I Colloqui di selezione fatti dai Titolari
Ogni tanto mi capita di affiancare dei titolari di azienda nei colloqui di selezione perché ritengono che scegliere la persona giusta permetta di risparmiare tempo e denaro; in una selezione fatta male, almeno nella mia esperienza, infatti sono tre gli errori:
a. prendere la persona sbagliata (che significa prendere una persona che non sa svolgere quella mansione oppure che è anche troppo qualificata per la mansione o ancora che non è motivata a fare quel mestiere),
b. non prendere la persona giusta (naturalmente giusto e sbagliato in questo contesto non hanno valore assoluto),
c. arrendersi all’evidenza che il mercato non ha la risorsa che si cerca.
Alcune conseguenze di queste selezioni sono:
1. la nuova persona, dopo aver imparato il mestiere se ne va dato che in molti continuano a cercare lavoro anche durante il periodo di prova;
2. La nuova risorsa rimane a lavorare in azienda e l'imprenditore deve nel tempo cambiarle di mansione per cercare di adattare il lavoro al nuovo entrato creando, in alcuni casi, anche un clima teso con i colleghi.
3. Aspettare che si concluda il contratto di lavoro per non rinnovarlo
Quando affianco gli imprenditori nei colloqui di selezione (anche in un primo incontro con il candidato) gli errori più comuni che vedo commettere sono:
1. Parlano troppo dell'azienda (quasi tutto il tempo); si può assistere a un monologo di quasi un’ora durante il quale l’imprenditore parla della sua azienda (da dove è partita, come si è costituita, chi sono i clienti, ecc.), parla di cosa ci si aspetta dalla persona che verrà assunta, quali sono i vantaggi e gli svantaggi di lavorare li dentro, parla solo delle prospettive di crescita della posizione, ecc.
2. Non si preparano una lista di domande da poter fare e solitamente iniziano con “mi parli di lei” e durante il colloquio si divaga in discorsi che nulla centrano con lo scopo dell’incontro ovvero verificare che il candidato abbia ciò che serve all’azienda e che l’azienda abbia ciò che cerca il candidato
3. Non si preparano un profilo come esempio, ovvero l’insieme di competenze tecniche e personali che possono essere necessarie a ricoprire il ruolo ricercato
4. Ritengono che il numero di domande da fare a un candidato dipenda principalmente dal ruolo gerarchico che si dovrà ricoprire piuttosto che dal tempo che servirà a ricoprirlo; più la posizione è bassa meno domande ti devo fare.
5. Cercano il candidato migliore in assoluto quindi vogliono vedere sempre più candidati anche se il primo che incontrano è la persona giusta a ricoprire la mansione scoperta.
6. Mettere nelle domande le risposte: ma lei lavorerebbe il sabato se fosse necessario? È in grado di lavorare per obiettivi?
Questi sono alcune sbavature dei colloqui di selezione che ho visto fare ma ce potrebbero essere delle altre, ciò non toglie che moltissime persone questi errori non li commettono.
Grazie e buon lavoro,
Federico Panetti
DDS, CEO presso IRIS Compagnia Odontoiatrica, Responsabile scientifico dell Iris Academy
7 anniAh ah quanto hai ragione!!