguaggio del corpo e l’ascolto empatico all’interno di una corretta comunicazione.
Partendo dall’approccio iniziale, seguendo passo per passo le dinamiche di un rapporto di comunicazione – che si tratti di rapporti di lavoro o relazioni informali – vengono presentate le principali strategie, proprie della PNL, della Gestalt e dell’Analisi Transazionale, per comunicare nel modo più efficace ed evitare gli errori più comuni, che spesso rendono difficile entrare in sintonia con i nostri interlocutori.
“Non si può non comunicare” nel gioco della vita ed apprendere le tecniche di comunicazione è possibile, al pari di ogni altra capacità, ma per farlo è necessario sviluppare uno specifico atteggiamento mentale. E’ proprio questo approccio che differenzia questo libro dai tanti altri sul tema della comunicazione.
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Counselor Professionista
8 anniCondivido pienamente la premessa del libro. Credo infatti che un consiglio non permetta all'interlocutore di mettersi in gioco nel doversi cimentare nel cercare una soluzione. Già l'intenzione di cercare una risposta prevede in sé la predisposizione per trovarla!