Eyes on the world #71
🇺🇦 LEOPOLI, DNIPRO E KIEV: PROSEGUONO GLI ATTACCHI. E LA CINA?
(1) Particolarmente agitata la notte tra venerdì e sabato, soprattutto nelle zone di Dnipro e Mykolaiv. Anche Chernihiv non ride, al confine con la Bielorussia; la città è sotto assedio, senza acqua, cibo, medicinali o riscaldamenti. Degni di nota negli ultimi giorni i sequestri di alcuni sindaci, come Ivan Fedorov (Melitopol, liberato solo mercoledì). Intanto i militari russi –sabato – hanno continuato a isolare #Kiev, bombardando numerose aree limitrofe. Da notare anche come le forniture di gas verso l’Europa non si siano mai fermate, essendo (ricordiamo) la Russia essenziale per l’approvvigionamento energetico del continente. Continuano imperterrite anche le interruzioni dei corridoi umanitari causa bombardamenti e gli aiuti – soprattutto verso #Mariupol – sono andati avanti a rilento. Domenica è giunta, purtroppo, l’ora di Leopoli. La città – vicina al confine con la Polonia e finora fuori dal conflitto – ha subito attacchi indirizzati al Centro internazionale per il mantenimento della pace e della sicurezza (IPSC), una base militare che si occupa della formazione dei soldati. Si tratta del bombardamento più vicino a un paese #NATO (la Polonia appunto) di tutto il conflitto. Si parla di almeno 35 morti e oltre un centinaio di feriti. Questo è quanto dichiarato dalle autorità ucraine, mentre quelle russe hanno parlato di 180 mercenari stranieri uccisi e diverse armi fornite dall’estero distrutte. Aggiornato dall’#ONU anche il numero totale di profughi: si è arrivati a più di 2,7 milioni. La settimana inizia ed è già tempo di negoziati, stavolta online, mentre nella zona di #Kiev proseguono gli attacchi. Si sono moltiplicate le voci (americane) secondo cui la Russia avrebbe chiesto alla #Cina aiuti militari. Sempre lunedì Ucraina e Russia si sono accusate a vicenda di un attacco missilistico nel centro di Donetsk, governata da separatisti filorussi, che ha provocato almeno 20 vittime.
🇺🇦 NEGOZIATI RIMANDATI, IL VIAGGIO DEI 3 PRESIDENTI E IL CASO DI RUSSIA 1: INIZIA LA SETTIMANA
(2) A Mariupol, nel pomeriggio di lunedì, decine di automobili hanno “costruito” un piccolo corridoio umanitario e hanno lasciato la città ormai devastata. Tarda ad arrivare un’evacuazione degna di questo nome, a causa dei bombardamenti. A fare il giro del mondo è stato un episodio tratto da una trasmissione in diretta di Russia 1, in cui una donna ha mostrato un cartello di protesta contro la guerra («No alla guerra, stop alla guerra. Non credete alla propaganda, vi stanno mentendo») alle spalle della anchorwoman. La donna è stata arrestata e poi, il giorno dopo, rilasciata. Tornando al rapporto USA - #Cina, a Roma si sono incontrati Jake Sullivan, il consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, e Yang Jiechi, il più importante diplomatico cinese. Nell’incontro di 7 ore, in sostanza, è stato ribadito che potrebbero esserci conseguenze anche per la Cina nel caso in cui offrisse aiuto militare all’esercito russo. E in tutto questo, l’incontro tra Russia e Ucraina? È stato posticipato a martedì. Durante la notte sono andati avanti i bombardamenti su Kiev, mentre nella mattinata di martedì (giornata molto ricca) i leader di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia sono partiti alla volta di Kiev per incontrare il presidente Zelensky e offrire il supporto del Consiglio europeo e dell’Unione in generale. Sempre nella capitale, il sindaco Klitschko ha annunciato un coprifuoco dalle 20 del 15 alle 7 del 17, ritenendo – indirettamente – che i russi potessero intensificare i bombardamenti. Intanto l’ONU ha continuato ad aggiornare il conto dei profughi, che ha superato quota 3 milioni, mentre la Russia ha emanato le proprie sanzioni contro il presidente americano Joe Biden, al quale verrà impedito di mettere piede in Russia. A Mariupol sono andati avanti, in qualche modo, anche dei corridoi umanitari di fortuna, ma un ospedale è stato assaltato con 400 persone all’interno (secondo BBC e CNN). Per il resto, anche oggi l’incontro tra Ucraina e Russia è stato posticipato; le due delegazioni hanno preso ulteriore tempo per decidere la strategia da adottare.
