Europa e corona virus

Europa e corona virus

La fine di un mondo ormai superato si avvicina, ma molti leader politici sembrano voler scomparire con quel mondo.

Fatta l’”Unità d’Italia” Massimo D’Azeglio pronunciò parole importanti: “Abbiamo fatto l’Italia, ora dobbiamo fare gli Italiani”, queste parole ritornano quotidianamente nella mia memoria ed esattamente tutte le volte che, ascoltando i telegiornali, si sentono notizie in cui i sedicenti leader Europei continuano a dividere i popoli sfruttando piccoli, insignificanti interessi locali utili solo a soddisfare i loro personali interessi politici con la conseguenza di impoverire la stessa Europa.

Oggi mi piacerebbe sentire qualcuno che, come Massimo D’Azzeglio fece allora, sostenesse: “Abbiamo fatto l’Europa, ora dobbiamo fare gli Europei”

Già nel risorgimento Giuseppe Mazzini aveva fondato La “Giovane Europa” per realizzare un sogno che dopo tanti anni sembrava raggiunto, ma la miopia degli stati Europei e di chi li governa lo sta mettendo a dura prova. Grazie all'Unione Europea abbiamo potuto evitare conflitti bellici, è dal lontano 1945 che i popoli Europei vivono in pace, e senza l’Unione oggi, con tanti conflitti di interessi sul campo, la pace sarebbe messa davvero a dura prova.

Troppe ormai sono le forze centrifughe e gli interessi che spingono a dividersi e se l’Europa non si trasforma e non si rinnova, verrà spazzata via.

Si sente ormai forte il bisogno di una Europa dei popoli intesa come nazione unica che, seppur federale, sia consapevole della forza di cui dispone in questo mondo globalizzato se rimarrà unità e della debolezza che potrebbe contraddistinguere le nazioni che la compongono se arrivasse a dividersi.

Ma i valori fondanti di questa giovane federazione di stati oggi sembrano essere messi in forte discussione a causa dei capricci e degli egoismi dei pochi che vogliono avere il sopravvento sui molti.

Non prevale il senso della solidarietà, del sostegno reciproco, del fare quadrato per impedire ad altri di avere il sopravvento su di noi, ma al contrario tutti mirano al proprio interesse di parte senza comprendere che la debolezza degli altri stati Europei diventa anche la debolezza di noi stessi.

L’Europa economica, da sola, non è sufficiente a tenere insieme i popoli e chi insiste per portare la divisione non fa un buon servizio al bene collettivo.

La solidarietà è fondamentale, soprattutto davanti a catastrofi non dovute a scelte sbagliate, ma a fatti naturali e in quanto tali non prevedibili né controllabili. È il caso del Corona virus, se la solidarietà viene a mancare in situazioni di questo tipo, come nei terremoti, negli uragani e in qualunque altra forma di disastro naturale o incidentale, viene meno anche la vera ragione dello stare insieme.

È per questo che l’unione economica deve trasformarsi in unione dei popoli e bene ha fatto il premier Conte a parlare direttamente con il popolo Tedesco, avrebbe dovuto farlo con tutti i popoli Europei, per fare capire le nostre ragioni e sollecitare tutti i cittadini europei ad assumersi la responsabilità degli impegni presi nel momento in cui insieme a noi hanno deciso di fare nascere l’Unione.

Le nazioni più dure con noi ci attaccano perché affermano che non sappiamo tenere la spesa sotto controllo, ma se andiamo a guardare nei bilanci degli stati, scopriamo che l’Italia, al netto degli interessi, è uno degli stati più virtuosi dell’Unione e che molti degli interessi che paghiamo vanno proprio alle nazioni che ci dicono di essere poco attenti. È talmente alta ormai la spesa per interessi che nonostante i tanti sacrifici che sono stati imposti agli Italiani non si riesce ad ottenere più la parità di bilancio.

Questa è la ragione per cui l’Italia chiede l’emissione di titoli Europei che avrebbero il vantaggio di tassi di interesse molto più bassi e, di conseguenza, ci consentirebbero di ridurre la spesa per interessi sul debito.

E allora io penso che i popoli Europei devono lanciare un appello con uno slogan:

Popoli d’Europa unitevi

La classe dirigente deve comprendere che l’unione fa la forza e la divisione apre praterie davanti a chi, approfittando di queste divisioni, riuscirà a sostituirsi all'Europa nei ruoli chiave che oggi occupiamo dal punto di vista economico finanziario e potrà sottrarre la ricchezza dell’Europa per portarla in altri luoghi.


Santino Gattuso

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