Covid-19, la psicoterapia ai tempi dell'emergenza sanitaria.
Durante l'emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, tutti noi abbiamo dovuto cambiare le nostre abitudini per poter garantire la nostra e altrui sicurezza.
Così, anche numerosi terapeuti si sono trovati a fornire i loro servizi dall’interno dei propri studi o delle proprie abitazioni, tramite pc o smartphone.
Ma è davvero possibile fare psicoterapia a distanza?
La video-terapia ha comportato una continuità delle terapie già avviate e garantito il sostegno ai nuovi clienti, ma bisogna ammettere che essa presenta anche certi svantaggi.
In primis, viene a mancare la presenza fisica, dunque, la possibilità di osservare come il paziente si relaziona con noi e con l’ambiente, vengono meno la distanza interpersonale, la postura, ecc.
Anche il clinico, nella seduta a distanza, deve prestare maggiore attenzione al modo di presentarsi dinanzi allo schermo: è consigliabile fornire un’inquadratura ampia, che comprenda la parte superiore del corpo, non solo viso e collo, in tal modo si garantisce una parte della dimensione corporea mantenendo gli aspetti legati a prosodia e gestualità.
Inoltre, nel caso di una video-terapia, il professionista dovrebbe scegliere in modo attento quale parte dell'ambiente domestico mostrare, in quanto importante elemento metacomunicativo e parte del setting che si viene a creare in questo caso.
A proposito del setting, non sarà possibile ricostruire un setting terapeutico vero e proprio, composto di regole ed elementi concreti, poiché anche il paziente ha modo di decidere il luogo dove connettersi, e questo implica una serie di conseguenze.
L’ambiente scelto dal paziente, invece, può diventare oggetto di riflessione: c’è chi sceglie una stanza tranquilla della propria casa, chi sceglie di andare in macchina, chi passeggia, chi si distende sul letto o sul divano.
Questo cosa comporta?
La realtà del paziente entra con prepotenza nello spazio terapeutico, e potrebbe essere necessario dover analizzare emozioni o reazioni ad eventi stressanti contingenti.
Un altro aspetto importante da considerare nell’approccio alla video-terapia è la possibilità di vedere la propria immagine sullo schermo che, per alcuni pazienti potrebbe essere considerato un fattore interferente (sicuramente da approfondire), mentre per il terapeuta potrebbe costituire un considerevole aiuto nella gestione del colloquio.
Infine, nel contesto di una video-terapia, non tutte le tecniche terapeutiche potranno essere utilizzate, ma alcune, come le tecniche immaginative, potrebbero risultare ancora più efficaci, in quanto prevedono che la presenza del terapeuta sia messa in secondo piano.
Queste ultime possono essere utilizzate in sostituzione agli esercizi comportamentali; il terapeuta potrà guidare il paziente ad immaginare situazioni passate o future, in una sorta di role-playing adattato.
Infine, se il setting lo permette, si potranno proporre pratiche di meditazione consapevole, avendo cura di chiedere al paziente di posizionare la videocamera in modo che la sua persona sia visibile interamente.