Creatività e Conformismo

Creatività e Conformismo

Creatività e conformismo

Che cosa s'intende per creatività oggi?

La domanda mi "gira nella testa" da alcune settimane: si tratta, probabilmente, dell'influsso dei corsi in marketing e digital marketing in cui sto facendo alcune docenze.

Trovarsi tutti i giorni a contatto con una platea di corsisti intuitivi, innovativi, smart e social mi spinge ad alcuni riflessioni sul tema.

Il creativo del terzo millennio è anticonformista per antonomasia o è soltanto un conformista "ribelle"?

Accetta in parte i valori, le idee, le tendenze della società in maniera originale o ha la reale pretesa di rompere gli schemi a prescindere: anche solo per costruire qualcosa di nuovo, per polemica antagonista o mero opportunismo egocentrico?

Ho infatti la percezione che si cerchino principalmente creazioni colorate, visive ed originali che però manchino di spessore, di profondità: sembrano tanti post pronti soltanto ad essere fagocitati dai social, finalizzati ad una maggiore audience con l'unico scopo di ottenere alti valori dell' engagement rate.

Una sorta di conformismo standard in cui la logica del Like supera la ribellione creativa dell'arte.

Non perché l'arte debba necessariamente essere ribelle ma perché manca l'elemento dirompente, di rottura: il lampo di genio.

Quel carattere che spesso sancisce il successo di un'idea, un'immagine, un concetto grafico o scritto. Il rischio che può portare anche al fallimento. La paura di cadere ma l'ambizione di tentare ugualmente il salto.

Ho l'impressione che non si cerchi più la trasmissione di un messaggio forte, veramente anticonformista, ma ci si adatti a cambiare in maniera sterile e barocca colori, testi ed immagini senza un fine più elevato.

Non si cerca la materia, ma s'insegue la forma, l'involucro, il packaging.

L'arte come espressione del pensiero critico, laterale e differente sembra sparire per lasciare posto ad una creatività adattata alle esigenze, al piacere ed allo sharing di facile comprensione e diffusione.

Non colgo orizzonti e visioni di ampio respiro, idealismi e sogni da costruire: tante idee glam ma poco reale cambiamento.

Manca il coraggio di osare superando alcuni limiti che l'artista del passato non si poneva, o anche se li vedeva sceglieva coscientemente d'ignorarli: consapevole delle conseguenze e critiche che si sarebbe sicuramente attirato.

Il coraggio delle proprie idee dovrebbe esistere a prescindere dal giudizio, o pregiudizio, altrui.

Per fortuna che in questi giorni ho dei corsisti coraggiosi e temerari che inseguono l'Arte e la fanno esplodere sul Web in una miriade di mille sfumature colorate.

Grazie di esistere!

Buon proseguimento a tutti.

Pierpaolo




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