Coppia di conviventi: Conviene registrare la convivenza? Cosa possiamo fare per aumentare il nostro livello di tutela?
Clienti: “Siamo indecisi se registrare o meno la nostra convivenza. Tu ci sapresti dire quali potrebbero essere i vantaggi se lo facessimo?”.
Io: “Permettetemi un breve excursus per inquadrare la situazione normativa attuale. Negli ultimi anni la Legge ha fatto notevoli passi avanti in questo ambito ed ora le tipologie di convivenze individuabili sono sostanzialmente quattro. Ordinandole per livello di protezione decrescente sono:
1) Coppie formate da persone di sesso diverso e sposate
2) Coppie formate da persone di identico sesso legate da unione civile – quasi equiparate ai coniugi per obblighi di assistenza morale e materiale, dovere di coabitazione e diritti successori
3) Conviventi dello stesso sesso o diverso anagraficamente registrati
4) Conviventi di fatto, non registrati.
Tornando ora nello specifico della vostra domanda, io vi consiglierei di registrare la vostra convivenza perché i diritti che andreste ad acquisire a mio parere sono importanti, soprattutto da un punto di vista sociale e sanitario.
In primis il diritto all’assistenza ospedaliera con accesso alle informazioni sulla salute del partner e la possibilità di effettuare per lui/lei scelte mediche se incapace. Già solo questa dovrebbe convincervi a chiedere subito appuntamento in Anagrafe per effettuare la registrazione. Perché? Purtroppo io ho vissuto la disperazione di un paio di persone che – nei mesi in cui il Covid19 ha colpito così pesantemente la bergamasca – non hanno potuto sapere nulla dei propri cari, perché non ne avevano legalmente il diritto…e vi assicuro che è stato terribile.
A seguire questi altri diritti, di certo non meno importanti:
- Prendere decisioni funerarie e sulla donazione degli organi
- Visitare il partner ricoverato o detenuto
- Idoneità a farne da tutore, curatore, amministratore di sostegno se interdetto o inabilitato
- Permanenza del superstite nella casa famigliare dopo la morte del partner proprietario per 2 anni (minimo) o per un periodo pari alla convivenza se superiore al biennio, fino ad un massimo di 5 anni e minimo 3 anni in presenza di figli minori o disabili
- Rilevanza nelle liste per le case popolari
- Partecipazione agli utili dell’impresa famigliare
- Alimenti all’ex (nel caso in cui sia indigente)
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Clienti: “E per quanto riguarda diritti sul patrimonio?”
Io: “ Con la registrazione della convivenza NON si acquisiscono #DirittiSuccessori quindi, se il vostro desiderio è quello di tutelare in qualche modo il vostro compagno/a lo si dovrà nominare erede, donargli dei beni e/o metterlo come beneficiario/a di un’#assicurazione sulla vita o una #polizza vita intera.
Lo strumento della polizza infatti ritengo sia il migliore per riuscire a dare una risposta a questa necessità in quanto quello che arriva al beneficiario di polizza mortis causa esce dall’asse ereditario e quindi, oltre ad essere più difficilmente contestabile da eventuali eredi legittimi, consente al beneficiario stesso di riscuotere la cifra esente da #impostedisuccessione che, nel caso specifico, ammonterebbero all’8%.
Clienti: “ Come sai, noi abbiamo una figlia. Decidere o meno di registrare la nostra convivenza, per lei comporterebbe qualche differenza?”
Io: “ Le tutele previste per i figli non cambiano e sono sempre al massimo, indipendentemente da quale sia la vostra decisione in questo senso. Per i figli infatti valgono le stesse regole previste per i genitori sposati in merito ad affido condiviso, bigenitorialità, assegno e casa.
A questo proposito - ma conoscendovi credo siate informati - dal 22 giugno (a fronte della Legge 206 di novembre 2021) è stata estesa ai conviventi la possibilità di raggiungere un accordo sulle questioni relative a figli attraverso una #ConvenzioneDiNegoziazione assistita dagli avvocati. Lo scopo di questo nuovo strumento è quello di trovare soluzioni più veloci, meno costose ma soprattutto con un impatto psicologico più “soft”, in quanto consente di evitare la causa.
Grazie a questa convenzione di negoziazione infatti si potranno pattuire: le modalità di affido e di mantenimento dei figli minorenni o maggiorenni economicamente non autonomi nati fuori dal matrimonio; la determinazione dell’assegno di mantenimento e degli alimenti; l'eventuale modifica delle condizioni stabilite, qualora la situazione cambiasse nel tempo.
Mi aggancio a questo discorso per ricordarvi che, anche per queste ragioni, è molto importante cominciare prima possibile ad #accantonare qualcosa per i propri figli. Le esigenze che dovranno affrontare saranno sicuramente molte, le insicurezze sociali e lavorative che caratterizzano questo tempo sono molte e a volte imprevedibili quindi, visto che ne avete la possibilità e la vostra relazione è serena, cominciate ora a pensare quanto potreste accantonare per vostra figlia.
Clienti: “Hai proprio ragione. Ormai siamo in partenza per le ferie, cosa ne dici però se fissiamo già un incontro per inizio settembre per parlare dell’investimento per nostra figlia? Vista la nostra situazione finanziaria attuale possiamo permetterci di #pianificare un #pianodiaccumulo per lei. Tu preparaci un paio di proposte, così poi le valutiamo insieme quando rientriamo”.
Io: “ E per il resto del discorso fatto? Cosa ne pensate?”
Clienti: “ Quando rientriamo dal mare andiamo di certo a registrare la nostra #convivenza, pensiamo ci siano solo vantaggi nel farlo. Poi, visto che comunque non abbiamo intenzione di sposarci, puoi per cortesia valutare la nostra situazione attuale e capire se magari – oltre o in abbinata agli investimenti che abbiamo già in essere – potrebbe essere opportuno valutare una forma assicurativa come quella a cui hai accennato?
Io: “Certo, molto volentieri. Adesso godetevi le meritate vacanze e la prima settimana di settembre ci sentiamo per fissare un incontro durante il quale vedremo insieme tutti gli aspetti emersi oggi. Buon relax e buon divertimento”.
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