Guardare lontano attraverso i propri "genitori interiori"
Ormai da tempo, grosso modo dagli anni Trenta del secolo scorso, gli studiosi dell'età evolutiva e della famiglia osservano un generale decadimento delle funzioni genitoriali, specialmente paterne, dal momento che questi ultimi sono via via scomparsi, simbolicamente e fisicamente, dallo scenario educativo dei figli.
Mi spiego meglio.
I Padri, arrivando sino ai giorni nostri, hanno come perduto la capacità di ‘farsi sentire’ dai propri figli, avremmo detto un tempo, ovvero di imporre quelle regole che se rispettate avrebbero fatte salve le loro vite.
Il 'Padre normativo', quello che esprimeva e trasmetteva solitamente le regole e i precetti morali, ha lasciato il posto al ‘mammo’, al cosiddetto ‘padre-peluche’, insomma ad un genitore amorevole però replica della Madre.
Devo dire però che, professionalmente, osservo interessato l’evoluzione dei Padri quando da normativi si umanizzano mostrando pure le loro vulnerabilità!
Anche la Madre, tradizionalmente detentrice del ‘sapere emotivo’, capace di insegnare l’'intelligenza affettiva e sociale’ ai figli nei primissimi anni della loro vita cioè, ha preso più narcisistiche distanze dai figli o, in altri casi, è diventata iperprotettiva, asfissiando le loro esplorazioni del Mondo (quello fuori di Sé e al contempo quello dentro di Sé).
In più, capita spesso di sostenere Madri ad un tempo amorevoli e normative, che generano a mio avviso ‘comunicazioni paradossali’ suonanti come “gabbie” per l’autonomia dei figli che le ascoltano.
È strano, insomma, per un figlio vedere una Madre arrabbiata per l’uso smodato che se ne fa di un telefonino, per esempio, ma subito dopo osservarla regalare, magari in assenza di un’occasione di festa, quello all’ultimo grido!
Voi cosa ne pensate di questa strana evoluzione e capovolgimento delle funzioni e dei ruoli genitoriali?
Specialmente gli educatori, cosa pensano e dall’agire educativo recuperano riguardo il quesito che mi/vi pongo?
Copywriter
4 anniLa società evolve anche se non sempre questa evoluzione è sinonimo di progresso. Anche la figura genitoriale evolve e le sfumature sono forse troppe da riuscire a codificarle, ammesso che sia utile. Il Padre, la Madre sono oggi figure quasi mitologiche. In passato (quel passato a cui si guarda a volte con troppa nostalgia) i padri e le madri erano uomini e donne che vivevano nello stereotipo in cui la società li aveva ingabbiati. La donna Madre, custode del "focolare domestico" (inteso come cura a 360° del benessere fisico e psicologico dei figli e del compagno) e l'uomo Padre, l'Autorità famigliare (il Garante delle sorti socio-economiche e delle regole comportamentali della compagna e dei figli). Tanta strada è stata fatta: al netto di condizionamenti socio culturali che ancora pongono velatamente il modello del maschio "nume tutelare" e della femmina "da tutelare" (con tutte le sfumature che queste figure hanno da nord a sud, in Italia e in Europa), oggi vedo un aumento di atteggiamenti meno rigidi: l'uomo non teme di apparire amorevole, di mostrare sensibilità e interesse alle emozioni di figli e compagna; la donna non nasconde più la propria natura ambiziosa, volitiva. È necessario che la Società cambi i suoi modelli, forse?!