Giornalismo d'annata
Guardate questo elenco di direttori di stampa quotidiana e tg televisivi italiani, segnalati in base all’età e al genere.
Non scopriamo nulla nel dire che su 64 direzioni e condirezioni di altrettante testate giornalistiche solo tre sono di donne. Non rispecchia né il numero di giornaliste (oltre il 41%) né tanto meno delle donne in Italia. Una ricerca del Reuters Institute su 240 testate in 12 Paesi (in tutti i continenti) indicava che solo 2 giornali su 10 sono diretti da donne, ma in media le donne giornaliste sono il 40%.
I giornalisti (uomini e donne) sarebbero in Italia oltre centomila, 30 mila i professionisti iscritti all’Ordine nell’apposito elenco e 75 mila i pubblicisti (attività non principale). In realtà solo 36 mila sarebbero i giornalisti attivi - Osservatorio Giornalismo AgCom - ancora troppi se paragonati ai dati della Gran Bretagna o degli Stati Uniti (simili invece alla Francia).
Interessante è soffermarsi sull’età. Già da tempo l’indagine AgCom segnalava l’invecchiamento della professione: «nel 2000, più della metà dei giornalisti (53%) aveva meno di 40 anni, mentre oggigiorno tale quota è scesa a circa un terzo (34%)». Ed era il 2015. Poi nel 2018 rispetto al 2000 i giornalisti fino ai 30 anni sono passati dal 16,9% al 6,4%, mentre quelli tra i 61 e i 70 anni sono cresciuti dal 2,4% all’11,9%.
La rivista Prima Pagina, nel 2018, segnalava - su dati Casagit, la cassa di assistenza integrativa dei giornalisti - che «l’età media dei giornalisti italiani è passata da 47 a 58 anni».
Ancora più illuminante è osservare le scelte degli attuali editori italiani su chi debba dirigere le aziende. E un piccolo confronto va all’altro secolo e al coraggio di quegli anni.
Delle 61 testate che ho guardato - sperando senza macroscopici errori - 49 direttori (e a volte condirettori) sono over 55. In 17 hanno superato i 65 anni. Sotto i 45 anni solo 5 direttori. Sono 34 i direttori che hanno oggi o che avevano al momento di essere nominati tra i 50 e 60 anni.
Le grandi eccezioni sono SkY Tg24 che nel 2019 promosse a direttore Giuseppe De Bellis che aveva allora 42 anni. Poi c’è il gruppo dei giornali nazionali (Nazione, Resto del Carlino, Giorno, QN) con Agnese Pini direttrice della Nazione a 34 anni e a 37 di tutte le testate del gruppo. Quindi c’è Il Foglio che nel 2015 fece diventare direttore a 33 anni Claudio Cerasa. Il Tempo ha un direttore di 49 anni e Il Secolo d’Italia uno di 44. Sembra che il pianeta conservatore dei media sia più aperto alle nuove leve. Rispondono però, debolmente, Domani e Il Manifesto con direttori di 52 e 50 anni.
Eppure un tempo nell’editoria che conta si era assai più arditi. Nel 1992 nasceva il TG5 e Berlusconi scelse Enrico Mentana che aveva 37 anni. Panorama nacque nel 1962 e Mondadori nominò come primo direttore Nantas Salvalaggio (nato nel 1923) quando aveva 39 anni. Poi, nel 1965, promosse Lamberto Sechi (nato nel 1922) uno che aveva 43 anni. L’Espresso apparve nel 1955, direttore era Arrigo Benedetti (nato del 1910) e all’epoca aveva 45 anni. Quindi, nel 1963, diventò direttore Eugenio Scalfari, nato nel 1924, all’età di 39 anni. Nel 1976 si stampò il primo numero di Repubblica ma Scalfari aveva già 52 anni…
Nel 1976 nacquero anche le tre Reti Rai: il TG1con direttore Emilio Rossi (nato nel 1923) che aveva 53 anni; il TG2 venne affidato ad Andrea Barbato (1934) che aveva 42 anni; al TG3 si installarono Biagio Agnes (1928), che aveva 48 anni, e Sandro Curzi (1930) che ne aveva 46.
Sky Tg24 apparve in Italia nel 2003 e il direttore scelto fu Emilio Carelli che aveva allora 51 anni.
