Iannis XENAKIS. Le son SIXXEN
SIXXEN LUNASON

Iannis XENAKIS. Le son SIXXEN

I Sixxens Lunason sono strumenti a percussione Anti-accademici!

Couleurs giallo-bruno perlaceo - de la "Binntal" - per l’ouïr. Sistemi di altezze a struttura modulare.

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Proiettano, vibrando, Parabole Iperboliche di molecole sonore. Microtoni. L’Anticamera, Concret, della banda magnetica di Iannis Xenakis.

Nome composto da “SIX” e “XENAKIS”, il SIX-XEN LUNASON è strumento musicale a sonorità determinata in una struttura a sei gamme, originali, d’intervalli. Il timbro è ricco, emozionante e con risonanze misteriose, ben prolungate. La nuova coscienza del suono. Un riflesso dello spirito del tempo.

Studiato, per anni, per i sei percussionisti di Pleiades (1978), evocato dai simantras di Persephassa (1969) e dai cori dell’Oresteia (1965 - 66), è la fisica sonora di un creatore proteiforme, il metasuono permanente ed unico - fuori del tempo e dello spazio - della galassia Iannis Xenakis.

Ricostruito ed interpretato, oggi, con la consapevole padronanza tecnica di Domenico Melchiorre e della sua LUNASON LINE, è il contatto umano con la «natura del suono». Un’eco immensa di origini... «La grande impressione che ebbi all’ascolto del simantro nel monastero di Santa Lavra nel Peloponneso» (Xenakis, 1955). L’estensione d’un idiofono antichissimo e sorprendente.

Tre cubiti, ab ovo, di una trave in faggio ricurva e risonante o di una spessa lastra di ferro, percossa da Noè, tre volte al giorno, dopo ch’ebbe finito l’Arca, ad annunciare il diluvio, a purgare l’anima. In tutti i paesi ortodossi, nei luoghi di culto greco-cattolici, il Semantron greco o la Toaca ̆rumena... sono battuti in punti-altezze differenti a riempire quelle Architetture d’una cellula ritmo-timbrica lenta, ma poco alla volta accelerata, dilatata, variata, evoluta e diradata, infine, a sprofondare nel silenzio, a delimitare il tempo: il Fuori tempo, In tempo, Temporale... e lo spazio: dell’Azione (liturgico) e del Quotidiano.

I Sixxens sono una fusione d’Arte e di Scienza per comporre la Cultura. Mezzi musicali per esprimere, allo stesso modo, l’Intelligenza umana e quella «che è» nel Suono. «Non è l’orecchio che sente, ma è l’intelligenza che capisce». Sono il calcolo divenuto stile.

Sono espansioni radicali. Quantizzazioni di funzioni matematiche continue. La resa e la «messa in suoni» d’un Pensiero ben più generale: la Logica pura, la Logica dei numeri, perfino la Logica dell’intuizione.

Le son Sixxen si fa architettura e l’architettura suono, l’alluminio suono e il suono - si metallizza. Les Chances e la Musica stocastica... reintroducono, intonata, la struttura fuori tempo.

Le diciannove barre (Sixxen F) con frequenze irregolarmente distribuite - da do#5 (-12 cent) a sol5 (+ 5 cent), la media in sesti di tono - e ciclicamente duplicate - fra il do#5 (-12 cent) e il la5 (-45 cent), in decimi di tono, ad evitare gli unisoni - restituiscono, dunque, il Metastrumento di Iannis Xenakis. Sono reticoli (scale) che evocano i sistemi, le gamme d’intervalli della Grecia antica, dell’Oriente e dell’Indonesia, per esibire una struttura e un’architettura senza tempo... fondamentale.

Sono potenti, poetici ed irreali «Creatori della vita del suono».

Percossi ad arte, diffondono nebulose d’impulsi. Ammassi granulari d’eventi sonori in moto verso una plastica dei grandi numeri statisticamente articolati. Interferenze spettrali intense, aloni armonici e false fondamentali, fenomeni psicoacustici e sensazioni timbriche complesse. Realizzano l’indistinto “verticale” - “orizzontale”. L’indeterminismo dell’ in tempo che entra con dignità, colorato strutturato ed organizzato, nell’edificio musicale.

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Sono «Oggetti d’indagine acustica, fisica, matematica, musicologica», sintesi coerenti e universali dell’esperienza sonora nel passato, nel presente e nell’avvenire.

Aprono varchi alla percezione uditiva, ampliandola, sino a far ritrovare la ricchezza originaria del mondo sonoro, un universo infinito di suoni in tutto simile a quei fenomeni meravigliosi e naturali: il vento, la grandine, le maree... il crepitio del fuoco e lo stesso clamore delle folle.

Sono il Wunderinstrument di quello che potremmo chiamare l’Ur-Ton-Welt.

Francesco Maria Paradiso, Milano 2021

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altri articoli di Francesco Maria Paradiso

Altre pagine consultate