Fiere all'estero e digitalizzazione: per Veronafiere pronto un aumento di capitale da 30 milioni
Veronafiere accelera sul programma d'internazionalizzazione, ammodernamento e digitalizzazione del quartiere espositivo e conferma un maxi investimento di 105 milioni, finanziato con i flussi di cassa ma anche tramite un robusto aumento di capitale, circa 30 milioni, che i soci approveranno nell'assemblea fissata nella prima metà di dicembre.
Il Comune di Verona, azionista di maggioranza al 40%, non parteciperà all'aumento di capitale lasciando spazi di crescita alle quote di un drappello di Fondazioni bancarie, banche, compagnie di assicurazioni, Cdc e istituzioni.
Fedeli negli anni
“Al netto di accorpamenti e uscite dal mercato - ha detto a Milano il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese (nella foto, primo a sx) - negli ultimi 5 anni Vinitaly ha visto immutati il 95% dei suoi espositori. Un’alta fedeltà, unica nel panorama fieristico internazionale, che rappresenta il miglior biglietto da visita per una manifestazione che non cambia i propri protagonisti ma punta a renderli sempre più smart e globali”.
Archiviata l’ultima edizione con la nuova impostazione 4.0, il prossimo Vinitaly (dal 19 al 22 aprile) prosegue nello sviluppo tracciato - digitale, globale, educativa - aggiungendo nuove caselle al mosaico. “Anche con Vinitaly 2020 – ha detto il direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani (nella foto, primo da dx) – contribuiremo alla crescita del business con nuove forme di linguaggio e di racconto multitarget. Vinitaly sarà inoltre sempre più incubatore di tendenze attraverso la rappresentazione fisica e virtuale dei trend emergenti nel panorama del vino made in Italy”.
Passaggio a Est
Da qui la crescita prevista per la 54^ edizione della manifestazione veronese dell’area Organic hall, l’ingresso degli Orange wine, la crescita della presenza di nuovi produttori esteri (Centro ed Est Europa, area Balcani), ma anche il nuovo spazio curato da Ian D’Agata Micromega wine, dedicato ad aziende con piccole produzioni a varietà indigena ad alto tasso qualitativo. Inoltre grazie alla Vinitaly directory sarà possibile effettuare percorsi tematici attraverso un’app a portata di smartphone, il device più utilizzato per le info dagli operatori in fiera (60% dei casi).
Sul fronte commerciale, per il 2020 si annuncia un nuovo record dopo quello del 2019 (4.692 espositori in oltre 100mila mq netti e 33mila buyer esteri): un successo propiziato dal management e dalla comunicazione di Vinitaly, coordinata da Carlo Delaini, nonché dalla spinta di Vinitaly International, con la guida del globettrotter Stevie Kim.
Il prossimo appuntamento legato a Vinitaly è quello di wine2wine il 25 e 26 novembre.
Al business forum targato Vinitaly, quest'anno focus sulla sostenibilità sociale, blockchain e innovazione digitale, con ospiti come Rodrigo Sepulveda Schulz, James Miles, Tim Banks, Lenz Moser.
In agenda anche l’annuncio di Wine Spectator dei 100 produttori italiani protagonisti a OperaWine 2020.
Fiera dei 2 mondi
Vinitaly investe anche su nuove manifestazioni fieristiche internazionali in Sudamerica (con Wine South America) come in Cina (Wine2Asia).
Nella sua seconda edizione, Wine South America ha segnato un aumento del 30% dei partecipanti internazionali, con più di 300 aziende espositrici da 13 Paesi e 6.600 operatori professionali da 21 nazioni. In Asia invece si sono accesi i riflettori per l’esordio di Wine to Asia a Shenzhen (9-11 novembre del 2020), anche per l'alleanza stretta con Hong Kong International Wine & Spirits Fair.
Per Wine to Asia, Veronafiere prevede la presenza di 400 espositori su una superficie di 40 mila mq lordi. L’evento B2b avrà un respiro internazionale, con una presenza di aziende italiane, europee ma anche dalla Cina e dal Nuovo mondo. E con la partecipazione delle principali imprese delle tecnologie protagoniste a Enolitech.
e.scarci709@gmail.com