"Euro Bonds" o "Corona Bonds": cosa sono e a cosa servono
Da qualche anno si sente parlare di “Euro Bonds”, in questo periodo invece “Corona Bonds”, ma cosa sono e, soprattutto, a cosa servono?
Tra i tanti errori e incertezze che sta determinando la pandemia del “Corona Virus”, un punto sul quale sembra siano tutti d’accordo è che, dalla futura crisi economica generata dall’attuale stop forzato di quasi tutte le attività produttive, se ne possa uscire solo facendo ulteriori debiti.
Tutte le maggiori economie mondiali hanno già attivato politiche Economiche a sostegno del reddito dei cittadini (lavoratori e/o imprese).
Negli USA, Trump ha annunciato politiche a sostegno del reddito per 2.000 miliardi di dollari, in Europa si è definita la possibilità per gli Stati membri di “sforare” il Patto di Stabilità, in pratica si può superare il rapporto deficit/PIL regolato col famoso Trattato di Maastricht in vigore dal 1993.
E’ chiaro che la domanda inevitabile è "chi finanzierà tutto il debito Pubblico che ne consegue?"
Ecco spiegato il motivo per cui, in Europa, sono tornati alla ribalta gli “Euro Bonds”.
Negli USA esiste un unico governo Centrale ed una Banca Centrale con pieni poteri, (realmente indipendente dal governo), invece nella zona Euro ci sono 27 Paesi con poteri e visioni differenti e, soprattutto, una Banca Centrale con poteri molto più limitati rispetto alla omologa americana.
La politica economica Tedesca del “rigore”, basata sulla sostenibilità dei debiti pubblici, si è sempre scontrata con le operazioni di politica monetaria “cd. espansive” decise in passato dalla BCE. Mario Draghi durante il suo mandato di presidente della BCE, in seguito alla decisione del “Quantitative Easing”, fu costretto a difendersi davanti alla Corte di Giustizia Europea per la denuncia tedesca della violazione dei poteri della BCE.
Il punto sul quale la Germania si è sempre opposta è la “mutualizzazione del debito”. Perché, in pratica, emettendo Titoli di Stato Europei, appunto gli “Euro Bonds”, tutti gli Stati membri dell’Euro sarebbero garanti dei debiti contratti dagli altri paesi membri.
Bisognerebbe ricordare ai nostri “cugini” tedeschi che nel 1953 con l’Accordo di Londra” furono cancellati la metà dei debiti che la Germania aveva verso alcuni Paesi, tra cui anche l’Italia, la Grecia e la Spagna che oggi sono proprio i Paesi con il peggior rapporto Debito/PIL dell’area Euro.
Ciò che è veramente importante per il popolo italiano non è quello di definire un accordo sulla emissione degli “Euro Bonds”, bensì quello di ricevere una garanzia europea sul debito pubblico.
Oggi grazie alle politiche monetarie della BCE viviamo in un’epoca a tassi zero. Il timore è che in futuro le cose potrebbero cambiare.
Il Debito Pubblico italiano a febbraio 2020 ha superato i 2.400 miliardi di Euro, ciò significa che per ogni punto percentuale si pagano 24 miliardi all’anno di interessi. Quando sentiamo parlare di spread a 200 punti, vuol dire che paghiamo il 2% in più rispetto a quello che pagano i tedeschi sul loro debito pubblico. Per cui il deficit di bilancio italiano è appesantito da 48 miliardi di Euro di interessi che, invece, la Germania non paga.
Nel 2011 durante la crisi dei debiti pubblici sovrani, l’attacco della speculazione condusse tale spread fino a 700 punti.
Il vero problema è questo! Sarebbe sufficiente una garanzia sul nostro debito pubblico per evitare che si deteriori l’affidabilità del creditore “Stato Italia”.
Le garanzie di cui si sta discutendo in Europa: “Fondo Salvastati, MES (Meccanismo Euopeo di Stabilità)” non porteranno agli Euro Bonds, non assisteremo alla condivisione dei debiti tra tutti i Paesi dell’Euro.
Una soluzione potrebbe essere quella di dotare la BCE del potere di acquisto illimitato di Titoli di Stato, affinché tutti gli Stati Membri dell’area Euro possano pagare lo stesso tasso di interesse e, quindi, competere alla pari.
In tal modo eviteremmo che l’attacco della speculazione porti ad un’innalzamento degli spread.
Tutto ciò alla luce delle politiche a sostegno dell’economia “post Corona virus” che, come detto, provocheranno un innalzamento del debito pubblico. Basta vedere cosa sia accaduto allo spread nella settimana successiva alla dichiarazione della Lagarde (attuale Presidente della BCE): “il compito della BCE non è ridurre gli spread”.
Ben vengano le politiche nazionali a sostegno dell’economia, ben accetto l’aiuto della Commissione Europea, ma ciò che permetterà di onorare il Debito Pubblico sarà la possibilità di pagarlo alle stesse condizioni dei tedeschi.
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4 anniAmmiro il lavoro che fai ,la tua dedizione e la tua competenza, leggere la tua rubrica il sabato non è solo un piacere, ma da la possibilità a noi comuni mortali di capire meglio ciò che succede ogni giorno ! Grazie ti auguro una buona giornata