Da capo a coach: la chiave per il successo di un’azienda

La maggior parte delle aziende desidera raggiungere il successo e pensa che una solida leadership sia il punto di partenza.

La concezione del datore di lavoro, del capo in azienda, è radicalmente cambiata nel corso degli anni: in passato, i capi erano visti come figure autoritarie che impartivano ordini e assegnavano compiti. Oggi, la figura del capo è molto più dinamica e coinvolgente, con un focus sul coaching e lo sviluppo delle competenze dei dipendenti.

L’evoluzione del ruolo del capo che passa da freddo manager a #coach capace di far crescere e brillare i talenti aziendali. I capi di oggi sono molto più aperti alle idee e ai contributi dei dipendenti e cercano di coinvolgerli attivamente nella definizione delle strategie aziendali e nella risoluzione dei problemi. Questo tipo di leadership partecipativa ha dimostrato di aumentare la motivazione e l'impegno dei lavoratori, oltre che migliorare la qualità del lavoro svolto.

La figura del coach aziendale

Un coach aziendale è molto più di un capo. Spesso ci sono professionisti che assumono questo ruolo da esterni e forniscono alle aziende un supporto come freelance. Permangono per un breve periodo in un’impresa, aggiustano alcuni elementi dell’organizzazione interna e della gestione del team e poi lasciano che siano le aziende a proseguire nel loro percorso.

Io sono convinto che il coach aziendale non debba essere una persona esterna, quanto il leader di un settore dell’impresa o il titolare. Altra convinzione che molti leader della vecchia generazione potrebbero bocciare è quella secondo cui questa figura aziendale debba essere certificata.

Al momento mi sto certificando #ICF come coach e devo dire che un’esperienza del genere è fondamentale per chiunque voglia prendere le redini di un’azienda. Il leadership coaching è una materia che i manager di tutte le aziende, grandi e piccole, dovrebbero conoscere per sperare di raggiungere i loro obiettivi.

Il coaching aiuta i leader a sviluppare competenze e abilità specifiche che possono migliorare le loro prestazioni e quelle della loro squadra, tra cui quella di comprendere i propri punti di forza e di debolezza per superare gli ostacoli alla crescita personale e professionale.

La formazione dei nuovi capi-coach può aiutare un leader a diventare più efficace nel suo ruolo e a migliorare la performance dell'azienda, ma anche a comprendere meglio come motivare e dirigere i dipendenti, a creare un ambiente di lavoro positivo e a costruire relazioni positive con i colleghi.

Una certificazione consente al coach di guardare oltre i propri limiti e a sviluppare una prospettiva più ampia sulle sfide e le opportunità dell'azienda, in un’ottica di miglioramento costante. Possedere una certificazione, dal punto di vista del coach, porta a ulteriori vantaggi: intanto, dimostra che un leader ha completato un percorso di formazione rigoroso e ha acquisito competenze specifiche e conoscenze nel suo campo e, in più, può attrarre talenti di alto livello, poiché dimostra che l'azienda è impegnata nello sviluppo e nella formazione dei propri leader.

 Insomma, eseguire la trasformazione da capo a coach genera un circolo virtuoso, un sistema win-win che fa bene ai singoli leader, ai dipendenti, alle aziende e mette un’impresa in buona luce agli occhi di fornitori e stakeholder. Diffido da coloro che si reputano leader nati: i tempi cambiano e anche i ruoli, un tempo così ben definiti, oggi si stanno facendo sempre più flessibili e variegati.

 E’ bene quindi stare al passo con la nuova evoluzione dei rapporti di lavoro.

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