Crisi bancaria 2023: cosa ci dobbiamo aspettare?
Con il fallimento nella prima decade di marzo di grossi istituti bancari come la Sillicon Valley Bank e di Credit Suisse si teme una nuova crisi bancaria dopo quella devastante del 2008 che portò al collasso uno dei più grossi istituti bancari americani, la Lehman Brothers.
Cosa è successo in America
Nel perseguire maggiori rendimenti dai suoi investimenti, nel 2021 la Silicon Valley Bank iniziò a trasferire il suo portafoglio di valori mobiliari dai buoni del tesoro USA a breve termine verso quelli a lungo termine.
Il valore di mercato di queste obbligazioni scese significativamente tra il 2022 e il 2023 poiché la Federal Reserve aveva alzato i tassi di interesse per frenare l’aumento dell’inflazione, causando perdite non realizzate sul portafoglio. L’aumento dei tassi fece lievitare i costi dei prestiti in ogni settore dell’economia e alcuni clienti della Silicon Valley Bank iniziarono a prelevare denaro per soddisfare le loro esigenze di liquidità.
Per procurarsi il denaro necessario a onorare i prelevamenti dei suoi depositanti, SVB l’8 marzo annuncia che avrebbe venduto oltre 21 miliardi di valori mobiliari, preso in prestito 15 miliardi di dollari, e avrebbe indetto una vendita di emergenza di una parte delle sue azioni per raggiungere 2,25 miliardi di dollari.
L’annuncio, accompagnato da avvertimenti provenienti da importanti investitori della Silicon Valley, causa un panico bancario in cui i clienti all’indomani ritirarono fondi per un totale di 42 miliardi di dollari.
La mattina del 10 marzo 2023, il California Department of Financial Protection and Innovation sequestra SVB dichiarandone il fallimento e dando origine alla crisi bancaria.
Cosa ha comportato il fallimento della SVB
La crisi bancaria innescata dal fallimento del grosso istituto bancario americano ha generato una fortissima turbolenza nei mercati, ma soprattutto ha riacceso lo spauracchio di una nuova crisi finanziaria.
L’ elevato aumento dei tassi di interesse per combattere l’inflazione ha messo a nudo le già grosse difficoltà che molti istituti di credito avevano in precedenza e subito dopo il fallimento della SVB abbiamo visto fallire anche un ulteriore colosso del credito svizzero, la Credit Suisse.
Anche in questo caso l’istituto era già da mesi in grossa difficoltà e il recente epilogo negativo della Silicon Valley Bank ha fatto si che gli investitori e risparmiatori del grosso istituto svizzero iniziassero a ritirare i loro risparmi creando così delle grosse perdite.
In questo caso il governo svizzero è intervenuto subito per salvaguardare l’istituto arrivando a chiedere alla sua rivale UBS di poter acquisire la Credit Suisse ormai in difficoltà.
Come hanno reagito i mercati
Abbiamo visto grossi istituti bancari diventare, ad un certo punto, dei venditori per cercare di avere la liquidità per poter pagare i debiti dovuto ai propri investimenti e potersi quindi salvare dal fallimento.
Purtroppo, questo però scatena psicologicamente nella mente dei risparmiatori una forte paura di perdere i propri soldi e la prima reazione è sempre quella di disinvestire e ritirare tutto prima che sia troppo tardi.
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Tutto questo ovviamente non crea dei danni soltanto agli istituti e paesi interessati ma, genera un vortice di turbolenza su tutto il mercato finanziario globale.
Nelle scorse settimane, infatti, abbiamo notato sia per i titoli obbligazionari che per quelli azionari una forte instabilità nata proprio dalla crisi bancaria che si è generata dal fallimento della SVB.
Cosa dobbiamo aspettarci e come tutelarsi
Sicuramente non dobbiamo aspettarci una crisi bancaria e finanziaria come quella del 2008 perché, nonostante ci troviamo in un contesto economico molto particolare è difficile, non sono presenti attualmente le stesse condizioni che ci furono allora che portarono alla grande recessione del periodo.
Per quanto riguarda i mercati, questi si sono già abbastanza stabilizzati anche se troviamo ancora delle oscillazioni dovute alla crisi bancaria sì, ma anche a tutti gli altri eventi che stiamo ultimamente vivendo.
Come tutelarci? Lo sappiamo già!
Non farsi mai prendere dal panico in situazioni di mercato come queste ma, cercare sempre di reagire in maniera razionale e lucida, affidandosi per chi non è del mestiere agli esperti del settore.
Investire sempre in strumenti il più possibile diversificati che permettano, in momenti come questo, di subire il meno possibile le oscillazioni del mercato.
Sfruttare i momenti in cui i prezzi sono bassi per entrare nel mercato.
Perseguire, in un investimento, sempre i propri obiettivi e orizzonti temporali scelti nonostante quello che accade esternamente nel mercato, senza farci influenzare da quello che è successo o che potrebbe succedere.
Francesco Pintore - Insurance and financial advisor
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