I dipendenti dell’azienda in qualità di Brand Ambassador
Come sappiamo, LinkedIIn è il social network “professionale” per eccellenza, strettamente legato al mondo del lavoro, dove parlare di business e sviluppare relazioni.
Vorrei iniziare da definire le caratteristiche specifiche di LinkedIn che lo differenzia dagli altri Social Media:
1. LinkedIn è un social costruito appositamente per fare business. Social dove il legame tra Azienda per la quale si lavora e Profilo personale è cucito a filo doppio.
2. In LinkedIn, per come è costruito, tutto ruota attorno all’identità digitale delle persone che lo frequentano. E per identità digitale si intende sia il profilo personale (che in questo social più che in altri è centrale) che ogni attività svolta sulla piattaforma (commento, condivisione, pubblicazione etc).
3. In LinkedIn oltretutto, prima che in ogni altro social network, vi è stato il superamento della dicotomia B2B, B2C in H2H, Human to Human. Come scrive Bryan Kramer, ideatore del libro There is no B2B or B2C: It’s Human to Human, esiste una differenza fondamentale tra il business e lo human: le aziende non parlano tra di loro, ma le persone sì.
A questo punto si nota che ogni azione fatta da un dipendente in LinkedIn oltre a determinare la propria reputazione va ad incidere su quella aziendale, indipendentemente se sia una multinazionale o una PMI. Perché in LinkedIn un dipendente, un rappresentante della rete vendita, un manager non è solo parte di quell'azienda ma diviene ambasciatore a pieno titolo del brand aziendale.
L'impatto dei dipendenti su performance della pagina aziendale
Secondo i dati di LinkedIn, le persone raggiunte dai social network dei dipendenti di un’azienda sono oltre 10 volte più numerose dei follower della essa. Anche se solo il 2% dei dipendenti condivide i contenuti social di un’azienda, questa percentuale genera il 20% dell’interesse complessivo sui social media.
Ecco perché è necessario capirlo e cominciare a ragionare appunto in termini di Ambassador Marketing.
Da un semplice dipendente a un Brand Ambassador
Convincere i dipendenti a partecipare è difficile. Secondo un report di Sprout Social, i motivi per i quali i dipendenti dell’azienda non condividono contenuti del brand sono i seguenti:
- il 21,6% dei dipendenti non sanno che il brand vorrebbe condividessero i post;
- il 15,7% non sanno quali siano i contenuti da condividere;
- il 77,3% non si sentono incoraggiati a condividere le news aziendali.
Innanzitutto, bisogna motivare i dipendenti a partecipare nella vita Social di un’azienda. Siccome loro potrebbero non capire perché dovrebbero posizionarsi come professionisti su social network, occorre di spiegarli i vantaggi per loro stessi. Tra cui possono essere:
- Rafforzare la propria credibilità condividendo l’esperienza su LinkedIn e Twitter
- Posizionarsi come leader e rafforzare il Brand personale
- Ampliare il proprio network collegandosi con nuove persone.
- Imparare qualcosa di nuovo iscrivendosi ai gruppi di LinkedIn, seguendo nuove persone su Twitter ecc.
- Lasciare il segno in azienda. Condividendo i contenuti dell’azienda aiutare a sviluppare il talent brand, dando una spinta ai follower della pagina aziendale, alla diffusione delle offerte di lavoro e alle candidature.
Una volta chiariti i vantaggi, i dipendenti vogliono sapere quali contenuti sono appropriati e quali no. A questo punto occorre preparare una lista di indicazioni per migliorare la performance su Social Media, distribuire le linee guida per la creazione dei contenuti, organizzare meeting o gli incontri personali.
Conclusioni
Solo formando i propri Brand Ambassador l’azienda sarà quindi in grado di operare proficuamente. Solo incoraggiandoli, dando loro formazione, strumenti, contenuti e policy condivise, questi potranno costruirsi quella solida reputazione online che gli permetterà di costruire attorno a se dei network verticali, essere riconosciuti in questi come persone competenti e grazie a questo migliorare l’efficacia di ogni azione intrapresa successivamente (richiesta contatto o in-mail).