GIORNO 3 del mio #CoronaDiario
12/03/2020
✅ È evidente che sto ritrovando il piacere di scrivere: per me, puramente per me. Senza obblighi, doveri, scopi precisi, regole SEO e fatture finali. Scrivo perché ho tempo, perché mi piace, perché mi viene facile, perché lo sento.
~ Ah, i piccoli grandi piaceri della vita! (Ora mi apro pure un rosso: l’alcol disinfetta no?)
✅ Sto cogliendo l’occasione di questo periodo anche per fare delle gran pulizie di primavera: materiali e spirituali.
~ Che liberazione! (Anche di persone)
❌ Levàte il telefono di mano ai 50/60enni (e oltre)! Bufale, baggianate, truffe belle e buone che girano peggio del coronavirus a Codogno... Ma per piacere!
Ma come si fa ad essere così creduloni? Arriva un audio su un gruppo Whatsapp da chi sa chi e ci si crede?
Ci preoccupiamo tanto degli adolescenti davanti alla tecnologia (giusto!), ma, se quelli che dovrebbero guidarli li portano a schiantarsi in un mare di fake, non andiamo molto bene...
~ Alfabetizzazione digitale necessaria come l’aria
❌ Pensavo a quelle persone che in questo momento invocano l’uomo forte al comando, la militarizzazione per far rispettare le regole, pene severissime se scoperti a sgarrare, ecc.
Perché questa infantilità? Sì, prima che fascismo la reputo infantilità.
Perché qualcuno dovrebbe, dall’alto, intimarmi con metodi coercitivi di rispettare norme che sono perfettamente in grado di osservare?
Perché dev’essere sempre compito e responsabilità di qualcun altro farmi rispettare una regola che sono perfettamente in grado di rispettare?
L’istinto di sgarrare c’è, è normale, ma non siamo bambini, non serve più la mamma che ci guida, ci sgrida e ci vieta.
Sentire il bisogno di una figura assoluta a cui affidare la propria esistenza perché non si è in grado di autogestirsi è un pensiero imbarazzante. Imbarazzante per ogni persona, prima ancora che per il cittadino.