I principali problemi economici del Costa Rica
L'ultimo rapporto del Programa Estado de la Nación (PEN), pubblicato il 16 novembre 2022, analizza tra l’altro i problemi di un'economia che, cercando di riprendersi dalla crisi pandemica, si dibatte tra luci e ombre nel bel mezzo di una situazione internazionale avversa.
Da diversi anni il Programa Estado de la Nacion - un centro indipendente di ricerca collegato con le tre principali università pubbliche del paese - realizza progetti, studi e ricerche per la misurazione e la valutazione di performance nazionali e regionali.
Dal 1994 il prestigioso centro ha pubblicato 24 rapporti che valutano le prestazioni del Costa Rica a livello sociale, economico, politico e ambientale, con contributi speciali che approfondiscono le principali sfide del paese.
Queste le sfide del Costa Rica del 2022 sui temi economici.
1. Occupazione: la difficoltà di generare posti di lavoro: Il covid-19 ha provocato la perdita di posti di lavoro che appare difficile recuperare, considerando anche che prima dello scoppio dell’epidemia il tasso di disoccupazione era giá superiore all'11%. La ripresa economica è lenta e disuguale; in diversi casi la ripresa della produzione non ha portato ad un aumento dell’occupazione, ma é risultato di un aumento della produttività. Le attività che nel 2021 sono riuscite a recuperare, o hanno addirittura superato i dati del 2019, lo hanno fatto con meno addetti. È il caso dei settori agricolo, manifatturiero, dell'intermediazione finanziaria, delle attività professionali, dell'istruzione e della sanità, che insieme rappresentano il 47% dell'occupazione totale. Solo le attività nei settori #elettrico, #idrico e #sanitario sono riuscite a recuperare contemporaneamente produzione e occupazione.
2. I settori trainanti la crescita: Nel 2021, ad eccezione della pubblica amministrazione, tutte le attività economiche hanno migliorato i dati di crescita. Tuttavia, il maggior contributo al PIL è stato generato da quattro settori: #manufattura, #commercio, #trasporti e attività professionali. Per quanto riguarda le componenti della domanda, la ripresa si concentra sui consumi delle famiglie e sulle #esportazioni, che insieme costituiscono il 67% della crescita nel 2021.
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3. Il rallentamento dell’economia: Dal luglio 2021 l'economia ha subito un marcato rallentamento. Per il 2022 e il 2023 si prevede una crescita media vicina al 3,3%, simile alla media pre-pandemia (2011-2019). Questo fenomeno è stato accompagnato da una diminuzione dell'indice di fiducia dei consumatori da febbraio 2022. Questa tendenza é legata anche alla diminuzione della crescita a livello mondiale in un contesto internazionale avverso, all'aumento dell'inflazione e ad una maggiore incertezza per i prossimi anni. E se alcuni imprenditori, soprattutto quelli del settore servizi, mantengono un atteggiamento più ottimista, quelli legati al settore agricolo mostrano un certo pessimismo.
Questo atteggiamento puó essere spiegato anche dal fatto che il settore dei servizi è stato il meno colpito dall'inflazione, mentre il settore agricolo è stato uno dei più colpiti dall'aumento dei prezzi delle materie prime a seguito del conflitto in Ucraina e di eventi climatici estremi.
Da dicembre 2021 il Banco Central de Costa Rica ha deciso aumenti sostenuti del tasso di interesse di riferimento, dopo oltre due anni di mantenimento di livelli bassi di questo indicatore. Nel corso del 2021 il cambio del dollaro ha mantenuto un trend rialzista, giustificato da una maggiore domanda di valuta estera e, nei primi mesi del 2022, la sua volatilità è aumentata.
4. Il deterioramento delle finanze ha limitato il finanziamento delle opere pubbliche: Tra il 2010 e il 2021 la percentuale di progetti di opere pubbliche infrastrutturali realizzati con risorse interne e del bilancio nazionale è scesa dal 93% al 42%. Dalla crisi del 2008-2009 gli investimenti di capitale hanno mantenuto una tendenza alla diminuzione rispetto al PIL (tra il 2009 e il 2021 gli investimenti pubblici sono passati dal 5,1% al 2,6% del PIL). In pratica, i Paese investe meno che nei primi anni '90. Il deterioramento delle finanze pubbliche ha limitato il finanziamento delle opere pubbliche, portando il paese a cercare meccanismi alternativi di finanziamento (ad esempio, prestiti da Organizzazioni internazionali come la Banca interamericana di sviluppo-IDB e la Banca centroamericana per l'integrazione economica-CABEI). Dal 2018, il debito finanzia circa la metà degli investimenti pubblici.
5. Svolta in materia fiscale: Pur in un contesto di finanze deteriorate, il Costa Rica ha ridotto il deficit dall'8% al 5% del PIL, grazie soprattutto al contenimento di salari e trasferimenti e al miglioramento delle riscossioni. Tra il 2020 e il 2021 le entrate fiscali sono passate dal 13% al 15% del PIL e, nello stesso periodo, le entrate non fiscali sono raddoppiate, contribuendo per il 28% alla crescita totale, ben al di sopra del trend fiscale degli ultimi dieci anni.
Nel 2021 la spesa pubblica totale è cresciuta del 5% in termini reali (al di sotto di quanto registrato nel 2019), le retribuzioni sono aumentate del 2,4%, mentre i trasferimenti sono diminuiti del 2%. Il Paese ha mantenuto una forte politica di contenimento della spesa che, sommata al consolidamento della riforma fiscale approvata nel 2018, ha consentito di ridurre sensibilmente il peso di tali voci sui conti pubblici.
Vi è tuttavia ancora molto da migliorare in materia fiscale: il debito pubblico rimane a livelli molto elevati (68% del PIL) e con una forte pressione per il pagamento degli interessi per cui continua l'applicazione dello scenario più restrittivo della cosiddetta “regola fiscale” (l’obbligo costituzionale di non superare certi livelli di deficit della spesa pubblica).