Efficientamento energetico di un impianto di depurazione

Efficientamento energetico di un impianto di depurazione

Il recente conflitto russo-ucraino oltre a mietere vittime innocenti, sta già mostrano le prime ricadute economiche.

Dal gas all’oro, passando per il grano all’alluminio, sono molte le materie prime importate dalla Russia e dall’Ucraina nei mercati europei e che nelle ultime otto settimane hanno registrato o una diminuzione nell’approvvigionamento o il conseguente aumento dei prezzi.

In Italia, l’aumento più chiaro e lampante è sicuramente quello riguardante la fornitura di Gas Naturale che nell’ultimo trimestre ha visto impennare il costo dell’energia elettrica per kWh del 55%. L’aumento è tangibile dal mese di aprile con il relativo aumento delle bollette del Gas. Il gas russo infatti ricopre circa il 30% di tutto il consumo di gas europeo mentre per il nostro paese si traduce nel 43% dell’intera richiesta di approvvigionamento di gas naturale. Infatti, oltre il 40% dell’energia elettrica utilizzata in Italia è prodotta da centrali termiche a Gas. Si stima che nelle ultime settimane del mese di marzo, il costo dell’energia per le industrie manifatturiere lombarde sia cresciuto notevolmente passando da 8,3 miliardi di euro a 11,5.

La priorità a fronte di tutti questi aumenti è ovviamente garantire la continuità operativa delle imprese. Come agire alla fonte e diminuire il consumo energetico?

Se fino ad oggi diminuire il consumo energetico era utile a livello di sostenibilità e di immagine aziendale, adesso diventa indispensabile per contenere i costi e riuscire a rimanere competitivi sul mercato. Molte aziende hanno deciso di adottare come prima mossa quella di limitare la produzione allo stretto necessario, rallentando o fermando i reparti più energivori. Non sempre però questo è possibile e l’alternativa diventa poi la chiusura temporanea di intere linee.

Tra i comparti più energivori di un’azienda, uno di quelli che deve essere più attenzionato è sicuramente l’impianto di depurazione, spesso non ottimizzato.  

Esistono dei modi per risparmiare energia in un impianto di trattamento delle acque reflue?

La risposta è sì. Di seguito alcune soluzioni efficaci per la gestione di impianti di depurazione delle acque reflue civili e industriali e la diminuzione dei costi energetici senza rinunciare alla qualità dello scarico.

Come risparmiare subito in un impianto di depurazione industriale: soluzione 1

Le voci di costo in un impianto di depurazione delle acque reflue industriali sono numerose. Il funzionamento delle soffianti per la fornitura di aria al comparto di ossidazione/nitrificazione, delle pompe di ricircolo e dei mixer è forse una delle principali fonti di consumo che gravano quotidianamente sulla spesa di energia elettrica.

Al consumo delle soffianti, si allaccia l’efficienza del trasferimento della rete di diffusione. Con il tempo questa tende a diminuire a causa dell’intasamento dei pori delle membrane che aumenta la contropressione sul compressore e di conseguenza il consumo di energia per fornire una stessa quantità di ossigeno.

Agire al riguardo è un primo modo per migliorare l’efficientamento dell’impianto. La pulizia dei diffusori degli impianti, in tal senso può aiutare a risparmiare sin da subito permettendo anche di mantenere il sistema in esercizio nelle sue condizioni ottimali.

Questa è una pratica poco frequente in Italia o tendenzialmente utilizzata solo in impianti di grandi dimensioni. In realtà, si tratta di una procedura relativamente semplice e poco dispendiosa tempi economici che può portare ad una riduzione significativa dei consumi energetici. Quanto al valore percentuale di risparmio, questo varia a seconda della velocità con cui si sporcano i diffusori, e dipende inoltre dal tipo di refluo, e dalla frequenza con cui si effettua la pulizia.

Come risparmiare subito in un impianto di depurazione industriale: soluzione 2

Il controllore di processo. Si tratta di una soluzione indubbiamente più costosa delle precedenti, ma i margini di ottimizzazione energetica in media sono del 40%.

Suddividendo temporalmente i processi di nitrificazione e denitrificazione, l’aerazione sarà effettuata solo per il tempo realmente necessario ad ottenere la rimozione delle sostanze organiche e la concentrazione di ossigeno verrà calcolata in funzione dell’ossigeno presente in vasca. Questo permetterà anche l’ottimizzazione energetica del funzionamento delle soffianti che nei periodi di basso carico vedranno incrementare i tempi di spegnimento.

L’alternanza temporale tra nitrificazione e denitrificazione consente altresì la riduzione del tempo di funzionamento delle pompe di riciclo della miscela aerata.

Sei pronto a capire in che modo beneficiare di una di queste soluzioni e come risparmiare il più possibile nella gestione del tuo impianto di trattamento delle acque reflue industriali? Non esitare a contattarmi.

Raffaele Cimino

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