The FabLab: make it real!
Talent Garden, Milano, 3 Novembre 2016. “Passion, working space”: sono queste le parole con cui il Talent Garden di Milano dà il benvenuto agli studenti del master in comunicazione, marketing digitale e pubblicità interattiva dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in visita per trascorrere una piacevole mattinata in compagnia di Massimo Temporelli, presidente di The FabLab, per discutere del tema della digital fabrication, un movimento sempre crescente. In particolare, The FabLab è un laboratorio di fabbricazione che ospita un certo numero di tecnologie digitali (stampanti 3D, frese CNC, Arduino e altri strumenti) che consentono la progettazione e la produzione di, potenzialmente, qualsiasi cosa.
Un tema centrale rimarcato da Temporelli durante questo incontro è sicuramente il fatto che ormai, con la diffusione di queste tecnologie, qualsiasi oggetto potrà essere prodotto ovunque, nello stesso identico modo e in quantità industriale: l'idea, la progettazione di quel prodotto assumeranno sempre più importanza, mentre il luogo della produzione sempre meno. In un paese come l'Italia, in cui si insiste con il concetto di “Made in Italy”, bisogna diffondere questa concezione secondo cui se si ha la capacità di progettare in modo distintivo un bene, non ha importanza dove esso venga costruito, ma come, dove e da chi è nata l'idea: sempre più si punta sul “Designed by” e meno sul “Made in”. Di conseguenza il “Made in Italy” non avrà più alcun significato da qui a qualche anno, le macchine permetteranno di fare tutto e ovunque; si pensa addirittura sia possibile mettere a disposizione questi strumenti digitali direttamente del cliente finale, distribuire il prodotto via file digitale e delegare al consumatore la fase produttiva. In un futuro prossimo, il brand sarà proprietario dell'idea e non più della produzione, un fenomeno che comporterà la scomparsa dei negozi, dei magazzini, della distribuzione e di molte professioni inerenti. D'altro canto “siamo destinati a un'innovazione continua: se un processo può essere tradotto in algoritmi o robotizzato, in futuro sarà svolto da macchine e robot, non più da esseri umani”, cita Massimo Temporelli.
Sarà compito del marketing creare un’aura intorno ad un prodotto non più tailor-made, personalizzato o artigianale: deve esserci un forte, creativo ed efficiente supporto di storytelling. Tutta la produzione sarà automatica ed automatizzata, l'intervento dell'uomo sarà ridotto al minimo, concentrato soprattutto sulla progettazione iniziale. Ma al contrario del pensiero comune secondo cui è “inumano”, “inaffettivo”, “poco affascinante”, tutto ciò che è o diventa digitale vince. “L'uomo è tecnologia e cambiamento, non solo cultura e natura. Non solo bisogna seguire l'onda, ma produrla”, afferma Massimo Temporelli. Ovviamente, le tecnologie possono creare disagi e paure, ma non si può immaginare un mondo senza di esse.
Bisogna sentirsi parte del cambiamento, promuoverlo, abitare le tecnologie in modo intelligente per cambiare il mondo.
Per ulteriori informazioni su The FabLab, visitare il sito www.thefablab.it
Digital Leader at Dentsu
8 anniBell'articolo! In effetti ormai molti prodotti di tecnologia hanno la firma "designed by"