Dovremmo migliorare la società, non collezionare citazioni
Nonostante l’80% degli studenti di scienze inizino il proprio PhD con l’intenzione di intraprendere la strada accademica, solo il 55% è della stessa idea una volta raggiunta la fine del percorso. In ogni caso, la maggior parte di loro non sarebbe in grado di continuare. Uno studio afferma che ogni 200 persone che completano un PhD, solo sette otterranno un posto permanente e solo uno diventerà professore.
Molti accademici entrano nella Comunità Scientifica per cambiare il mondo in meglio. Invece, sembra spesso che oggi l’accademico abbia come obiettivo la mera rincorsa alle citazioni. La maggior parte degli accademici condivide i frutti del proprio lavoro solo con una parte specifica di accademici invece che con legislatori e imprenditori. Questo li rende totalmente disconnessi dalla pratica.
Prendete il mio esempio. Io ho ricercato il modo di mitigare l’impatto sociale delle dighe a energia idrica. Il mio articolo principale è stato citato fino ad ora solo tre volte. Ho letto nelle linee guida della mia Università che se voglio essere promosso da assistente a professore associato devo raggiungere un numero importante di citazioni ai miei lavori. Come risultato, ho pubblicato un articolo in cui ho rivisitato 114 definizioni del termine “economia circolare”, proponendo la 115esima.
Spesso sembra che nel mondo accademico oggi si punti più a raccogliere citazioni piuttosto che cambiare il mondo. In termini accademici, questo paper è una hit: è stato citato 39 volte dalla sua data di pubblicazione. Si trova nella top 3% di tutte le ricerche analizzate da Altmetric, uno strumento che misura l’influenza di un articolo. Persone che non avevo mai incontrato si son avvicinate a me durante conferenze per congratularsi per il mio lavoro. Ma io non festeggio: questo articolo simbolizza tutto quello che non funziona nel mondo accademico: gli accademici amano le definizioni, non le soluzioni.
L’Accademia dovrebbe incentivare a migliorare la società, non a collezionare citazioni. Dobbiamo re-immaginare il ruolo della ricerca. E dobbiamo reinventare il PhD. Dobbiamo far in modo che questo non diventi una gara al riconoscimento nella comunità scientifica bensì una gara alla scoperta di qualcosa di nuovo che sia utile nella pratica, e con un reale impatto sociale.
Un PhD così impostato dovrebbe portare i PhD a parlare con chi utilizza nella pratica tutti i giorni i frutti della ricerca scientifica sin dal loro primo giorno, invece di spendere il primo anno (o più) a immersi nella lettura dell'oscura letteratura accademica.
Invece di lavorare ad ogni frase di una tesi da 100.000 parole chiusi in un ufficio con il proprio supervisore, i PhD potrebbero condividere una concisa bozza da 2.000 parole e raccogliere il feedback di coloro che lavorano sul campo.
È arrivato il momento di fermare l’attuale sistema e renderlo migliore per i giovani ricercatori. Abbiamo bisogno di abbandonare questa cultura auto-referenziale nella quale gli accademici parlano solo ai propri “compari”. È di Confucio una frase che dovrebbe rappresentare uno dei principi cardine per il mondo accademico:
“L’essenza della conoscenza è averla per applicarla”.
Ricordarci di questo potrebbe aiutarci ad aggiustare questa macchina rotta.
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