FESTIVAL MUSE SALENTINE. Concerto di apertura con I Bassifondi. Reportage di Gabriele Formenti

FESTIVAL MUSE SALENTINE. Concerto di apertura con I Bassifondi. Reportage di Gabriele Formenti

Salento, terra magica. Non solo pizzica e taranta, mare meraviglioso e vino da riscoprire. Da sette anni è attivo infatti un festival che porta la musica di qualità in un territorio conosciuto per le sue bellezze naturali, la sua ospitalità, i suoi ulivi e il suo mare. Parliamo di Muse Salentine, giunto alla sua settima edizione. Promotore di questa iniziativa culturale è un mecenate d'altri tempi, Charles Adriaensenn, che giunto anni fa in quel di Alessano (Lecce), ha recuperato un palazzo storico del XVI sec. che stava andando completamente in rovina, lo ha acquistato, restaurato e riportato al suo splendore. Questo è stato il primo passo. Dopo è venuta la musica.

Lo spiccato spirito manageriale e imprenditoriale di Andrianssen lo ha portato a fondare Outhere, una realtà discografica unica nel suo genere. Outhere oggi è costituita da varie etichette, che l'appassionato conosce e che a causa del difficile momento della discografica stavano scomparendo. Adrianssen le ha salvate da un destino segnato e le ha rilanciate, puntando sull'altissima qualità delle proposte e sulla varietà dei generi affrontati. Alpha, Arcana, Ricercar, Fuga Libera, PHI, Rameé, Zig-Zag e, da poco, anche LINN, storico marchio ben noto agli appassionati di Alta Fedeltà.

Muse Salentine nasce dunque, prima di tutto, come vetrina privilegiata per gli artisti Outhere. Così si ottiene un duplice obiettivo: portare la grande musica e i migliori interpreti in un territorio altamente ricettivo e dare visibilità alle varie etichette ed iniziative discografiche.

La settimana edizione di Muse Salentine si è aperta quest'anno con l'ensemble romano I BASSIFONDI, capitanati dall'istrionico e carismatico Simone Vallerotonda. Liutista, chitarrista, tiorbista, Vallerotonda ha presentato da poco il suo nuovo progetto: Alfabeto Falso. Un itinerario musicale alla (ri)scoperta di quegli autori del seicento italiano e poi spagnolo che hanno utilizzato l'alfabeto falso, ossia quel tipo di notazione per la chitarra che prevedeva, all'interno di un prestabilito schema melodico-armonico, delle dissonanze. Il risultato è una musica di grande fascino, a tratti straniante, dove i bassi ostinati fungono da base per ardite improvvisazioni e per inconsuete realizzazioni armoniche. Questo progetto è appena uscito in disco per l'etichetta Arcana ed è stato presentato ufficialmente in concerto lo scorso Lunedì 24 luglio, nella splendida cornice di Palazzo Ducale Guarini a Scorrano. Un concerto magnifico. Più di 200 le persone che hanno assistito all'aperto all'esecuzione di questi tre superbi musicisti. Oltre al già citato Vallerotonda, Joseph Maria Martì-Duran al colascione basso e Gabriele Miracle alle percussioni. Un'ora di musica, inframmezzata dalle presentazioni di Vallerotonda, che ha saputo, in parole semplici e chiare, guidare l'ascoltare verso queste musiche che, seppure scritte secoli fa, ci appaiono oggi più attuali che mai per l'arditezza e l'immediatezza insita nelle composizioni.

Così, la musica di Antonio Carbonchi, Giovanni Paolo Foscarini, Hieronimus Kapsberger, Ferdinando Vadambrini Romano, Angelo Michele Bartolotti, Francesco Corbetta, Alessandro Piccinini e Santiago de Murcia ha riempito l'aria del cortile del Palazzo e si è mischiata al dolce vento che rinfrescava la calda estate salentina. Un ottimo inizio per la settima edizione del Festival che proseguirà il 28/7 con il flautista Francois Lazarevitch alla guida di Les Musiciens de Saint-Julien e il 31/7 con l'ensemble vocale Vox Luminis. Il festival terminerà poi nel mese di settembre con altri cinque appuntamenti.

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