DEVI FARE UN PRESTITO ALLA TUA SOCIETA'? ECCO COME AVERE INDIETRO I TUOI SOLDI ED EVITARE LA CONDANNA ALLE SPESE
Capita spesso che la società abbia bisogno di un prestito.
E altrettanto spesso i soci preferiscono (o sono costretti ad) evitare il credito bancario e finanziare di tasca propria la società.
Se anche tu ti trovi in questa situazione, presta molta attenzione a questo articolo, perché troverai le informazioni che ti consentiranno di assicurarti la restituzione del prestito.
Cosa che normalmente non accade.
Ed i soci esclusi o gli eredi del socio morto si vedono negare dai giudici il rimborso di finanziamenti erogati ala società. E magari vengono pure condannati alle spese.
Difatti, secondo la Cassazione, l'erogazione di somme che i soci effettuano alle società può avvenire:
- a titolo di mutuo. In tal caso la società deve restituire la somma ricevuta ad una determinata scadenza
- a titolo di versamento in conto capitale. In questo caso, il contributo è esigibile soltanto per effetto dello scioglimento della società e nei limiti dell'eventuale attivo del bilancio di liquidazione. Inoltre, esso viene rimborsato solo dopo il soddisfacimento dei creditori sociali (Cass. 9 dicembre 2015, n. 24861).
Inoltre, la qualificazione, come mutuo, o come versamento in conto capitale, dipende dall'esame della volontà contrattuale delle parti, che si desume dal modo in cui il rapporto è stato attuato in concreto, dalle finalità pratiche cui è diretto e dagli interessi che vi sono sottesi (v., da ultimo, Cass. 23 marzo 2017, n. 7471).
E la prova, caro socio/finanziatore, incombe proprio su di te!
Per tali ragioni, è quanto mai opportuno, in sede di finanziamento soci, che tu stipuli un apposito contratto di mutuo, in cui specifichi la durata, la scadenza, le modalità di restituzione della somma erogata, la finalità per la quale il finanziamento viene erogato.
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Avv. Alfredo Buccella