I tormenti del consulente


Come racconto spesso sono abbonata a tantissimi siti di analisti, e ricevo - come tutti – report settimanali, annuali, addirittura giornalieri, che valuto attentamente, ma poi mi guardo bene dal seguire i suggerimenti proposti, anche perché credo che cercare di indovinare il market timing sia un giochetto per principianti o per narcisisti.

 Molto meglio – secondo me - fare una bella asset allocation diversificata e egosintonica alle esigenze del cliente, e tener duro anche nel mare in tempesta.

Non tutti però ragionano così, e un povero consulente ha già scritto due mails disperate al titolare di un sito di analisi tecnica, chiedendo cosa fare, ha infatti un gravissimo problema: ha seguito il consiglio di azzerare la posizione azionaria, e di non rientrare ai primi rialzi di gennaio perché si trattava di un “fuoco di paglia”..

Nella prima mail era a disagio, perché i suoi clienti gli chiedevano di ritornare a posizioni rischiose, ma lui – ligio ai consigli del guru contrario a rientrare sulla forza – li aveva dissuasi, proponendo di entrare sul prossimo minimo, che senza dubbio si sarebbe visto a breve.

Nella seconda mail il disagio si era trasformato in qualcosa di più sofferto: vi immaginate l’umore dei clienti posteggiati in monetari, vedendo due mesi di rialzi a due cifre? E cosa fare a questo punto: entrare dopo un rally bello strong, o continuare ad aspettare un armagheddon per ricomprare? Non lo invidio, la scelta è terribile, e la sua posizione insostenibile.

Lo stesso analista, che a fine anno si era molto bullato del fantastico market timing di uscita dall’azionario, ha progressivamente abbassato il tono trionfalista, e il tarlo del dubbio – era forse meglio stare fermi? – ha cominciato, giustamente, a roderlo, finchè dopo due mesi trionfali ha ammesso, meglio tardi che mai, di aver fatto un bel danno a chi si era fidato dei suoi consigli.

Come le favolette di Esopo c’è la morale finale: mai cercare di predire il futuro, è un rischio non quantificabile ex- ante, tutti sappiamo che il nostro percorso è costellato di correzioni, ma da qui a pensare di poter dire quando inizieranno e finiranno ce ne corre. L’unica cosa da fare è scegliere di fare portafogli con volatilità sopportabile per il cliente, e non muoversi, soprattutto se volano i mattoni: troppo pericoloso.

Per finire volevo dire che penso – nonostante tutto – che l’analista sia molto bravo, sennò non pagherei per leggere quello che scrive, ma non mi è mai passato per la mente di dare un valore operativo ai suoi report.

Consiglio di provare il market timing con la monetina, costa anche meno

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