Il Giornale nuovo nacque nel 1974, Indro Montanelli (nato nel 1909) compiva allora 65 anni.Il Foglio apparve nel 1996, con Giuliano Ferrara che aveva 44 anni. Libero spuntò nel 2000, Vittorio Feltri (del 1943) aveva compiuto 57 anni.
Il Fatto quotidiano andò in stampa nel 2009, Marco Travaglio (del 1964) aveva 45 anni, Peter Gomez 46 e Antonio Padellaro, che aveva 63 anni, ne diventò il primo direttore.
Mario Orfeo è un caso a parte. Diventa direttore de Il Mattino di Napoli nel 2002 a 36 anni; poi passa nel 2009 a dirigere il TG2 della Rai quando ne ha 43, due anni dopo a 45 siede sulla poltrona più alta de Il Messaggero. Ed è ancora direttore in Rai oggi. Non voglio assolutamente sostenere che i trentenni o i quarantenni siano migliori dei sessantenni, ovviamente. Mi chiedo solo se nelle scelte degli editori non vi sia poca voglia di rischiare sul nuovo. Specchio di un’Italia e di una professione che invecchia. Forse la Destra sta capendo meglio della Sinistra tutto questo? Certo i risultati in copie vendute o ascolti non danno una risposta univoca. I media sono cambiati in tutti i sensi. Gli over 55 - nella mia personale opinione e salvo rarissimi casi di esemplari foreveryoung - hanno difficoltà (unfit to understand Italy, direbbe l’Economist?) a capire i veloci cambiamenti dei queste epoche per “dirigerle”.
Nel 2022 sotto il titolo “Il giornalismo è un mestiere per vecchi”, Tito Borsa (www.lavocechestecca.com) basandosi sull’inchiesta di WatchDogs, scriveva: «L’assenza di un ricambio generazionale non è solamente un problema interno al mondo del giornalismo, bensì anche dei lettori. Ormai i giornali sono scritti da vecchi per i loro coetanei, offrendo una visione stantia e retrograda della realtà. Come possiamo avere un aiuto nell’interpretazione del mondo che ci circonda se in questa narrazione sono esclusi proprio coloro che quel mondo stanno costruendo e cambiando?»
Ecco la tabella dei direttori con età.
Fabio Tamburini direttore Sole24ore dal 2018. Nato nel 1954, ha 70 anni. Diventato direttore a 64 anni.
Luciano Fontana, dal 2015 direttore Corriere della sera. Nato nel 1959 ha 65 anni, direttore a 56 anni.
Maurizio Molinari dal 2020 direttore di Repubblica. Nato nel 1964 ha 60 anni, a 56 anni a Repubblica.
Marco Travaglio, dal 2015 direttore de Il Fatto, nato nel 1964 ha 60 anni, diventa direttore a 51 anni.
Alessandro Sallusti direttore responsabile e Vittorio Feltri direttore editoriale de Il Giornale nati rispettivamente nel 1957 (ha 67 anni) e nel 1943 (ha 81 anni).
Mario Sechi, dal 2023 direttore di Libero, nato nel 1968, ha 56 anni. Condirettore Pietro Senaldi, nato nel 1969, ha 55 anni.
Maurizio Belpietro, dal 2016 direttore (e proprietario) de La Verità e poi di Panorama, nato nel 1958 ha 66 anni, diventa direttore a 58 anni.
Enrico Bellavia, direttore de L’Espresso, nato nel 1965, ha 59 anni.
Andrea Malaguti, direttore de La Stampa, nato nel 1965, ha 59 anni.
