DOLLARO ANCORA IN TENDENZA RIBASSISTA.
Ci stiamo lentamente avvicinando alla fine del mese di Novembre e a dirla tutta, le questioni che ci aspettavamo fossero risolte entro la prima settimana di Novembre, sono ancora ben lungi dall’aver trovato una soluzione definitiva. In primis la questione della Brexit, che ancora resta in sospeso dopo che l’ultimo round di colloqui tra i negoziatori inglesi ed europei a Londra, la settimana scorsa, non ha portato ancora da nessuna parte. I negoziati riprendono questa settimana a Bruxelles, ma si vocifera che sia probabile un’ulteriore proroga della scadenza che in ogni caso, non potrà andare oltre il 31 Dicembre. Ma per evitare il fallimento, un accordo entro la fine di Novembre è necessario per evitare poi di arrivare all’ultimo secondo alla firma eventuale. La sterlina continua a rimanere in mezzo al guado, ovvero in una sorta di trading range con una solida base per ora in area 0.8860 70 e livelli di resistenza statici posizionati in area 0.9050 60 e 0.9150 60. Il Cable, a sua volta, è in leggera tendenza rialzista, trascinato dalla ripresa dell’EurUsd, ma non riesce per ora a sfondare quota 1.3315 20, respinto già una volta. La seconda questione ancora in bilico è l’elezione americana con Trmp che non molla e vuole la corte suprema, mentre anche la Cina ha riconosciuto ormai Biden come il vincitore di queste elezioni. Anche in questo caso, crediamo si vada per le lunghe in un contesto legato alla Pandemia, che sta peggiorando nuovamente. La Fed chiede a gran voce stimoli fiscali, perche’ si è resa conto che la politica monetaria non può andare oltre, o perlomeno ha ancora pochi margini di manovra. Ma la politica, alle prese con la battaglia sulla legalità delle elezioni, in questo momento pare ingessata e questa sembra essere la principale ragione di questa rinnovata debolezza del biglietto verde. I mercati azionari, per contro, hanno festeggiato tutta la settimana, la notizia del vaccino che probabilmente arriverà a breve, e la correlazione con le materie prima, specie l’oro, che era diretta, si è finalmente invertita, segno che le posizioni long Gold erano dettate dalla necessità di coprire il rischio equity. Ora che le notizie sul vaccino sono concrete, in molti sono usciti dalle coperture sulla commodity più importante. L’EurUsd invece resta bid, come si dice in gergo enon pare correggere più di tanto. E la ragione è legata a questa strutturale debolezza del biglietto verde che non riesce per ora, a reagire. Sui grafici si intravede la possibilità anche di salire verso 1.1900 nuovamente, ma attenzione alla Bce che non starà certamente a guardare. In questo momento quindi, la debolezza del dollaro in un mercato dollaro centrico persiste, ma attenzione alla Bce, perché non crediamo sarà tanto accondiscendente sui movimenti della moneta unica. Il resto del mercato si muove di conseguenza, in una fase chiaramente dollaro centrica, nella quale bisogna mantenere prudenza e attenzione perché le sorprese sono sempre dietro l’angolo. Solo una nota relativa a Nzd, che dopo la dichiarazioni di Orr, dovrebbe rimanere tendenzialmente in fase rialzista anche nel caso di correzioni che sono possibili data la condizione di eccesso di ipercomprato e le divergenze che potrebbero far pensare a correzioni interessanti. Buona giornata e buon trading