Come allenare la propria Intelligenza Emotiva tramite semplici gesti.
L’intelligenza emotiva definisce la nostra capacità di riconoscere e comprendere le nostre emozioni e quelle altrui, e di utilizzarle nel migliorare il nostro comportamento e la nostra relazione con gli altri.
Il rischio di un mancato sviluppo dell’intelligenza emotiva è quello di mantenere un’attitudine di analfabetismo emotivo, inteso come l’incapacità di attribuire a sé stessi il potere di influenzare i propri stati emotivi.
In altre parole, bassi livelli di intelligenza emotiva non ci consentono di essere empatici verso gli altri, capirli e saperci mettere nei loro panni.
Si tratta di un grave gap che rischia di compromettere entrambi i nostri status individuali e professionali.
Ecco come riuscire ad allenare la nostra Intelligenza Emotiva tramite piccoli gesti:
- Domandiamo a noi stessi come ci sentiamo: prendiamoci 10 minuti al giorno per interrompere la frenesia da cui siamo travolti.
- Andiamo alla ricerca di connessioni: se ci sentiamo arrabbiati o nervosi, proviamo a capire il reale motivo dietro che si cela dietro a questo status emotivo.
- Non giudichiamo le emozioni troppo in fretta: forse non siamo davvero arrabbiati, può essere che siamo semplicemente stanchi e sopraffatti dallo stress. Succede, e va bene sia così!
- Chiediamo l’opinione altrui: quando siamo travolti dalle emozioni, commettiamo l’errore di chiuderci a riccio senza mettere in conto che un parere esterno ed oggettivo potrebbe aiutarci nella comprensione del nostro stato d’animo.
- Ascoltiamo l’inconscio, non reprimiamolo: spesso, dentro di sè, si possiede la sensazione giusta, ma diventa più facile reprimerla e tapparsi le orecchie.
- Valutiamo il nostro stato reale di benessere: siamo davvero soddisfatti di noi stessi e delle mie azioni, o forse dovremmo prenderci una pausa per riflettere?
Fatturazione | Contabilità presso Timenet srl
3 anniComplimenti è un articolo molto interessante! È importante da genitori curare l'educazione emotiva dei figli perché li renderà persone più felici e in grado di gestire in modo efficace le proprie e altrui emozioni. Integro le informazioni che fornisci nell'articolo aggiungendo che nella maggior parte delle persone la capacità di riconoscere gli stati d'animo propri e altrui è innata, ma in alcuni casi, in particolare in chi rientra nello spettro autistico, questa capacità non è spontanea e va appresa. In questo caso è importante fare un percorso specifico, che può anche durate tutta la vita, con uno psicologo specializzato in terapia cognitivo comportamentale. Incredibile come molte persone adulte che hanno un QI nella media o persino superiore, possono avere comunque grandi difficoltà a relazionarsi con gli altri e non essendo cresciuti in un periodo in cui lo spettro autistico veniva diagnosticato, non hanno avuto accesso al giusto approccio e alla giusta chiave di lettura. Per fortuna non è mai troppo tardi! si possono sempre apprendere nuove competenze, anche emotive!
COO of Iride | Web Accessibility Specialist, Co-Founder & Head of Technical Department
3 anniBello spunto! È doveroso per chi coordina un Team affinare sempre di più questa sensibilità, ne risente altrimenti la qualità del lavoro, oltre che lo stato d’animo dei tuoi collaboratori.