Favorire la visione di lungo periodo
Da molto tempo sono convinto che fare gli interessi degli azionisti e investitori di breve termine sia una scelta che porta a distruggere valore e potenziale di crescita nelle imprese. Mi conforta che McKinsey sostenga questa convinzione al punto di promuovere un movimento contro lo "short termism".
Secondo un recentissimo articolo di McKinsey, solo metà dei CEO favorisce i benefici di lungo periodo se la decisione da prendere ha impatti negativi nel breve.
As esempio, la decisione più frequente di fronte ad una riduzione dei profitti attesi per un certo periodo, anno o trimestre che sia, è di tagliare le spese “discrezionali” come marketing e ricerca - migliorando sì il risultato nel breve ma penalizzando il potenziale di creare valore nel lungo termine. McKinsey indica che ben l’80% dei CFO normalmente favorisce mosse di questo genere. Ma chi investe nell’azienda per il lungo termine - McKinsey stima in US sia il 75% degli investitori - non pretende azioni di questo tipo e vorrebbe invece capire i fondamenti della strategia, quali sono le vere basi su cui le decisioni vengono prese e quali sono le loro conseguenze nel breve e nel lungo periodo. La maggior parte degli investitori di lungo periodo teme che lo sforzo per creare buone notizie nel breve nasconda la realtà delle cose e fisica per minare il loro investimento.
La maggior parte degli investitori di lungo periodo teme che lo sforzo per creare buone notizie nel breve nasconda la realtà delle cose e finisca per minare il loro investimento
L’articolo si conclude dicendo che andrebbero modificate le comunicazioni con gli investitori, in particolare le revisioni trimestrali (quarterly calls), focalizzandole in maniera più strategia e dando meno spazio alle domande di chi è interessato solo ai guadagni immediati.
Credo però che prima debbano cambiare l’attitudine interna all’azienda e la maniera di guidarla: per comunicare e per convincere su temi di lungo periodo occorre avere una strategia chiara e condivisa, molto coraggio per farla funzionare anche di fronte alle difficoltà intermedie, e molta trasparenza per dire le cose come stanno.
Visione, coraggio e trasparenza sono doti non comuni, e che devono essere cercate e sviluppate in chiunque voglia lasciare un segno positivo nella nostra economia. Solo questo permetterà di continuare lo sviluppo e la crescita delle imprese e della società.