Come si diventa l'amante..
Come si diventa l’amante di un uomo sposato? Non so se esista una risposta che sia uguale per tutte le donne. Ma può succedere così.
Avete iniziato lavorando insieme, come avevi già lavorato decine di altre volte con altri uomini. E lui ai tuoi occhi non è diverso dagli altri. Ci si vede, si passa del tempo insieme per parlare di progetti di lavoro. Ci si sente telefonicamente. Ci si scambiano mail e messaggi. Spesso si finisce a parlare anche del più e del meno, di solito tendi a non parlare molto della tua vita privata, perché è per l’appunto la tua vita privata.
Capita di scorgere dei segnali dall’altra parte che vanno alla ricerca di una confidenza diversa, ma basta non lasciargli lo spazio di prendere forma.
Capita di scorgere dei segnali diversi dall’altra parte che vanno alla ricerca di una confidenza diversa e non si sa per quale motivo non gli si pone un freno fin da subito.
Finché un giorno ti arriva un messaggio che ti spiazza. “e poi c’è questa cosa del tempo che vola”. Il tempo a cui si riferisce il messaggio è quello passato insieme. E ti ritrovi a sorridere compiaciuta davanti ad una frase bella. Non provi la stessa sensazione, ma sapere di essere nei pensieri di quell’uomo, in qualche modo ti piace.
Rispondi con un semplice “già” e la cosa finisce lì. Ma non finisce lì per davvero. Perché poi ci si vede e la conversazione ad un certo punto prende una strada confidenziale e lui ti ripete quella frase. Provi a mettere subito le cose in chiaro sbattendogli in faccia la fede (che non porta), gli ricordi che lui è sposato e tu no, che non hai nessuna voglia di finire in una storia destinata a finire male. E lui inizia a dire che il matrimonio non va bene, che non è felice, che da mesi si è accorto che non vuole più fare quella vita. E tu lo guardi, sorridendo, perché è il festival delle banalità, un disco già sentito, già letto nei libri e già visto nei film. Non c’è nulla di originale in quel che dice, nulla che non confermi quanto già da te detto: lui è sposato. Punto.
Poi lui fa quello che probabilmente ha in mente da settimane e ti bacia. Ed è un bacio bellissimo, dolce e morbido. Ed è tanto tempo che non ricevi un bacio così. E nel giro di poco finite a letto, anche se tu non sei depilata perché non avevi in programma di finire a letto con nessuno e indossi le mutande di tutti i giorni, per lui in quel momento sei comunque bellissima. Anche se non te lo dice, te lo fa capire.
Fate l’amore ed è bello. Il giorno dopo provi a dirgli che è meglio non ripeterlo più, che è stata una leggerezza ma che non vuoi continuare. E lui fa finta di non sentire quello che dici e continua a cercarti, a dirti che ha voglia di vederti e di fare l’amore con te. E alla fine ci ricaschi. Perché la verità è che lui ti piace.
Se sei già arrivata a questo punto, potrebbe essere il momento giusto per dire un no fermo e chiuderla lì, smettendo di rispondere a messaggi che non siano inserenti al lavoro. L’altra strada prevede invece che nella tua testa si formi un pensiero che dice “ma si, se non si fa problemi lui, perché dovrei farlo io. In fondo è carino ed è da tanto che non trovo un uomo che mi piace”.
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Se sei già arrivata a questo punto, sei fregata. Perché la cosa andrà così. Inizierete a vedervi tanto, tantissimo per settimane. Sembrerà che lui non abbia una vita oltre al tempo che passa con te, farete l’amore in modo eccezionale, ti farà sentire la donna più bella e più desiderabile del mondo. Non lascerà spazi vuoti nemmeno quando alla sera non può stare con te, perché ti scriverà messaggi fino a sera tarda. E tu sarai lì a chiederti che cazzo stia facendo la moglie, che allora è vero che lui non è più felice con lei e che invece lo è con te.
Saranno mesi bellissimi, in cui l’innamoramento prenderà la forma di un sorriso sempre presente sul tuo volto e di occhi lucenti. Tutto intorno sembrerà più bello. Tu sarai più bella.
Ma è una felicità destinata a durare poco. Il poco è sempre relativo. Possono essere poche settimane o diversi mesi, ma prima o poi la pacchia finisce.