Piero Sansonetti direttore de L’Unitá nato nel 1951 ha 73 anni
Antonio Rapisarda (1980) direttore del Secolo d’Italia dal 2024 ha 44 anni
Andrea Fabozzi direttore de Il Manifesto nato nel 1972 ha 52 anni
Claudio Cerasa (1982) direttore de Il Foglio dal 2015 (a 33 anni) ha ora 42 anni
Emiliano Fittipaldi direttore di Domani nato nel 1974, 50 anni
Claudio Velardi direttore de Il Riformista nato nel 1954, 70 anni
Alessandro Barbano direttore de Il Messaggero nato nel 1962 ha 62 anni
Francesco De Core direttore de Il Mattino nato nel 1965 ha 59 anni
Agnese Pini è direttrice dei quotidiani La Nazione (dal 2019) a 34 anni e dal 2022 anche Il Giorno, Il Resto del Carlino, Il Telegrafo e Quotidiano Nazionale. nata nel 1985, ha ora 39 anni
Tommaso Cerno è direttore de Il Tempo nato nel 1975, 49 anni
Roberto Papetti è il direttore de Il Gazzettino nato nel 1960, ha 64 anni
Marco Girardo è il direttore de L’Avvenire, nato nel 1972, ha 52 anni
Carlo Fusi è il direttore de Il Dubbio, nato nel 1960, ha 64 anni
Massimo Razzi è il direttore del Quotidiano del Sud, nato nel 1952, 72 anni
Fabrizio Nicotra è il direttore di Leggo nato nel 1971, ha 73 anni
Luciano Tancredi è il direttore de Il Tirreno nato nel 1965, ha 59 anni
Consigliati da LinkedIn
Salvatore Puzzo, direttore di Metro, è del 1957, ha 67 anni
Pasquale Clemente è il direttore responsabile del Roma e della Gazzetta di Caserta, nato nel 1965, ha 59 anni
E ancora:
Alto Adige - Alberto Faustini del 1964, ha 60 anni
L’Adige - Pierluigi Depentori del 1971, ha 53 anni
La Sicilia - Antonello Piraneo (1964) ha 60 anni e Domenico Ciancio Sanfilippo (1974) ha 50 anni
Giornale di Sicilia - Marco Romano del 1969 ha 55 anni
Il Centro - Piero Anchino del 1966, ha 58 anni
Gazzetta del Sud - Alessandro Notarstefano del 1960, ha 64 anni
Il Giornale di Calabria - Giuseppe Soluri del 1952, ha 72 anni
La Gazzetta del Mezzogiorno - Oscar Iarussi del 1959, ha 65 anni
La Nuova Sardegna - Giacomo Bedeschi del 1973, ha 51 anni
L’Unione Sarda - Emanuele Dessì del 1964, 60 anni
La Nuova Ferrara - Cristiano Meoni del 1968, ha 56 anni
Il Corriere delle Alpi, Il Piccolo, Messaggero Veneto, La Nuova Venezia, Il Mattino di Padova, La tribuna di Treviso e il sito NordEst Economia - Luca Ubaldeschi del 1963, ha 61 anni
Il Secolo XIX - Stefania Aloia del 1967, ha 57 anni
L’Eco di Bergamo - Alberto Ceresoli del 1962, ha 62 anni
L’Arena di Verona e Brescia Oggi - Massimo Mamoli del 1968, ha 56 anni
Giornale di Brescia - Nunzia Vallini del 1965, ha 59 anni
La Prealpina - Silvestro Pascarella del 1966, ha 58 anni
MilanoToday - Alessandro Rovellini del 1983, ha 41 anni
Corriere Adriatico - Giancarlo Laurenzi (1965) ha 59 anni
Corriere dell’Umbria - Sergio Casagrande del 1967, ha 57 anni
Il Dubbio - Davide Varì del 1971, ha 53 anni
Italia Oggi - Pierluigi Magnaschi del 1941, ha 83 anni; condirettore Marino Longoni (1958) ha 66 anni
L’Opinione della Libertà - Andrea Mancia del 1967, ha 57 anni
La Gazzetta dello Sport - Stefano Barigelli del 1959, 65 anni
Il Corriere dello Sport - Ivan Zazzaroni del 1958, ha 66 anni
Direttori tv
TG1 - dal 2023 Gian Marco Chiocci (nato nel 1964), diventa direttore a 59 anni
TG2 - dal 2023 Antonio Preziosi (1967), a 56 anni
TG3 - dal 2022 Mario Orfeo (1966), a 56 anni
Rai News24 - dal 2021 Paolo Petrecca (1964), a 57 anni
TG La Sette - dal 2010 Enrico Mentana (1955), a 55 anni
SKY Tg24 - dal 2019 Giuseppe De Bellis (1977), a 42 anni
TG5 - dal 2007 Clemente Mimun (1953) lo dirige (dopo breve interruzione) iniziando a 54 anni, ora ne ha 71
Tgcom24 (Studio Aperto e TG4)/NewsMediaset - dal 2016 e poi dal 2019 Andrea Pucci (1961) diventa direttore a 55 anni