Errori comuni di scrittura per il web negli articoli dei blog
Errori comuni di scrittura per il web negli articoli dei blog
Cara lettrice, caro lettore,
eccoci con il nostro appuntamento di fine mese: come stai?
In queste ultime settimane sto correggendo diversi articoli di blog sugli argomenti più diversi: passo dalla digitalizzazione documentale al content marketing, dal benessere fisico alla leadership con flessibilità, per immedesimarmi ogni volta nei testi e indossare i tanto famosi panni del lettore.
Che poi, diciamolo, a nessuno piacerebbe infilarsi la camicia di uno sconosciuto, ma la lingua italiana a volte ci stupisce con forme espressive spiritose, dalla forza visiva pazzesca (tu come ti vedresti con un mio maglione, per esempio?).
Durante l’editing di questi articoli per i blog inciampo spesso in:
Ora: non esiste la formula magica della Scrittura per il web, qualcosa che ci salvi dal commettere errori ed evitare refusi.
Abbiamo però l’opportunità di migliorare le nostre capacità attraverso l’allenamento costante: scrivere, scrivere, scrivere. Ogni giorno.
Scrivere in modalità differenti, usare strumenti analogici e digitali, provare metodi innovativi e invertire i processi.
Sperimentare. Con coraggio eh, lasciamoci andare alla Scrittura.
Così, a spanne, quante parole scrivi in un giorno?
Sette suggerimenti per rendere i tuoi articoli piacevoli da leggere
L’articolo del blog – o blog post -, è una delle forme di contenuto più complesse, articolate e affascinanti alla quali possiamo dedicare cura e attenzione.
I long-form content sono il ponte che mette in connessione un brand con i suoi lettori, un mezzo privilegiato per narrare storie, un’opportunità per creare relazioni.
Le imprecisioni più comuni che compiamo quando scriviamo un articolo hanno una duplice natura.
Tecnica: sono gli errori legati alla SEO e al mondo dei tag title e description, degli heading (H1, H2, H3), del testo per le immagini, dei link, delle CTA.
Espressiva: comprendono i refusi, le imperfezioni grammaticali e di sintassi. In questa categoria rientrano anche i problemi legati alla struttura del contenuto, alla forma, allo stile, alla gerarchia degli argomenti.
Focalizziamo l’attenzione sul secondo gruppo: ti propongo un elenco che ho estratto dal mio quaderno degli appunti sul quale ho segnato le sviste più trendy del momento.
Uso della forma passiva: è pesante e difficile da leggere. Preferisci la forma attiva dei verbi, è leggera e piacevole.
Consigliati da LinkedIn
Quindi “Il software è stato installato dai tecnici IT” diventa “I tecnici IT hanno installato il software”.
Frasi relative: dopo aver scritto un articolo su word, vai nel campo cerca e inserisci la congiunzione “che”. Controlla quante ne hai scritte e fai pulizia.
“L’azienda che si trova a Borgomanero e che lavora nel settore…” diventa “L’azienda sita a Borgomanero lavora nel settore…”.
Inserimento spropositato di avverbi in -ente: praticamente, effettivamente, conseguentemente e via discorrendo. Qui l’unica soluzione è fare pulizia in modo drastico. O drasticamente, se preferisci.
Gerundio dappertutto: aiutami a capire come mai il gerundio piace così tanto. Questa forma verbale indica due azioni che si svolgono in contemporanea, non possiamo usarlo per arricchire le frasi a nostro piacimento.
“L’azienda sita a Borgomanero, occupandosi di rubinetti…” diventa “L’azienda sita a Borgomanero si occupa di…”.
Farcitura a base di ripetizioni: uh, non solo parole, anche concetti. Fai una rilettura a voce alta di tutto l’articolo e controlla i termini doppi e i paragrafi che esprimono lo stesso pensiero. Anche qui, pulisci bene.
Confusione di personalità: se iniziamo a scrivere un articolo e diamo del TU al lettore, non possiamo alla fine scrivere “Cosa ne pensate?”. A volte la persona si perde nel testo, da uno diventano due o più.
Cosa simile avviene per la voce narrante: iniziamo con un NOI “Noi dell’azienda PIPPO” e finiamo con una terza persona “L’azienda PIPPO si trova”.
Diamo continuità alle nostre scelte.
Frasi che tolgono il respiro: quando scriviamo frasi troppo lunghe abbiamo più probabilità di commettere un errore. E di infilare troppe virgole, troppi verbi, troppi soggetti. E, anche, di creare una sensazione di ansia nel lettore. Mettiamo un punto e facciamolo respirare. Ti suggerisco di usare frasi brevi, dallo stile inglese, più concise e chiare.
Scrivere bene è complesso: per migliorare lo stile e la forma – oltre a fare allenamento -, dedichiamo ogni giorno un quarto d’ora, mezz’ora (se hai più tempo, meglio) alla lettura di libri, manuali, grandi classici, romanzi, gialli, saggi.
Impariamo dagli autori, mastichiamo diversi stili di scrittura e poi mettiamoci alla prova.
La Scrittura per il web ha le sue radici nella scrittura creativa, nella ricchezza della narrativa, nella capacità di saper argomentare.
Ecco, un altro errore riguarda proprio la banalità degli articoli del blog. Ma te lo racconto più avanti, in un contenuto dedicato.
P.S. Mi faresti sapere se questa guida ti è stata utile? Con un commento, un messaggio, una reazione. Grazie mille!
P.P.S. Se ci fossero refusi, avvisami.
Certificazione Master Web Marketing e Social Media presso Digital Coach
1 annoMolto utile grazie Federica
Aiuto a comprendere il mondo digitale condividendo competenze| Scrivo testi per siti/blog/profili Linkedin per migliorare reputazione-posizionamento | SEOcopywriter | Formatore digital marketing/AI/educazione digitale
1 annoHo scoperto questo contenuto (splendido) grazie a Maria Letizia e ringrazio entrambe.Federica inizierò a seguirti. Io da "boomer" utilizzo anche i tre puntini di sospensione ... forse in modo eccessivo, è da aggiungere alla lista?
Giornalista. Addetto Stampa. Content Creator. Il mio blog canusiumchronicles.com
1 annoAggiungerei l’uso dei due punti, questi sconosciuti: risolvono un sacco di che 😉