Eleganza, sempre. Ma payoff e testimonial fanno a cazzotti
Di strategie di comunicazione che non condivido in giro ce ne sono. A volte sono puri punti di vista e quindi taccio anche perchè evito di dissentire dai miei colleghi, stavolta però la Campagna della Philip Watch "fa urlare vendetta".
Il prodotto che è piuttosto tradizionale sostenuto dal payoff "Eleganza, sempre" viene abbinato al testimonial Salvatore Esposito più noto, ma sarebbe meglio dire "(molto) noto esclusivamente per aver interpretato Genny Savastano nella serie Gomorra".
Ora lo "stile Savastano" è ormai entrato nel linguaggio comune per definire pacchianeria e ridondanza quasi universalmente.
Sì è vero che a Roma la sua diffusione come termine trova un poderoso avversario nello "stile Casamonica", ma sono termini ed espressione assolutamente equipollenti e in qualche modo di rafforzano a vicenda.
Il testimonial è quindi un tutt'uno con il suo personaggio e deve tutto a quest'ultimo che, a sua volta, ha interpretato bene portando la sua rozzezza e violenza sullo schermo.
E allora è sufficiente infilare un smoking a questo ragazzone per renderlo coerente con il payoff dell'orologio "eleganza, sempre"? A me sembra che testimonial e prodotto facciano un bel po' a cazzotti. Che ne pensate?
Direttore Generale Federalberghi
5 anniFanno a cazzotti. E quindi fanno parlare. Forse è proprio questo l’obiettivo.
Addetta a funzioni di segreteria con più di 25 anni di esperienza nel settore.
5 anniNon ho ancora visto la pubblicità ...riservo il giudizio, ma certo la prima impressione è proprio quella che segnali
Consulenza specialistica per la Pubblica Amministrazione
5 anniFa talmente a cazzotti che sarebbe interessante avere l’opinione di chi ha creato la campagna. Un motivo ci sarà che lo ha portato a questa scelta...si spera
Social Media Manager appassionata del mio lavoro. e autore del libro “Non basta Saper Fare bisogna anche Far Sapere “
5 annisono d'accordo: si tratta di un accostamento forzato e, come tale, poco credibile.
Owner Roman Holidays and...
5 anniFacile sbagliare, occorre avere una visione strategica e non tattica