Come cambiare azienda, da manager, dopo i quaranta, senza perderci
Questa è una lettera aperta a chi deve trovare o dovrebbe cambiare azienda, ma teme che da senior manager over 40 la questione non sia per nulla banale, anzi decisamente in salita.
Perché te ne parlo proprio io
Da Psicologo del Lavoro e assessor, sia durante le fasi avanzate di selezione (in assement appunto) sia perché coinvolto come coach o amico di amici, mi capita di assistere alla drammatica, a tratti imbarazzante, trasformazione che porta un solido e competente manager a ridursi a disperato, a tratti patetico, venditore di se stesso.
E questo mi porta al secondo punto: oggi la mia attività principale è quella di coach per Professioniste/i del tax&legal; le e li aiuto a sviluppare business, ovvero a farsi scegliere in quanto Professionista.
Questi due ruoli, consulente HR / assessor e coach al business development per Professioniste/i sono complementari nell'assistere chi debba ricollocarsi su posizioni apicali.
Mi dirai, ma non basta l'head hunter? NO, perché come tutte le altre figure coinvolte nel processo, HR, manager di linea e assessor, non è pagato da te, ma dall'azienda. Tu devi avere una persona, competente e indipendente che sia esclusivamente dalla tua parte.
Ma torniamo alla trasformazione...
da principe a rospo.
Di colpo, passi dall'avere un team, delle funzioni di staff, in alcuni casi un'assistente dedicata/o, benefit, premi e stipendio a contare per quanti mesi tu possa mantenere il tuo tenore di vita, senza dover chiedere alla tua famiglia di fare delle rinunce o addirittura pensare di vendere casa per cambiare zona o città...
I primi giorni reagisci, ti dici che il mercato è dinamico, che hai un solido network, che ci saranno head hunter e recruiter a fare la fila per averti... ma poi scopri che chi pensavi conoscesse tutti (perché te lo dice sempre), in realtà è meno connesso di quanto credessi, che le e gli head hunter cercano, ma persone meno senior, con un profilo lievemente diverso, o ti propongo significativi compromessi rispetto alle tue attese.
Certo, di colloqui ne fai, con head hunter, con recruiter a volte con la o il potenziale manager, ma non vieni scelto, una, due, tre, quattro... volte... e poi ti chiamano meno e le offerte sono sempre più scadenti...
Passano le settimane, e poi i primi mesi... e tu impazzisci all'idea che se forse avessi fatto o detto, saresti ancora al tuo posto... e che non è giusto che tu e non...
e inizi a pensare ai piani B, la consulenza? Una start up? Un'attività?... e intanto vai a ogni possibile evento, imbarazzato all'idea che tu che una volta eri rispettato e corteggiato, ora devi chiedere, hai l'impressione di essere di troppo di disturbare...
Qui non si scherza più, qui inizi a notare chi vive per strada e ti chiedi se potresti mai finire così...
E più vai, giustamente, in ansia, più ti preoccupi, più sei confuso e sbracci a caso, come un bagnante che sente di annegare, tirato giù da un vortice, e cerca disperatamente di rimanere a galla!
Delle due una
Se hai letto fino a qui, e questi vissuti ti risuonano, delle due una:
o sei in questa situazione,
o vorresti, o temo di dover, cambiare azienda, ma temi di trovarti in questa situazione.
In entrambi i casi, non disperare!
Non posso, ovviamente, offrirti una soluzione magica, il posto di lavoro ideale, il contatto che ti cambierà la vita,
ma posso darti gli strumenti per passare dal subire passivamente la situazione, attuale o temuta, al navigarla proattivamente e, soprattutto, sfruttando tutto il tuo potenziale.
1° Riprenditi il tuo potenziale!
Fermati un momento,
lascia i panni del disperato, che dipende dall'approvazione di altri per ottenere una possibilità e un lavoro,
e torna il manager che sei, con tutta la tua esperienza, la tua competenza, la tua conoscenza del mercato e delle dinamiche organizzative.
Non lasciare che la situazione determini il tuo ruolo, il tuo valore non dipende dal titolo che hai scritto sul biglietto da visita, ma da te!
Forse per la prima volta nella vita, devi essere, prima, tu a darti valore e ad
2° ...
Consigliati da LinkedIn
assegnarti un progetto: trovare l'azienda che ti sta cercando!
In estrema sintesi, devi passare dal pensare "se" al pensare "come"
e non mi dire: "eh ma io l'ho già fatto..."
perché questa risposta, scusa il gioco di parole, risponde alla domanda "se" tu l'abbia già fatto... e non a come fare.
Se vuoi approfondire, parti dalla tua Curva dell'Efficacia Personale (ma se sei molto sotto pressione, salta pure il video e finisci questa lettera)
3°-5°
Ora non possiamo scorrere tutti i passaggi, ma voglio darti una prospettiva su quelle che sono le tappe che dovrai percorrere una volta recuperato il tuo pieno potenziale:
Se affronterai questa sfida come un progetto di sviluppo e non come un'emergenza, aumenterai significativamente le probabilità di trovare l'azienda, il progetto manageriale e la sfida giusti per te e per le tue competenze e qualità.
A questo punto, la mia raccomandazione non può che essere una:
trova un Professionista terzo e indipendente, con le giuste competenze ed esperienze che ti affianchi e supporti in questa transizione, varrà ogni euro investito.
Per darti un parametro economico a cui orientarti, noi,
come studio che segue i clienti su questi progetti come equipe, lavorando su
definizione degli obiettivi,
sistemazione di profilo linkedin,
lettera di presentazione e CV,
prospecting di aziende e contatti target
e networking strategico,
oltre al lavoro sulla tua Curva dell'Efficacia Personale,
in sessioni one to one, sia online sia in presenza,
prevediamo un investimento a partire da 1500,- + cassa e IVA.
Tuttavia, a seconda delle competenze e delle offerte, sul mercato troverai proposte molto più care o economiche.
Ti raccomando di puntare a chi offre questo servizio, senza conflitti d'interesse e con adeguata competenza.
Faccio il tifo per te,
Avvocato giuslavorista | Partner in Aliant Legal Grounds
1 annoGrazie Paolo Lanciani per gli ottimi spunti. Ad esempio, per i #manager che si trovano "between jobs" trovo molto interessante la considerazione che non ci si possa appoggiare (solo) agli head hunter: non possono essere totalmente dalla parte del manager perché in probabile conflitto di interessi, essendo pagati dall'azienda.. E più il livello manageriale è alto, più gli interessi in gioco sono importanti e la totale fiducia nel team che ti supporta fa la differenza!