E ancora per Gaza
Non sarò breve, se qualcuno mi trovasse verboso legga altro.
Premetto la mia forte vicinanza alla causa ebraica; propugno il diritto d’esistere di Israele; non ho battuto ciglio, quando ero presidente della IPB Italia ( braccio operativo di IPB Ginevra ) perché mi tacciavano di filo israeliano.
Aggiungo, un po’ vergognoso di non avere cultura sufficiente per comprendere, di essere confuso nel leggere la storia della creazione di quello stato, di non riuscire a capir bene le certezze storiche ne’ giuridiche in base alle quali furono divisi territori sui quali insistevano storicamente famiglie di coloni, prevalentemente non ebree.
Inorridisco di fronte alla la passività con la quale si è tollerato negli anni successivi al ’47 l’intrusione di bande armate che surrogavano con la prepotenza il diritto dei coloni stanziali su quei territori, all’epoca latente; latenza favorita dalla molteplicità delle posizioni dei diversi stati ( o quasi stati ) arabi e dall’agonia degli imperi Europei ( Britannico, Francese, Belga, altri ) e dal fatto che il mondo stava ricostruendosi dopo la seconda guerra mondiale.
Ho detestato la vigliaccheria con la quale Hamas ha aggredito Israele, comportandosi da pirata senza però il coraggio dei romantici pirati della nostra memoria adolescenziale: quelli abbordavano navi pari loro rischiavano la pelle, questi sono andati ad aggredire e rapire persone inermi mentre ballavano, per poi0 sterminare gli abitanti del villaggio vicino portandosi via ostaggi civili.
Marginalmente mi interrogo sulla millantata efficienza dei servizi segreti e militari Israeliani, sui racconti dietrologi e complottisti che ascolto appena: cosa sia successo in realtà verrà ( forse ) scritto un giorno da chi vincerà questa ( o forse altre ) guerre.
Fine delle premesse
Mentre mi preparavo a festeggiare il Natale guardando i miei nipotini impegnati nelle recite di fine anno son rimasto agghiacciato da una considerazione sorta, inevitabile, dalla realtà : per diverse centinaia di migliaia di bambini di Gaza quest’ anno il regalo sotto l’Albero avrà la forma di una scheggia di bomba, senza distinzione di età ne’ razza, una per uno ... ad a centinaia di ostaggi l'idea di finire schiacciati sotto una serie di ragioni di ''quasi-stato'' che li investono senza in realtà riguardarli, mi è passata la voglia di festeggiare.
So di essere una povera cosa, e so che il potere nel mondo è detenuto da pochi individui perlopiù tendenti ad identificarsi nel ruolo del monarca: affogati nei soldi e nelle guerre di religione come nel medioevo, oggi come nel medioevo bestie delle quali ascoltiamo ogni giorno i proclami.
Consigliati da LinkedIn
Cercando dentro di me ( povera cosa ) l’idea per cessare una guerra che rischia di investire l’arrogante Europa e le sue belle, inutili, parole nel vento ho finito per riflettere sull’ONU e su come far si che quella inutile pur costosa organizzazione possa servire ad interrompere la strage della quale Israele ( come negarlo ? ) è il protagonista attivo più determinato.
L’Onu può fermare la strage di Gaza ( impedendo anche ad Hamas di risorgere ) coordinando l’invio di 200.000 militari per passare a pettine incrociato il territorio intero di gaza dai 4 punti cardinali, gallerie comprese, localizzando ogni oggetto atto ad offendere ( dal temperino a razzo ) e distruggendolo sul posto
Questo toglierebbe a Israele il pretesto o la ragione per bombardare e ai suoi ( sempre più timidi ) alleati quello di mandare armi anziché aiuti alle popolazioni desolate.
E poi ... beh, poi occorre il Principe secondo quanto scrisse Machiavelli ( dotato di Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza, Magnanimità e Liberalità ) che insegni ad amministrare quelle terre secondo la regola della Pace:
Vive in pace una famiglia, un villaggio, una comunità una etnia o un paese i cui membri occupano con la sicurezza del domani lo spazio geografico che la sorte ha assegnato loro, senza timore d’essere aggrediti ne’ desiderio di aggredire chi gli sta attorno.
Sognatore? forse, ma soprattutto sono Massone, certamente fiero di esserlo, e come tale provo pena pel fatto che a oggi nessuna grande obbedienza massonica, nel mondo, si sia pronunciata per salvare vite in quella striscia di terra ne’ abbia gestito ne’ proposto alcunché nel merito... e parlo delle vite dei civili palestinesi come dei civili ostaggi, tutti insieme come birilli di un bowling impazzito.-
Abbiamo Fratelli potenti, fochi forse in Italia ma molti certamente in Europa ed in America, ancor di più in Gran Bretagna: se non vogliamo vergognarci ogni volta che ci riuniremo in tempio a parlare del beneficio dell’Umanità dovremmo far sentire la nostra volontà e l’impegno perché che si rispettino vite innocenti, altrimenti rappresenteremo nei decenni a venire solo una inutile sfilata di eleganti broccati, e non spreco sull’argomento altre parole perché ne’ io ne’ le logge delle quali sono stato Venerabile, ne’ gli Orienti nei quali ho prestato attività ci siamo mai identificati in ciò; anzi abbiamo sempre battuto la strada dell’azione diretta e personale nel bene e nella verità, sempre rispettando le idee diverse ma mai tollerando l’iniquità.
Ma per far quel che scrivo di sopra non basta ne’ una loggia ne’ la volontà di pochi fratelli; serve che il mondo massonico si risvegli al proprio dovere : fa parte del nostro giuramento ed il silenzio, oltre che vigliacco, alla fine diviene complice.