Aeroporto Falcone e Borsellino. La scomparsa della "e".
È recentissima la notizia che sul frontale dell’aerostazione dell’aeroporto di Palermo Punta Raisi è stata ripristinata l’insegna con i nomi dei due magistrati assassinati nel ’92, e ai quali è dedicato l’aeroporto siciliano.
Sembrerebbe che il merito di quest’azione sia da attribuire all’autorità dell’aviazione civile italiana, che, accortasi della grave mancanza in occasione del trentennale degli attentati, ha ordinato alla GES.A.P. S.p.A., gestore dell’aeroporto di Punta Raisi, di porre bene in vista i nomi dei due magistrati uccisi.
L’insegna era stata dismessa in relazione ai lavori in corso nell’aerostazione di Punta Raisi, “ampiamente in ritardo”, a parere di ENAC, rispetto al previsto cronoprogramma del progetto. ENAC ha ritenuto la “negligente dismissione” dell’insegna intollerabile al punto che, da un lato, ha sentito l’esigenza d’informare il popolo, con la pubblicazione di uno specifico comunicato stampa, dall’altro, ha ordinato a GES.A.P. S.p.A., con un apposito provvedimento, l’immediata ricollocazione dell’insegna.
GES.A.P. S.p.A. ha considerato l’intervento di ENAC un “inaccettabile attacco”, ribadendo la sua attenzione alla legalità. Come a dire: l’insegna non c’era, questo è un fatto e si sapeva, ma è stata sostituita con numerose alternative di analogo e maggior impatto sul pubblico. Quindi, a che pro l'intervento quasi al vetriolo di ENAC?
In ogni caso, è stato a seguito dell’intervento di ENAC che sul frontale dell'aerostazione di Punta Raisi è ricomparso lo striscione con le parole “Falcone Borsellino”.
In quello striscione, però, ciò che abbaglia è la mancanza della “e” tra i nomi dei due magistrati. L’aeroporto, infatti, è dedicato ai magistrati “Falcone e Borsellino”, non a “Falcone Borsellino”, tantomeno a “Falcone-Borsellino”. Ma se l’uso del trattino tra due nomi così prestigiosi è un vezzo maleodorante usato da pochi, la mancanza della “e” è invece un abisso inqualificabile. Una dimenticanza, forse? Ma se così fosse sarebbe ancor più grave in un mondo dove la disattenzione al dettaglio non è certamente un pregio.
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La “e” di “Falcone e Borsellino” compare nella Gazzetta Ufficiale, nei bilanci del gestore dell’aeroporto, nei contratti di programma con ENAC e in tanti altri documenti ufficiali, anche recenti. Una “e” maestosa, volutamente e imperiosamente rispettosa di due diverse identità, seppur accomunate da un analogo crudele destino.
Ma la “e” non è stata smarrita da tutti. Continua ad essere usata dalla GH Palermo S.p.A., proprio la società che cura i servizi aeroportuali nello scalo palermitano, ma anche da Google Maps e da numerosi altri enti e organizzazioni.
Se la dismissione dell’insegna è stata giudicata una “colpevole negligenza”, come valutare allora la mancanza della “e” tra i nomi dei due martiri?
In un tempo dove il doppio cognome è diventato un’opzione, ma anche in un Paese che abbonda di doppi e tripli nomi e cognomi, salvaguardare per le generazioni future la specifica identità dei due magistrati assassinati è più di un dovere.
La domanda da suscitare non è “chi era” Falcone Borsellino, bensì chi erano Falcone e Borsellino?