Covid-19: è il più grande abilitatore digitale di sempre, ma le aziende si preparano ai futuri bisogni dei consumatori?
GFK abitudini e impatto sui mercati, quali gli scenari futuri?

Covid-19: è il più grande abilitatore digitale di sempre, ma le aziende si preparano ai futuri bisogni dei consumatori?

In Italia la digital trasformation aveva un passo completamente diverso dal resto del mondo.

Lenta e faticosa, era ancora in una fase embrionale, un po' frutto del tessuto di micro e medie imprese che caratterizzano il nostro Paese.

Questa emergenza sta certamente mettendo in ginocchio il Paese, ma è anche un grande stimolo per la riconversione e digitalizzazione. Si rimettono in discussione (finalmente) modelli desueti portandoli alle loro versioni 2.0, dove finalmente il digitale entra come soluzione e semplificazione.

No alt text provided for this image

Come evidenzia GFK infatti l'utilizzo del digital è esploso nel primo mese di emergenza, con una vetta del +124% degli ecommerce dei beni di largo consumo. Da notare però che oltre al digital, un media affidabile e tradizionale come la Televisione incrementa di molto la sua fruizione, ma se la TV è una "moda" passeggera completamente legata alla quarantena, l'abilitazione al digitale suggerisce un'apertura e una diffusione a lungo termine di questo canale come già avviene da tempo nel resto del mondo.

Ovviamente il primo elemento distintivo è l'arrivo dello smart working per tutti, anche per quelle ultime imprese che erano scettiche, portandoci nel più grande progetto di lavoro agile della storia. Ma questo non interessa i consumi, più che altro potrebbe migliorare il work-life balance in futuro.

Poi il pieno utilizzo del cloud, che prima era una normalità soprattutto per le agenzie e i reparti marketing, ora diventa la normalità. L'uso di tecnologie cloud era una novità di 10 anni fa, ma nonostante i tanti anni passati, non aveva mai avuto una penetrazione grande come oggi. Anche in questo caso un cambiamento legato ai modelli manageriali, più che legati al quotidiano.

La digitalizzazione degli eventi, un progetto ambizioso e non scontato: "come far vivere un evento fisico anche a chi non può essere fisicamente presente?" Tante aziende del comparto si stanno attrezzando per ripensare il mondo degli eventi. Questo è sicuramente un primo punto per il quale è opportuno fare una riflessione, vivere eventi fisici sarà sempre un bisogno del consumatore, ma la digitalizzazione consentirà nuove opportunità di business che definiranno un meccanismo di globalizzazione degli eventi.

Il vero capitolo che tocca i consumi è invece la riconversione dell'advertising. con uno spostamento della spesa sul digital advertising che è necessaria come ha analizzato prontamente Fulvio Di Giangiacomo di Digital Angels in questo articolo, dato l'incremento evidente degli acquisti online. Infatti il grande incremento degli acquisti online e l'impossibilità degli acquisti nei negozi retail si sta trasformando in un grandissimo beta test di campagne advertising per aziende che erano ancora scettiche sull'utilizzo dello strumento.

La grande potenzialità di questa rivoluzione è però data proprio dai numeri, essendo il marketing una scienza e quindi intrinsecamente misurabile, esattamente come il digital dove tutto è tracciato ed evidente. Questa rivoluzione rende evidente ciò che già era ovvio agli occhi dei più digitali tra noi e cioè le infinite potenzialità che una corretta implementazione e pianificazione digitale nel proprio business può dare agli affari.

Oggi siamo in grado di vedere con mano i risultati di quella campagna ADV con obiettivo conversion, che fino a 1 mese fa non avevamo i soldi per fare, per scelte di budget di aziende che ancora non avevano fiducia nel digital. Oggi vediamo anche con mano quanto il CPC di una campagna sia infinitamente più basso, quanto l'awareness migliori grazie a campagne omnicanali, quanto sia versatile e segmentabile una campagna di digital adv.

No alt text provided for this image

Siamo a cavallo di una grande rivoluzione che porta i consumatori verso due scenari:

  • Revenge Spending
  • Reset Spending

In entrambi i casi, il consumatore avrà quindi spostato i propri equilibri e i propri bisogni, ma continuerà a cercarli con i canali digitali a cui si è abituato in questa emergenza. Per questo motivo le strategie di comunicazione dei brand dovranno farsi trovare pronte alla ripartenza. Pensare oggi a ridisegnare i servizi di domani è imperativo per non farsi travolgere dal cambiamento epocale nelle abitudini, nei bisogni e nei comportamenti, che questa emergenza porterà nella vita degli italiani.

E la vostra azienda come ha reagito alla crisi?

grazie Simone, condivido in pieno la tua lettura sul concetto di abilitazione. in qualità di esperti di marketing abbiamo l'obbligo morale (prima che professionale) di supportare al meglio i nostri brand cliente, per provare a dare insieme una risposta intelligente ed esaustiva alla crisi attuale del concetto di normalità. in prima linea :)

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altri articoli di Simone Enea Riccò

Altre pagine consultate