🇺🇦 IL RISCHIO DEFAULT, IL DISCORSO DI PUTIN E IL TEATRO DI MARIUPOL: IL CUORE DELLA SETTIMANA
(3) Mercoledì è stata una giornata particolare. Kiev si è svegliata nuovamente con l’esercito russo sull’uscio e diversi edifici civili attaccati. Per la prima volta dall’inizio del conflitto (anche se è una posizione da prendere sempre con le pinze, come qualunque altra durante una guerra) il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov è sembrato più disposto a trovare una soluzione, parlando alla tv russa RBC di progressi nel raggiungimento di un compromesso. Dello stesso parere è sembrato il presidente ucraino #Zelensky, parlando di posizioni “più realistiche” da parte della Russia negli ultimi negoziati. Russia che, tuttavia, sarebbe a un passo dal #default, dal momento che non è chiaro se e come riuscirà a pagare i $107 mln di interessi sul suo debito pubblico a dei creditori stranieri. Potrebbe avvalersi di 30 giorni supplementari di “grazia” e posticipare al 15 aprile la data ultima per estinguere il debito. È stata inoltre esclusa dall’istituzione indipendente che promuove democrazia e diritti umani, nota come Consiglio d’Europa, del quale faceva parte da 26 anni. Non ha placato i toni un discorso molto ripreso del presidente #Putin in cui ha definito traditori i russi che criticano la guerra in Ucraina, ritenendoli a tutti gli effetti dei nemici. Ha parlato della necessità di “purificare” la società da questi individui, al fine di rafforzare la Russia e la sua capacità di affrontare nuove sfide. Ha poi accusato i governi occidentali di provare a scatenare una guerra civile nei suoi confini. Nella mattinata americana, Zelensky è apparso in video durante una seduta del Congresso, chiedendo ancora una volta di istituire la no fly zone in Ucraina, oltre che nuove sanzioni economiche nei confronti della Russia. Gli USA hanno risposto inviando ulteriori $800 mln in sostegni militari. Nel pomeriggio è stato invece attaccato un teatro a #Mariupol, dove pare si fossero rifugiate circa 1.000 persone. L’edificio, specialmente nella zona sotterranea, è riuscito a reggere l’impatto, mettendo in salvo in salvo centinaia di rifugiati e provocando zero vittime (al momento).
🇺🇦 GLI APPUNTAMENTI DI ZELENSKY, LA CALL TRA BIDEN E XI JINPING E L’INGRESSO NELL’UE: VERSO IL WEEKEND
(4) Giovedì il presidente ucraino Zelensky ha parlato anche con il Parlamento tedesco, nel consueto giro presso le assemblee più importanti al mondo, invitando il cancelliere Scholz ad aiutare ulteriormente l’Ucraina e facendo – come prassi vuole – riferimenti storici diversi in base all’interlocutore. Il 22 marzo parlerà con Camera e Senato a Montecitorio. Intanto, con 424 voti a favore e 8 contrari, la Camera degli USA ha votato per sospendere le normali relazioni commerciali con la Russia; con un voto favorevole anche al Senato, potrebbero essere imposti nuovi dazi sui beni russi. Oltre ai – purtroppo – consueti bombardamenti (specialmente nella zona di Kharkiv, Leopoli e Kiev), venerdì si è aperto con le nuove sanzioni sancite dal #Giappone, indirizzate a 15 individui e 9 organizzazioni. Fanno seguito a quelle già imposte sui beni degli oligarchi e le relazioni commerciali tra i due stati. Restando in Oriente, cruciale in questa giornata è stata (quantomeno sulla carta) la telefonata tra il presidente americano Joe Biden e quello cinese #Xi Jinping, il cui ultimo incontro risale a una video-conferenza di novembre che non migliorò molto i rapporti tra Cina e USA. Mentre i due (alle 14 italiane) discutevano della situazione, Putin si è palesato a una manifestazione per l’anniversario dell’annessione della Crimea nello stadio Luzhniki di #Mosca, un evento alla quale molti hanno ammesso di aver partecipato perché costretti dai propri superiori. È stata poi diffusa l’agenda del presidente Zelensky nei prossimi giorni: domani incontrerà il parlamento israeliano; il 22 quello italiano (come detto in precedenza), mentre il 23 sarà in conferenza con l’Assemblea nazionale francese. In uno degli ultimi video diffusi ha poi confermato, con fermezza, che l’Ucraina diventerà un membro dell’Unione Europea, avendo ricevuto anche rassicurazioni (ha detto Zelensky) da Ursula von der Leyen per un ingresso velocizzato. La conferenza tra Biden e Xi si è conclusa dopo quasi 2 ore, con toni piuttosto concilianti e desiderosi di trovare una soluzione lontana dallo scontro armato.
