Finanza e caffè - 2 agosto
Si calcola che, dallo scoppio della pandemia, manchino ancora all’appello, parlando “solo” di Europa, qualcosa come 8 ML di posti di lavoro, che porta a 22ML il numero di persone in cerca di occupazione, a cui vanno aggiunti circa 14ML di inattivi, coloro, cioè, che un posto di lavoro hanno smesso di cercarlo (o non lo hanno mai cercato).
In Italia, da tempo, si parla di “fuga di cervelli”, ricomprendendo nella definizione il richiamo, da parte di molte società straniere piuttosto che enti finanziari e/o scientifici (basta pensare alle maggiori Università al mondo), di molti giovani che da noi non riescono a trovare le soddisfazioni professionali che vanno cercando.
Il fenomeno, peraltro, si direbbe piuttosto diffuso. Non si tratta unicamente di “fuga” di competenze, ma anche di impossibilità di trovarle, se è vero che riguarda non solo il nostro Paese ma un po’ tutti i Paesi europei (è noto come Talent shortage).
Si stima che, a livello europeo, ben 7 aziende su 10 abbiano difficoltà a trovare risorse con le giuste competenze. Una percentuale che da noi arriva all’85%; peraltro, siamo in buona compagnia, se è vero che in Francia si arriva all’88%, in Belgio all’83%, in Germania all’82%, in Gran Bretagna al 77%. Un po’ meglio va negli USA, dove solo il 32% delle imprese “fatica” a trovare i profili più adeguati, o in Cina, che si ferma al 28%.
Un problema che la pandemia ha reso ancora più evidente. Tutti abbiamo ben presente il fortissimo sviluppo che ha avuto e continua ad avere la tecnologia e la sua ancor maggiore diffusione a livello planetario, con abitudini di vita modificate, a cominciare dallo smart working. Proprio quest’ultimo è ulteriore causa, per il nostro Paese, di un’ulteriore difficoltà a riguarda di quanto sopra detto: non poche sono le multinazionali che assumono giovani, promettendo loro stipendi più alti e, allo stesso tempo, permettendo loro di continuare a rimanere a lavorare in Italia.
Nel PNRR in fase di avvio, e per il quale sono in arrivo i primi € 25 MD dalla UE, un capitolo fondamentale è quello che fa riferimento al piano di riforme (non a caso è passata, fra non poche polemiche, facendo leva, appunto, sul “via libera” all’anticipo da parte della UE, la riforma della giustizia). Tra le altre voci, quella sulla transizione digitale occupa un posto di primo piano. Ma senza le giuste competenze la sua realizzazione diventa un miraggio. E formarle non è un processo che si possa realizzare dalla sera alla mattina…
Inizio di agosto positivo per i mercati asiatici, dopo l’arretramento generale di luglio, soprattutto a causa della caduta di quelli cinesi. Questa mattina Tokyo risale dell’1,8%; ancora meglio fa, almeno per il momento, la Cina, in aumento del 2%, dopo il cambio di atteggiamento da parte delle autorità locali verso il comparto tech. Crescono anche, seppur con percentuali inferiori, le borse di Corea del Sud e India (da notare, in questo Paese, il crollo dei contagi, passati dagli oltre 400.000 al giorno di un paio di mesi fa ai 40.000 attuali, per quanto la percentuale dei vaccinati con 2 dosi sia inferiore al 10%).
Scivola questa mattina il petrolio, con il WTI che tratta a $ 73,21 (- 1,10%).
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Sorte analoga anche per l’oro, - 0,28%, a $ 1.811.
Spread che riparte da 107 bp, con il BTP fermo ad un rendimento dello 0,63%. Continua la buona salute del Treasury americano, il cui rendimento è sceso all’1,22%.
Stabile l’€/$, sempre intorno a 1,187.
Bitcoin che torna sotto i $ 40.000, dopo un we trascorso nella “conforte zone” di $ 41.000.
Buona giornata e buon inizio settimana.
Roberto
Ps: l’oro “scivola”, ma non per l’Italia, dopo l’incredibile doppietta fatta registrare in uno sport (l’atletica)mai particolarmente ricca di soddisfazioni olimpiche. La vittoria di Jacobs nella disciplina olimpica per definizione (seconda forse solo alla maratona in questo senso)e di Tamberi nel salto in alto sembra quasi la prosecuzione del trionfo calcistico dell’11 luglio. Quello verrà ricordato anche per l’abbraccio tra Mancini e Vialli, questo, probabilmente, da quello tra i 2 vincitori. Un abbraccio. Questa forse è la vera vittoria: quella che ci è mancata in questi 18, lunghissimi mesi (e per certi versi non ancora finiti).
Ps2: forse è davvero arrivato il momento di smetterla di piangerci addosso.