COVID-19 E LOCAZIONI COMMERCIALI: COME EVITARE LO SFRATTO ED OTTENERE LA RIDUZIONE DEL CANONE
Se sei imprenditore e conduttore di un immobile in cui eserciti la tua attività d'impresa, presta molta attenzione alle righe che seguono, perché tracciano una strada sicura per evitare lo sfratto in caso di morosità ed ottenere una riduzione del canone di locazione.
La chiusura delle attività commerciale non rende impossibile, neppure temporaneamente, la prestazione del locatore, che viene adempiuta mettendo l'immobile nella disponibilità materiale del conduttore.
Il sinallagma funzionale tra le prestazioni contrattuali è intatto.
Il Governo è intervenuto soltanto con misure fiscali e con la sospensione della esecutivtà degli sfratti già in corso.
Per questo, le imprese conduttrici di immobili sarebbero obbligate a pagare il canone per i mesi di marzo, aprile e maggio 2020 e non avrebbero diritto alla sua riduzione, per i mesi successivi, nonostante le disposizioni governative che riducono moltissimo la capacità reddituale di tante imprese.
Secondo Cass. 2009/20106, in assenza di specifici interventi sul punto, soccorre il principio di buona fede, come criterio che il giudice può utilizzare per il bilanciamento di interessi tra le parti, anche modificando o integrando il contratto.
In questo senso, si sta esprimendo la più recente giurisprudenza di merito che nega la concessione dello sfratto esecutivo per le morosità maturate post COVID-19 e sollecita, con proposte conciliative d'ufficio, la revisione dei canoni limitatamente al periodo in questione.
Nel primo commento gli estremi dei provvedimenti di merito.
Avv. Alfredo Buccella