🇮🇹 È TEMPO DI DECRETI: ECCO COSA HA DECISO IL GOVERNO SU AIUTI ALL’UCRAINA ED ENERGIA
(5) Il primo è uno degli strumenti messi in campo dall’Italia per stabilire gli interventi per sostenere l’Ucraina. Manca solo il voto favorevole del Senato affinché diventi legge. Alla Camera come sono andate le cose? La maggioranza è stata larghissima, con 367 voti a favore, 25 contrari e solo 5 astenuti, a differenza di quanto si pensava qualche giorno fa. Una parte del Movimento 5 Stelle si era opposta all’aumento della spesa militare italiana e all’invio di ulteriori armi all’Ucraina. 231 deputati erano comunque assenti al momento del voto. Il decreto tocca vari aspetti della guerra, a partire dal ruolo dell’Italia nella #NATO (il personale militare impiegato in missione per l’organizzazione verrà infatti rafforzato). Verranno ceduti all’Ucraina (a titolo gratuito) mezzi ed equipaggiamenti letali e non letali di protezione, provvedimento concesso per legge garantendo il rispetto degli obblighi internazionali dell’Italia o – previo parere delle Camere – in base a nuove decisioni prese dal Consiglio dei Ministri. Tornando alla spesa militare italiana, questa verrà aumentata fino al 2% del PIL (su richiesta espressa dalla NATO), arrivando a circa 40 miliardi. Sono inoltre incluse nel decreto nuove misure di sostegno a tutti coloro che sono giunti e giungeranno in Italia nelle prossime settimane: sono stati aumentati di 16.000 posti complessivi i centri di accoglienza ed è stato stanziato 1 milione per finanziare attività di università e di ricerca per studenti/ricercatori/professori ucraini presenti sul territorio. Con il decreto energia invece si ricavano 4,4 mld tassando del 10% i 40 mld di extra-profitti realizzati dalle aziende energetiche negli ultimi 6 mesi (paragonati allo stesso periodo del 2021). Verranno tagliate di 25 centesimi le accise sulla benzina (fino ad aprile) e si andrà incontro a 5,2 milioni di famiglie intervenendo sul prezzo delle bollette di luce e gas. Tra le altre cose, sono previsti aiuti anche per le aziende a forte consumo di energia elettrica, per compensare le maggiori spese.
🧪 COVID: LE ULTIME SCELTE DEL GOVERNO SU GREEN PASS E MASCHERINE + LA SITUAZIONE NEL MONDO
(6) La pandemia vive una situazione particolare: da un lato abbiamo un piccolo aumento dei contagi, dall’altro un progressivo rilassamento delle misure. Cosa ha deciso il governo giovedì? Partiamo col ricordare che lo stato d’emergenza terminerà il 31 marzo e non verrà prorogato. Tuttavia alcune restrizioni resteranno in vigore, al fine di “accompagnare” la discesa della curva dei contagi senza abbandonare qualsiasi precauzione da subito. Dal 1° aprile, il #GreenPass (sia base che rafforzato) non sarà più obbligatorio per accedere in negozi, hotel, uffici pubblici, banche, poste o per consumare in bar o ristoranti stando all’aperto. Quello rafforzato continuerà a essere necessario per accedere a bar e ristoranti al chiuso, centri benessere, discoteche e competizioni sportive al chiuso, tra le altre cose. Agli eventi all’aperto potranno invece prendere parte tutti coloro che posseggano un Green Pass base. Dal 1° aprile inoltre non servirà più il GP per accedere ai mezzi pubblici locali, mentre per quelli a lunga percorrenza il GP base sarà obbligatorio fino al 30 aprile. Capitolo vaccinazioni. Dal 1° aprile decadrà l’utilizzo del GP rafforzato per gli ultracinquantenni lavoratori, pur rimanendo in piedi fino al 15 giugno l’obbligo di vaccinazione (insieme a insegnanti, medici e forze dell’ordine). Solo per il personale sanitario e delle RSA quest’ultimo varrà tutto l’anno. E le mascherine? Fino al 30 aprile obbligatorie in locali al chiuso e sui mezzi pubblici. In generale, dal 1° maggio, il GP sarà eliminato insieme all’obbligo di indossare le mascherine. Come va nel mondo? I contagi sono in leggero rialzo ovunque, anche in Cina. Lo scorso weekend sono stati rilevati quasi 3.400 casi, 66 dei quali a Shenzhen. Il governo locale ha messo in lockdown fino a domani i 17 milioni di abitanti dell’intera area. Prosegue quindi l’ormai nota “strategia zero-Covid”. A Hong Kong la situazione è decisamente peggiore e questo modus operandi non ha pagato: la variante Omicron sta creando enormi problemi al sistema sanitario, con poco meno di 300 morti al giorno negli ultimi 10.
