I turbamenti della generazione Zeta. Bernardo Zannoni racconta i giovani e la grande gabbia.
Geronimo non ha odore, gliel’ha detto una ragazza. Senza odore, quindi, senza una riconoscibilità, un contorno, né attraente né respingente. Che effetto può fare a un giovane sentirsi dire da una donna che non è nulla all'olfatto, quel senso che solletica tutti gli altri? Geronimo, il protagonista di 25, romanzo di Bernardo Zannoni, edizioni Sellerio, è un ragazzo che osserva gli altri e vede attorno a sé ignavi e ombre, coetanei inconsapevoli e figure passeggere, anodine, senza traccia. Geronimo fa parte di una generazione che non ha una direzione, gira in tondo, è preda dell'ansia, della paura e dell'angoscia da curare dallo specialista.
Questi giovani annaspano sul posto fino a scoppiare. Come l'amico Tommy che tenta il suicidio perché si è perso e perdersi in un bicchier d'acqua fa più male che nell'oceano. Lo spaccato di una gioventù, non certo di una spensierata giovinezza, in 25 rimanda a qualcosa di infelice e vacuo. I ragazzi sono vittime della "grande gabbia", di un modo di essere che costringe e restringe il perimetro della felicità. Sono giovani che non volano, non sognano, non osano, "uomini a metà" che non sanno neanche prendersi cura di un pappagallo in affido per pochi giorni.
Geronimo vive da solo, ha una vecchia zia, Clotilde, a cui si appoggia più per necessità e abitudine che per vero amore. Non lavora fino a quando gli capita l'opportunità di sostituire in un mattatoio l’amico Martin, suo vicino di casa. L'esperienza è più simile a un'allucinazione che al primo giorno di lavoro.
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Senza malizia e senza esperienza, Geronimo accetta di sostituire Martin cadendo in una situazione, tra la fregatura e l’equivoco, che però sarà la prima occasione per essere protagonista della sua vita. Finalmente è accaduto qualcosa da cui Geronimo deve districarsi, deve pensare a come uscirne, ha la necessità di guardare avanti, fuori dalla gabbia, oltre il perimetro della sua precarietà immobile. Martin, dopo aver cacciato Gero in un guaio, si allontana da casa lasciando la fidanzata Betta incinta. È da lei che Gero accoglie una richiesta d'aiuto. Per Geronimo, è arrivato il momento di accorgersi degli altri, di non stare dalla parte degli ignavi e delle ombre. La vita accelera in pochi giorni, Geronimo deve attivarsi. La salvezza di Betta dipende dalla sua capacità di trovare Martin. Il giovane ipotizza scenari, va incontro all'ignoto e lo sperimenta. E si accorge che è giunta l'età in cui sbagliare ha un costo.
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