Finisce il primo fine settimana in cui ti accorgi che avresti voglia di sentirlo ma lui, non si sa perché, proprio quel fine settimana non ti scrive. Finisce il primo giorno di vacanza, quando lui parte con la sua famiglia che non sei tu. Finisce la prima volta che hai la febbre e lui non ha il tempo di passare per stare un po’ di tempo con te. Finisce la prima volta che ti succede una cosa bella o una cosa brutta, ma non lo puoi chiamare perché non è nell’orario o nel giorno giusto.
Perché se decidi di fare l’amante devi sapere fin da subito che esistono degli spazi e dei tempi in cui puoi esistere e degli altri (la maggior parte) in cui tu semplicemente non fai parte della sua vita. Non è con te che dorme, non è con te che si sveglia. Non è te che aiuta a fare la spesa e non è la tua spazzatura quella che butta via. Non è con te che decide dove andare in vacanza, cosa fare nel week-end. Non è coi tuoi amici che organizza le cene. Non è per te il caffè che prepara la mattina. Non è a te che chiede se hai bisogno qualcosa per la cena di stasera. Non è a te che chiede cosa mangiamo stasera. Non è te che aiuta a sparecchiare. Non sei tu quella per cui comunque c’è sempre. Quella donna è sua moglie, quella con cui non è più felice da tanto, quella con cui non va nemmeno più a letto (e forse lei è pure contenta così perché dopo tanti anni insieme, ci si rompe le palle di far sesso con lo stesso uomo e forse al suo posto la penseresti allo stesso modo). È sempre sua moglie quella con cui passa tutto il resto del suo tempo libero, escluse quelle tre ore a settimana che in qualche modo ritaglia per te.
L’amante è una parentesi alla noia di un matrimonio. È per l’uomo sposato una lucina che lo fa sentire ancora vivo al di là del ruolo di capofamiglia, padre e marito che ricopre. È una ventata di gioventù insperata. È l’aria fresca di maggio, che lo fa sentire padrone del mondo. Sono due occhi che finalmente lo guardano come nessuno lo guardava da tempo. E’ la passione ritrovata che lo fa sentire di nuovo un uomo.
Ma lui resta sempre il marito dell’altra. E finirai con il parlargli anche quando non c’è, per l’urgenza di scambiare i tuoi pensieri con lui. Per la voglia di raccontargli la tua giornata. Per la necessità di condividere una cosa buffa. E ti ritroverai a ridere da sola per la voglia di ridere con lui. Ti ritroverai a piangere perché all’improvviso non troverà più il tempo per te. Ti sentirai un niente. Perché quello sei. Niente. Un segreto che non si può dire a nessuno, come la storia di Babbo Natale ai bambini. Perché poi arriva anche il Natale. E l’unico regalo che puoi farti è quello di riprendere in mano la tua vita, sapendo che passerai settimane orribili. E più saranno state belle le prime settimane insieme, più saranno tremende le prime passate da sola. Ma lo devi fare. Perché non si può essere sempre la seconda scelta, la donna della mezz’ora rubata. Quella che si fa trovare con la lingerie carina e che poi dorme da sola con il pigiama pesante perché un letto mezzo vuoto è più freddo di uno condiviso.
Saprai che stai meglio il primo giorno in cui svegliandoti nella tua casa sentirai la felicità di essere nel tuo spazio, circondata dalle foto e dagli oggetti accumulati nel corso degli anni e nessuna traccia di lui. Ti accorgerai che nemmeno lui alla fine ha mai fatto realmente parte della tua vita: non ci sono foto sue, non ci sono ricordi così indelebili che vi legano, se non quelli legati alle emozioni. Ma di tangibile non vedrai nulla intorno a te: ecco quello è il momento in cui devi sorridere alla tua vita, quella vera, che hai lasciato in sospeso per dedicarti a un lui che non c’è. Da quel momento in poi potrai ricominciare a pensare all’unica persona che può farti davvero felice: tu. E devi scegliere di farti felice sempre.
Imprenditore seriale e Founder di askjinn.ai
3 mesiElisabetta, Interessante, grazie per la condivisione!
Partner di Ammlex-amministrativisti associati
3 anniTristezza