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Qualche breve dal conflitto, eccola 👇
- Nella giornata di sabato, una sezione anti-corruzione del ministero dell’Interno bielorusso ha arrestato Mark Bernstein, uno degli autori più noti della versione russa di #Wikipedia. Avrebbe modificato delle voci legate all’invasione dell’Ucraina (evidentemente) in modo non favorevole al governo russo. La possibilità di bloccare Wikipedia in Russia è sempre più concreta.
- Il giornalista americano Brent Renaud è stato ucciso nei pressi di uno dei checkpoint russi mentre si trovava a Irpin, vicino Kiev. I militari avrebbero sparato sull’auto che trasportava lui e altri 2 colleghi, ferendolo mortalmente al collo. Aveva collaborato spesso con il New York Times e realizzato parecchi documentari soprattutto da zone di guerra. Nella giornata di martedì è stato reso noto che il uno dei due colleghi, il cameraman di Fox News Pierre Zakrzewski, ha perso la vita. Il terzo uomo è il giornalista britannico Benjamin Hall, attualmente in gravi condizioni.
- Sono stati richiesti altri 13 anni di carcere per Alexei #Navalny, l’oppositore di Vladimir Putin per eccellenza, compreso il trasferimento in una struttura di massima sicurezza. È accusato principalmente di aver sottratto fondi dalla sua fondazione contro la corruzione politica, ma in molti ritengono si tratti di accuse pretestuose.
- Ancora problemi per Roman #Abramovich. L’anno scorso ha usato una legge portoghese datata 2015 che gli ha permesso di ottenere la cittadinanza, tramite la dimostrazione di discendenza da ebrei sefarditi iberici, espulsi circa 500 anni fa. A questo proposito è stata aperta un’indagine che ha portato all’arresto del rabbino che verificò la documentazione. Il governo è al lavoro per modificarla al fine di non essere aggirata facilmente.
- L’#OMS, in virtù del conflitto in Ucraina, ha rinviato l’autorizzazione del vaccino russo Sputnik V. Ciò influirà molto sulla campagna vaccinale supportata dall’iniziativa COVAX, che ha l’obiettivo di distribuire i vaccini nei paesi più poveri del mondo. Specifiche ispezioni utili all’approvazione, a causa del conflitto (ad esempio, è impossibile prenotare voli per la Russia), non potranno essere portate a termine.
Passiamo alle menzioni d’onore “extra” conflitto:
- Un terremoto di magnitudo 7.3 si è abbattuto sulle coste del #Giappone, nella provincia di Fukushima. È la stessa area che nel 2011 fu distrutta dallo tsunami. Ci sono ancora poche notizie sui danni.
- Colpita da un attacco missilistico la città di Erbil, in #Iraq. I 12 missili lanciati dall’Iran avevano come obiettivo “basi segrete israeliane”, secondo quanto dichiarato dalla tv di stato iraniana, mentre il governatore locale ha parlato invece del consolato statunitense di Erbil.
- In #Colombia si è fatta la storia, con due elezioni molto importanti dai risultati sorprendenti. Per la prima volta, le elezioni per rinnovare il parlamento sono state vinte dal centrosinistra, che ha primeggiato anche nella scelta dei futuri candidati alle presidenziali del 29 maggio.
- Dopo settimane turbolente, i nuovi esami di #maturità e terza media hanno ufficialmente preso vita. Il ministro Bianchi ha accolto solo in parte le richieste degli studenti, contrari a tornare alle classiche prove pre-pandemia. Gli esami si svolgeranno come previsto dal ministro, 2 prove scritte (italiano e un’altra scelta in base all’indirizzo) e una orale. Saranno attribuiti punteggi diversi (più bassi) alle 3 prove (rispettivamente 15, 10 e 25 punti), più i 50 derivati dalla valutazione dell’ultimo triennio.
- Entro il 2027, almeno il 40% dei membri dei CdA devono essere donne. È questa la proposta che il Consiglio dell’UE ha approvato lo scorso lunedì per rafforzare la parità di genere nelle società quotate in Borsa. La palla passa al Parlamento Europeo.
- $8,45 mld sarebbe il prezzo pagato da #Amazon per acquistare la casa di produzione cinematografica #MGM. Il catalogo di Prime Video potrà essere presto arricchito da circa 4.000 film e oltre 15.000 episodi di serie tv.
- Dopo il rifiuto di eliminare numerose fake news diffuse dal suo canale #Telegram, la Corte Suprema del #Brasile ha deciso di bloccare il social a causa delle azioni di Allan dos Santos, popolare blogger vicino al presidente Jair Bolsonaro.
Alla prossima 👋