I miei progetti sono come quelle vie lunghe
I miei progetti sono come quelle vie di 30 metri di cui non riesci a vedere la catena (magari perchè è nascosta dietro l'ultimo strapiombo).
Passati i primi 10 metri le braccia si sono già indurite e i piedi bloccati nelle scarpette cominciano a mandare segnali di dolore via via crescenti.
Passaggio dopo passaggio la forza se ne va e posso contare solo sulla mia "esperienza" per recuperare: mi sforzo a salire con movimenti fluidi per non sfigurare e non dare l'impressione che sono già finito.
Dentro cresce la voglia di mollare tutto, di farmi calare a terra per trovare consolazione in una scusa o in una birra al bar sotto la falesia.
Passaggio dopo passaggio sembra che la catena venga spostata sempre più in alto da qualcuno che ha deciso di farmi uno scherzo decisamente molto poco divertente.
E a quel punto inizio ad imprecare...ma vado avanti perché sono li, perché ci voglio arrivare in cima, perché in fondo il piacere del salire è maggiore del dolore, della stanchezza, del fastidio, di tutto il resto.
Per fortuna la catena arriva sempre!
Solo in quel momento mi appendo e dopo il solito urlo liberatore di mille tensioni accumulate durante la salita mi faccio calare. E già mentre scendo, assaporando la salita appena fatta, inizio a pensare alla prossima salita.
Perché una volta finita una via e consumato l'attimo, la testa passa subito a quella che salirò domani perchè senza arrampicare (e forse anche senza progetti impegnativi) non posso stare.
#climbing #projectmanagement #focusonwhatmatters