Comunicare la sostenibilità: le recenti campagne di Coca-Cola e Ichnusa
L’attenzione alla #sostenibilità è un tema di fondamentale importanza nel mondo in cui viviamo oggi. Sempre più persone stanno prendendo seriamente la questione del rispetto del pianeta.
E sono diverse le ricerche che confermano questa tendenza. Ci basti citare i dati che emergono dal 9° Osservatorio Nazionale sullo stile di vita Sostenibile, la ricerca annuale promossa da LifeGate in collaborazione con l’istituto di ricerca Eumetra MR: 39,5 milioni, 8 su 10 (79%), è il numero degli italiani che si dichiara appassionato e interessato alle tematiche sostenibili. Un dato in crescita del +6% rispetto al 2022 e addirittura del +36% nel confronto con il 2015.
Di riflesso, la sostenibilità sta diventando un fattore significativo anche nelle decisioni di acquisto dei consumatori: uno dei valori che rende degno di considerazione un brand. Questo è il motivo per cui questa tematica non può più essere opzionale nella narrazione di brand da parte dei professionisti del marketing. I marchi che riescono a integrare pratiche sostenibili nella loro missione e a comunicarle efficacemente hanno un vantaggio competitivo significativo. Non solo rispondono alle aspettative dei consumatori, ma spesso riescono a creare una connessione emotiva più forte, incentivando la fedeltà e il supporto a lungo termine. Nell'era del consumatore informato e consapevole, infatti, la sostenibilità non è più confinata ai margini della strategia aziendale: si pone al centro dell'identità di un brand, influenzando profondamente le scelte dei consumatori e, di conseguenza, le strategie di marketing.
Fatte queste premesse, oggi vogliamo citare e approfondire due case study di questi ultimissimi giorni che vanno in questa direzione.
👉🏻 Partiamo da Ichnusa, che lancia un’importante campagna di #CSR OOH dallo slogan “Se deve finire così, non beveteci nemmeno”. Una campagna provocatoria curata dal team Ichnusa, tra cui figurano Michela Filippi , Priscilla Garofalo e Matteo Borocci , che rientra a pieno titolo in quello che viene normalmente definito #ReverseMarketing e che si rivolge ad una specifica categoria di consumatori invitandoli a non acquistare il prodotto. Un paradosso? No, un gesto forte che mira a ribadire la priorità aziendale. Un impegno che va oltre la mera vendita sottolineando l’importanza del rispetto dell’ambiente per contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti in vetro.
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“Il rispetto è nel DNA di Ichnusa. Per questo, quando vediamo bottiglie abbandonate per strada, in spiaggia o nella natura non possiamo girarci dall'altra parte”.
Queste le parole con cui Jan Bosselaers , Marketing Director di The HEINEKEN Company Italia, commenta l’iniziativa. Iniziativa che sarà accompagnata anche da azioni concrete: tra aprile e luglio, infatti, insieme a Legambiente Sardegna, Ichnusa scenderà in campo in prima persona aggregando volontari per pulire alcune zone dell’isola, a sottolineare l’identità e il legame territoriale del brand.
👉🏻 L’altro case study che vogliamo citare è quello di The Coca-Cola Company , che ha lanciato una campagna globale #OOH e #DOOH partita in America Latina dallo slogan “Recycle me” curata da WPP Open X, con Ogilvy New York a capo del progetto e col supporto di Ogilvy PR.
La particolarità? L’iconico logo di Coca-Cola, con cui l’azienda è riconoscibile in tutto il mondo, che si torce e schiaccia, come quello di una lattina che subisce lo stesso trattamento. Un messaggio comunicativo forte e diretto che pone il riciclo al centro dell'attenzione e che incoraggia il consumatore a intraprendere un'azione positiva dopo aver bevuto una lattina di Coca-Cola.
Ma non solo. Un messaggio che coinvolge puntando all’immedesimazione del consumatore, perché ognuno di noi si è ritrovato almeno una volta ad aver letteralmente accartocciato una lattina di Coca Cola.
Due esempi di campagne eccellenti nel comunicare l'impegno etico, sociale e ambientale attraverso la marca.